L’Italia Under 21 all’Europeo: 5 trofei, 7 finali e 12 semifinali

In 22 edizioni su 24 superato il primo turno. Vicini e Maldini i tecnici più longevi: 10 anni sulla panchina dell’Under 21. Gilardino il re dei gol, Pirlo il più presente.

L’Italia Under 21 all’Europeo: 5 trofei, 7 finali e 12 semifinali

L’Italia detiene il maggior numero di vittorie nell’Europeo Under 21, insieme alla Spagna: 5 edizioni, le 3 consecutive dal 1992 al 1996, poi quelle 2000 e 2004 (quando arrivò anche il bronzo ai Giochi di Atene). Nel medagliere, Azzurrini appaiati alle Furie Rosse anche per il numero di secondi posti (2), guarda caso arrivati entrambi con una sconfitta in finale con gli iberici (1986 e 2913). 

In 24 edizioni, l’Italia Under 21 è arrivata 7 volte in finale, 5 in semifinale, altre 10 alla Fase Finale o ai Quarti di Finale (in base alla formula). Su 24 tornei, ha superato il primo turno 22 volte: solo nel 1998 e nel 2011 è stata eliminata nelle Qualificazioni.

A livello individuale, Gilardino con 19 reti è il miglior marcatore della storia dell’Under 21, Pirlo con 46 presenze è quello con più gare giocate.

Nella storia dell'Europeo, l’Italia vanta 4 Migliori calciatori del torneo: Buso (‘92), Cannavaro (‘96), Pirlo (‘00), Gilardino (‘04); 2 Capocannonieri della Fase Finale: Maccarone (‘02, 2 gol) e Gilardino (‘04, 4 reti) e 2 delle Qualificazioni: Vialli (‘86, 8) e Acquafresca (‘09, 8). In panchina si sono succeduti: Azeglio Vicini, Cesare Maldini, Rossano Giampaglia, Marco Tardelli, Claudio Gentile, Pierluigi Casiraghi, Ciro Ferrara, Devis Mangia, Luigi Di Biagio, Paolo Nicolato, Carmine Nunziata.

 

GLI ANNI 70-80. Dal 1978, anno di nascita del torneo Under 21, dopo le edizioni Under 23, l’Italia è sempre stata grande protagonista: Dal 1978, anno di nascita dell’Europeo Under 21, l’Italia è stata protagonista: dal 1978 al 1990 si è fermata 4 volte ai Quarti (con Inghilterra, Urss, Scozia, Francia), 2 in semifinale (nell’84 con l’Inghilterra e nel ’90 con la Jugoslavia) e 1 finale, nel 1986.

GLI ANNI ’70/’80

L’Europeo Under 21 inizia nel biennio 1976-78: dopo 3 edizioni Under 23 dominate dalle squadre dell’Est (Cecoslovacchia, Ungehria e Unione Sovietica), si iscrivono al nuovo torneo 24 formazioni giovanili: 8 gironi da 3, le prime sono promosse ai quarti, da lì in avanti eliminazione diretta con gare di andata e ritorno, finale compresa. L’Italia pesca Portogallo e Lusssemburgo, girone 2: l’avventura nell’Europeo Under 21 inizia il 23 dicembre 1976 a Funchal. Con Azeglio Vicini in panchina, si schiera con Galli, Cabrini, Canuti, Collovati, Manfredonia, Agostinelli, Boni, Di Bartolomei, Guidolin, Garritano, P. Rossi. In panchina ci sono Tarocco, Ferroni, Galbiati, Pallavicini e B. Giordano. Tre futuri Campioni del Mondo (Collovati, Cabrini e Rossi), altri che vinceranno Coppe e scudetti come G. Galli, Manfredonia, Di Bartolomei e Giordano: eppure l’esordio è amaro: ko per 1-0. Nel 1977 le altre 3 gare del girone: 3 vittorie di fila. 4-0 e 5-1 al Lussemburgo, 4-1 al Portogallo a Vicenza (segna anche Paolo Rossi al Menti) e qualificazione alla seconda fase per la migliore differenza reti sui lusitani.

Nel frattempo, si sono aggiunti al gruppo anche altri giovani in rampa di lancio, come Fanna e Virdis. Nella primavera del 1978 si giocano i Quarti di Finale: andata al Maine Road di Manchester, dove la stella del Nottingham Forest Toni Woodcock (quell’anno vince il Campionato inglese e l’anno dopo la Coppa dei Campioni col Nottingham di Clough) fa doppietta, ribaltando il vantaggio di Salvatore Bagni, altro nuovo arrivo nel gruppo. Il 4 aprile, il ritorno si gioca allo Stadio Olimpico di Roma: la gara non si sblocca, finisce 0-0 e il cammino degli Azzurri si ferma qui.

La seconda edizione vede ai nastri di partenza 25 squadre, la formula è la stessa: Italia nel girone 8, di nuovo con il Lussemburgo e poi la Svizzera. SI parte il 29 marzo 1979 con uno 0-0 in Svizzera: Franco Baresi raggiunge il fratello Beppe, c’è Mauro Tassotti, un altro che vincerà tutto con il Milan, Fanna è raggiunto da Antonio Di Gennaro che ritroverà al Verona che farà il miracolo scudetto nel 1985. Seguono 3 vittorie: a Brescia con la Svizzera segna proprio Franco Baresi; a novembre in Lussemburgo si accende la stella di Alessandro Altobelli (doppietta); il 23 gennaio 1980 al Flaminio nel ritorno con i lussemburghesi decide un altro nerazzurro, Evaristo Beccalossi.

Ad aprile, però secondo stop ai quarti: il 2 a Jerevan l’Unione Sovietica si impone 3-1 (la prima di Carlo Ancelotti nelle Qualificazioni Under 21), il 9 a Bologna altro 0-0 come due anni prima con gli inglesi.

L’edizione 1982 (26 squadre) parte nel novembre 1980 e l’Italia ipoteca subito il primo posto del girone 5: 1-0 a Bologna alla Jugoslavia e 3-1 a Patrasso alla Grecia, con tripletta di Bagni. Un anno dopo il ritorno: a ottobre ko a Belgrado, a novembre vittoria con la Grecia (1-0) a Padova, segna Virdis e nel gruppo arrivano Sebino Nela, Celeste Pin, Massimo Mauro, Paolo Monelli, Edi Bivi, Daniele Massaro, oltre a Massimo Bonini già in squadra dall’anno prima. Italia ai quarti per il terzo torneo di fila, con la Scozia e l’epilogo è identico ai precedenti: sconfitta all’andata (0-1), questa volta in casa, a Catanzaro e 0-0 al ritoro a marzo ad Aberdeen. In campo nelle due gare con gli scozzesi c’è anche Giuseppe Bergomi, che 5 mesi dopo alzerà la Coppa del Mondo a Madrid con gli Azzurri di Bearzot.

Parte l’Europeo 1984, con 30 squadre: l’Italia è nel gruppo 5, stavolta da 4 squadre: Cecoslovacchia, Romania e Cipro. E’ di fatto lo stesso gruppo della Nazionale verso l’Europeo dei grandi (manca solo la Svezia), il peggior girone di qualificazione della nostra storia da Campioni del mondo. Gli Azzurrini invece chiudono in testa con 5 vittorie e 1 sconfitta, a Praga con la Cecoslovacchia, che finisce seconda a un punto. Decisiva la gara di ritorno, che si gioca al Grezar di Trieste il 27 aprile 1983: c’è Bergomi neo campione del mondo, ci sono Chicco Evani e Beppe Dossena, ma soprattutto c’è Roberto Mancini, 20 anni e mezzo, già alla sua seconda stagione in Serie A, la prima alla neopromossa Sampdoria. Decide una doppietta di Giordano; Mancini segnerà la sua prima rete in gare ufficiali con l’Under 21 a Cava de Tirreni il 21 dicembre 1983 (primo gol, in amichevole il 20 aprile 1983, 2-0 alla Spagna a Cremona).

Per la prima volta gli Azzurrini superano anche i Quarti: doppio 1-0 all’Albania (gol di Monelli a Tirana, Vignola a Brescia). In semifinale c’è di nuovo l’Inghilterra: il 17 aprile 1984 di nuovo al Maine Road l’Italia rimedia un ko, 3-1. Non basterà, il 2 maggio, l’1-0 (di nuovo Mancini a segno) al Comunale di Firenze al ritorno. In squadra, nell’ultimo anno, sono entrati Galia, Pari, Riccardo Ferri, Michelangelo Rampulla, Filippo Galli, Nanu Galderisi. In panchina a Firenze c’è anche un altro talento della Sampdoria, anche lui classe 1964: Gianluca Vialli.

Arriviamo così all’Europeo 1986, un punto di svolta da molti di vista: l’Under 21 raggiungerà la sua prima finale europea e nascerà il gruppo che Vicini porterà poi con sè in Nazionale, una volta che la FIGC gli affida il dopo Bearzot nell’estate 1986. Un gruppo che arrivò a un passo dal titolo mondiale, nel torneo giocato in cas nell’estate del 1990. Le qualificazioni iniziano a marzo 1985: Azzurrini nel girone 8 con Lussemburgo e Belgio. Prima dell’esordio, Vicini porta i suoi a La Valletta per un test con la Nazionale A maltese: è il 5 dicembre 1984. Vincono i nostri Under 21 per 1-2 e per la prima volta vanno in gol insieme Roberto Mancini e Gianluca Vialli. In squadra ci sono tanti giovani promettenti: oltre ai gemell del gol sampdoriani, ecco Donadoni, Giannini, De Napoli, ma anche Cravero, Matteoli, Orsi, Baldieri, che però non avranno fortuna in Azzurro.

Tre mesi dopo, il 27 marzo 1985, il girone inizia con la trasferta a Bruxelles: si gioca all’Heysel (due mesi prima della Finale di Coppa Campioni del 29 maggio di quel 1985, quando moriranno 39 persone) e l’Italia ne esce con 1 punto, 1-1 (vantaggio di Mancini su rigore). Seguono 11 gol al Lussemburgo (5-1 e 0-6, in totale 4 gol di Baldieri, 3 di Mancini e Vialli) e un 3-0 al Belgio a San Benedetto del Tronto. Col Lussemburgo, a Benevento, la prima tra i pali di Walter Zenga, altro protagonista in Under e poi in Nazionale A. Ai quarti troviamo la Svezia: 1-1 a Ullevi (Italia avanti con rigore dello sfortunato Stefano Borgonovo) e 2-1 a Bergamo; il 9 aprile semifinale di andata all’Arena Garibaldi di Pisa, dove esorcizziamo il tabù inglese. Prima vittoria in gare ufficiali dell’Under 21, con gol di Vialli e Donadoni e la prima in panchina di Nicola Berti; al ritorno, al Country Ground di Swindow, Vialli all’89’ pareggia il gol di Robson. Italia in finale, dove troverà la Spagna, capace di ribaltare al ritorno il ko in Ungheria (1-3 e 4-1). L’appuntamento con gli spagnoli, però, è previsto ad ottobre. 

Prima di ottobre, l’Italia saluterà il CT Bearzot in Messico e chiamerà proprio Azeglio Vicini sulla panchina azzurra: e così l’8 ottobre Vicini fa il suo esordio da CT a Bologna (2-0 alla Grecia) e la settimana dopo guida l’Under 21 al Flaminio di Roma nela finale di andata. Vialli e Giannini portano l’Italia avanti, accorcia Calderè (2-1); a Valladolid, però, stesso risultato: 2-1 per la Spagna, autorete di Cravero, pari di Francini e rete di Roberto. Dal dischetto, però, è “Caporetto” azzurra, sbagliano Giannini, Desideri e Baroni, finisce 3-0.

Nel girone dell’Europeo 1988 l’Italia pesca Portogallo, Svizzera e Svezia. Il biennio inizia nel novembre 1986: in panchina è stato chiamato Cesare Maldini al posto di Vicini. Si parte con la Svizzera a Empoli: 1-1; in squadra ci sono i vari Costacurta, Berti, Ferrara, e il figlio d’arte, Paolo Maldini, appena diciottenne. Resterà poco più di un anno con il papà in Under, ma è decisivo. È proprio lui a segnare il 2-1 in Portogallo a inizio ’87, così come uno dei 3 gol in Svizzera (è l’unica gara in cui con l’Under c’è Roberto Baggio, ventenne, in panchina, un anno dopo è in Nazionale maggiore) e dei 6 al Portogallo; con lui segnano Rizzitelli e Berti (tripletta). E va in gol di nuovo a fine febraio ’88, all’andata dei quarti a Nancy, con la Francia di Eric Cantona.  A 10’ dalla fine, però, Sauzee e Paille ribaltano il risultato 2-1. Un mese dopo, il 23 marzo, a San Benedetto del Tronto, altra delusione: Italia avanti 2-1, ma a 5’ dalla fine di nuovo Paille fa 2-2. Azzurrini eliminati, le strade dei Maldini si separano: Paolo lascia l’Under e raggiunge lla Nazionale maggiore, per esordire 8 giorni dopo, il 31 marzo a Spalato con la Jugoslavia. Papà Cesare aprirà un ciclo vincente con l’Under 21.

GLI ANNI ’90. Con gli anni ’90, inizia la serie dei trionfi: dal 1992 al 1996 il tris firmato Cesare Maldini, dal 1986 sulla panchina dell’Under dopo aver fatto parte dello staff di Bearzot fin da Spagna ’82, dove resterà fino alla fine del 1996, quando subentrerà a Sacchi come CT della Nazionale. 

L’epoca d’oro inizia nel torneo che prende il via nel 1990: Azzurrini primi in un girone complicatissimo: c’è l’Urss campione in carica, ma soprattutto la Norvegia che alla seconda gara (dopo la vittoria con l’Ungheria, 1-0 Favalli) ci batte 6-0. Maldini, però, trova un jolly nel mazzo: Renato Buso. Che decide le gare successive: gol in Ungheria (0-1), gol all’Urss sia all’andata che al ritorno (1-0 e 1-1 a Sinferopoli), portando l’Italia alla pari con i norvegesi allo scontro diretto, al Partenio di Avellino. Melli e Sordo firmano il 2-1 (gol di Strandli per gli ospiti) che vale il 1° posto nel girone. Ai quarti doppia vittoria con la Cecoslovacchia (2-1 e 0-2, reti di Melli, Favalli e Luzardi) e altrettanto in semifinale, con la Danimarca, quando si riaccende Buso: gol ad Aalborg (0.1), gol a Perugia (2-0, a segno anche Muzzi). A giugno 1992 la doppia finale con la Sveiza: all’andata 2-0 a Ferrara, dove ad ottobre 1990 era iniziato il girone contro l’Ungheria, sblocca il solito Buso, poi Sordo; al ritorno, allo stadio Värendsvallen di Vaxjo, arriva una sconfitta indolore 0-1, Italia Campione per la prima volta. Buso premiato come miglior giocatore del torneo. 

Due anni dopo, nel 1994, l’Under 21 vince il girone di qualificazione davanti al Portogallo (ko 2-0 in trasferta e vittoria in casa a Padova, 2-1 con gol di Vieri e Muzzi), che si qualifica comunque insieme agli Azzurrini. Nei quarti l’Italia Under 21 supera la Cecoslovacchia: 3-0 all’Arechi di Salerno (gol di Negro, Panucci e Vieri), sconfitta al ritorno di misura (1-0 gol di Svoboda), che regala comunque il pass per la prima Final Four a Montpellier. In semifinale c’è la Francia, padrona di casa, che schiera tra le sue fila Blanc, Zidane, Makelele e Dugarry. 

Al 90’ è 0-0 e si va ai rigori: gli Azzurrini si impongono grazie alla parata di Toldo sul tiro di Makelele e al successivo gol di Benny Carbone.In finale ritroviamo il Portogallo di Figo, Joao Pinto, Rui Costa, che avevamo già affrontato nel girone eliminatorio; la scelta di Maldini a gara in corso, con l’ingresso di Orlandini al posto di Filippo Inzaghi spezza l’equilibrio. Il neoentrato decide la finale con il “golden goal”: gran sinistro all'incrocio dei pali, a metà del primo tempo supplementare e Italia campione.

L’Europeo 1996 inizia con il primo posto nel girone di qualificazione davanti a Ucraina e Slovenia. Nei quarti superato lo scoglio Portogallo: dopo il ko a Lisbona (1-0), a Palermo successo 2-0 (Vieri e autogol di Delgado). 

La Final Four si gioca a Barcellona: in semifinale c’è di nuovo la Francia, che schiera Candela, Vieira, Dacourt e Wilthord). Questa volta l’Italia chiude il match nei 90’: nella ripresa decide un gol di Totti (1-0). In finale ci prendiamo la rivincita sulla Spagna 10 anni dopo i rigori di Valladolid: vantaggio con una punizione di Ametrano deviata da Idiakez, pareggio di Raul (con lui anche Morientes e De la Pena), Azzurrini in 9 nei supplementari per i rossi a Amoruso e Ametrano, ai rigori, dopo l’errore di Panucci, Pagotto neutralizza i tiri di De la Pena e Raul.  E Morfeo chiude i conti. 

L’anno seguente, Maldini lascia l’Under 21 dopo due giornate con 2 vittorie (3-0 alla Moldavia e 6-0 alla Georgia) perché chiamato a sostituire il dimissionario Sacchi in Nazionale A. Gli subentra Rossano Giampaglia, ma il ko in Georgia e la doppia sconfitta con l’Inghilterra comprettono la qualificazione: Italia terza dietro Inghilterra e Georgia, eliminata al primo turno.

Arriva in panchina Marco Tardelli: primo posto nel girone (7 vittorie e 1 pari) e qualificazione alla Fase Finale, in Slovacchia. Nel girone, gli Azzurrini superano Inghilterra (2-0, Comandini e Pirlo) e Turchia (3-1, Spinesi, Baronio e Ventola) e parteggiano con i padroni di casa (1-1, rete di Baronio e provvidenziali parate di Abbiati. In finale c’è la Cechia: è la grande serata di Pirlo che realizza una doppietta, su rigore e su punizione.

 

GLI ANNI ’00. Con l’Europeo 2000 – 2002 appena iniziato, Tardelli lascia l’Under 21 per andare all’Inter, al suoposto arriva Claudio Gentile, che guida gli Azzurrini alla Fase Finale in Svizzera. Primi nel girone, in semifinale troviamo quella Cechia che, battuta nella finale due anni prima in Slovacchia, si prende la rivincita nel match che si gioca a Zurigo: l'Italia va sotto 2-0, rimonta nei minuti finali fino al 2-2 con le reti di Pirlo (88’) e Maccarone (94’), ma non basterà. Nel primo tempo supplementare, infatti, arriva il 3-2 di Popsipil. I cechi completeranno poi l’impresa battendo anche la Francia in finale.

Il quinto titolo arriva nel 2004: al secondo tentativo Claudio Gentile riporta gli Azzurrini sul tetto d’Europa.Fase finale a Bochum, in Germania: si parte con un ko all’esordio con la Bielorussia (2-1, gol di Gilardino), ma la reazione frutta il 2-1 alla Serbia (doppietta di Sculli) e l’1-0 alla Croazia (De Rossi). Semifinale con il Portogallo, decisa dalla doppietta di Gilardino (e gol di Pinzi, finisce 3-1) e altro tris in finale: 3-0 alla Serbia, reti di De Rossi, Bovo e Gilardino. Il successo porta gli Azzurrini ad Atene, Giochi Olimpici 2004: secondi nel girone dietro al Paraguay che si impone nel confronto diretto, ai quarti troviamo il Mali, battuto con un gol di Bovo ai supplementari. L’Argentina in semifinale è un ostacolo insuperabile (0-3), ma nella finale per il 3° posto Gilardino piega l’Iraq e regala all’Italia la seconda Medaglia di bronzo alle Olimpiadi.

Nel torneo 2006 la corsa prosegue con un girone dominato: 8 vittorie, 1 parie 1 ko, primo posto davanti a Slovenia e Norvegia. Fase Finale in Portogallo: rimonta con la Danimarca da 1-3 a 3-3 all’esordio (Chiellini impatta al 90’), vittoria con l’Ucraina (1-0 ancora Chiellini), ma il ko con i Paesi Bassi ci fa finire al 3° posto, fuori dalle semifinali. L’eliminazione costa la panchina a Gentile, sostituito da Pierluigi Casiraghi.

La UEFA sposta l’Euro Under 21 negli anni dispari e quindi nel 2007 si gioca una nuova Fase Finale; qualificazioni in un anno. Italia a punteggio pieno davanti a Austria e Islanda nel girone, poi sfida alla Spagna: a Modena 0-0, a Palencia colpaccio con i gol di Chiellini e Montolivo (nel finale accorcia Soldado). SI va nei Paesi Bassi: il ko all’esordio con la Serbia è decisivo negativamente; Non bastano i gol di Chiellini che avvia la rimonta con l’Inghilterra (da 0-2 a 2-2) alla seconda e va a segno nel 3-1 con la Cechia (insieme a Aquilani e Rossi). Tutto inutile perché l’Inghilterra batte la Serbia e passano insieme. Il terzo posto consente però di andare allo spareggio per i Giochi Olimpici di Pechino 2008, perché tra le prime 4 c’è l'Inghilterra. A Nimega finisce ai rigori con il Portogallo: segnano Pellè, Montolivo, Criscito e Montolivo, i portoghesi ne sbagliano 2 (Fernandes e Antunes) e gli Azzurrini strappano il pass per la Cina. A Pechino l’Under 21 parte con il vento in poppa: doppio 3-0 a Honduras e Corea del Sud (2 Rossi, Giovinco, Acquafresca, Rocchi e Montolivo) e chiude il girone in testa dopo lo 0-0 con il Camerun. Ai quarti, però, la corsa si ferma: Rossi fa doppietta, sbloccando la gara e poi impattando i belg a 15’ dalla fine, ma anche Dembelè fa il bis al 79’, insieme al gol di Mirallas, per il 3-2 finale che elimina gli Azzurrini.

Il terzo biennio con Casiraghi in pan china inizia nel 2007: l’Under 21 vince il girone con autorità: 7 vittorie e 3 pareggi, 24 punti davanti a Croazia (22) e Grecia (18). Decisiva la vittoria a Chieti nello scontro diretto con i croati, 2-0 con doppietta di Acquafresca; al ritorno a Varazdin 1-1 con gol di Motta. 

Si va in Svezia per la Fase Finale e nel girone l’Italia è trascinata dalla coppia Balotelli – Acquafresca, che segnano i 2 gol del 2-1 ai padroni di casa, dopo lo 0-0 con la Serbia, poi nel 2-1 alla Bielorussia altra doppietta di Acquafresca. Semifinale a Helsingborg con la Germania, seconda dietro l’Inghilterra: decide il gol di Beck, la Germania vincerà l’Europeo battendo l’Under 21 inglese. E’ l’ultima panchina di Casiraghi, che saluta il Club Italia.

GLI ANNI ’10. Nel 2011 l’Under 21 fallisce la qualificazione, per la seconda volta nella storia, e Casiraghi lascia il posto a Ciro Ferrara, che inizia il cammino verso l’Europeo 2013, ma dopo solo 1 anno, torna in Serie A con la Sampdoria. Sarà Devis Mangia a guidare gli Azzurrini nel finale delle qualificazioni e poi alla Fase Finale in Israele. Dove l’Under 21 chiude al primo posto il girone grazie alle vittorie sull’Inghilterra (1-0, Insigne) e sui padroni di casa (4-0, doppietta Gabbiadini, Saponara, Florenzi) e al pareggio con la Norvegia (al 90’ Strandberg e al 94’ Bertolacci). Con i Paesi Bassi in semifinale decide il gol di Borini (1-0) ed è di nuovo finale Italia – Spagna: la squadra di Devis Mangia lotta contro una formazione stellare, ma deve arrendersi 4-2 (Borini e Immobile, tripletta di Thiago Alcantara e Isco per le Furie Rosse).

Dopo Mangia, tocca quindi a Luigi Di Biagio, promosso dopo le esperienze con Under 18 prima e Under 20 poi. Al primo biennio, l’Under 21 conquista la Fase Finale del 2015 in Cechia, ma all’esordio con la Svezia, dopo il vantaggio firmato da Berardi, subiamo il sorpasso svedese (1-2) nel finale, complice l’espulsione di Sturaro. Non basteranno il pari col Portogallo e il 3-1 con l’Inghilterra per passare.

Due anni dopo, altra Fase Finale, in Polonia: 2-0 alla Danimarca (Pellegrini e Petagna) e 1-0 alla Germania (Bernardeschi) dopo il ko (3-1) con i padroni di casa. Con 6 punti siamo in testa al girone C, in semifinale troviamo però un’altra prima, la Spagna, che nelle tre partite del girone ha raccolto 3 vittorie contro Macedonia, Portogallo e Serbia, 10 gol fatti e 1 solo subito (dai lusitani). L’Italia se la gioca per tre quarti di gara: il primo tempo si chiude 0-0, nella ripresa la sblocca Saul, ma Bernardeschi, poco dopo l’espulsione di Gagliardini (doppio giallo), la pareggia. In 10 contro 11, però, gli Azzurrini non riescono a resistere: Saul ldecide la semifinale con altre due reti, tripletta per lui, finisce 1-3. Poi la Germania batterà gli spagnoli in finale.

Molto più deludente, invece, la terza avventura con Di Biagio nel 2019: per l’Europeo che si svolge in Italia, ci sono infatti grandi aspettative sugli Azzurrini, che tra l’altro si rinforzano con alcuni elementi nel frattempo passati in pianta stabile in Nazionale A: prima dell’esordio con la Spagna, nel gruppo di Di Biagio arrivano così Pellegrini, Kean, Zaniolo, Chiesa, Barella.

 E al “Dall’Ara” di Bologna la gara inaugurale, dopo il concerto di Rocco Hunt, è trionfale: dopo il gol di Ceballos in avvio, è grande Italia, che va in gol con Chiesa (doppietta) e Pellegrini (su rigore). Il 3-1 sembra spianare la strada verso il primo posto e la semifinale, ma alla seconda giornata l’Italia Under 21 scivola contro la Polonia (che aveva battuto alla prima il Belgio): finisce 0-1, mentre la Spagna batte il Belgio e torna in gioco. 

Nell’ultimo turno, la Spagna ne fa 5 ai polacchi, l’Italia batte il Belgio ed è seconda, ma nel girone C Romania e Francia, prime a punteggio pieno dopo 2 gare, chiudono 0-0 lo scontro diretto e vanno avanti insieme con 7 punti mandando a casa proprio l’Italia. È la stortura del torneo a 12, che infatti, dopo quest’episodio, sarà abbandonato a favore di uno a 16 squadre, con uno sviluppo più regolare.

GLI ANNI ’20. Dopo 6 anni, dunque, Di Biagio è sostituito da Paolo Nicolato, che con l’Under 19 e l’Under 20 aveva ottenuto ottimi risultati: 2° posto all’Europeo Under 19 in Finlandia nel 2018 (ko 4-3 ai supplementari col Portogallo) e 4° posto al Mondiale Under 20 del 2019 in Polonia (battuto in semifinale 1-0 dall’Ucraina poi Campione del Mondo).

Gli Azzurrini vincono il girone davanti a Islanda e Irlanda, con un episodio che passerà alla storia legato al Covid: nella trasferta in Islanda molti calciatori e membri dello staff risultano positivi, la gara è rinviata e per quella successiva con l’Irlanda a Pisa scende in campo l’Under 20 guidata da Alberto Bollini, che batte gli irlandesi 2-0 e contribuisce alla qualificazione dei ragazzi dell’Under 21 quel giorno in quarantena. La Fase Finale è in Ungheria e Slovenia, la prima a 16 squadre. Dopo due pareggi con Cechia (1-1, Scamacca) e Spagna (0-0), il successo con la Slovenia (4-0, Maggiore, Raspadori e doppietta di Cutrone) regala il passaggio ai Quarti, dove troviamo il Portogallo che ha vinto il suo girone a punteggio pieno. E’ il replay della finale Under 19 giocata dagli stessi calciatori due anni prima: doppietta di Dany Mota, accorcia Pobega, poi Ramos, ma Scamacca e Cutrone fanno 3-3. Si va ai supplementari, ma Jota e Conceicao firmano i colpi del ko: 5-3. Il Portogallo arriverà in finale, dove perderà con la Germania.

Nel torneo 2021 – 23, l’Italia conquista la fase finale vincendo il girone6 con autorità: 7 vittorie e 3 pareggi, 24 punti, restano staccate Irlanda (19) e Svezia (18). L’appuntamento conclusivo è di nuovo in due Paesi, come nel 2021: si va in Romania e Georgia. Il girone degli Azzurrini si gioca tutto in Romania: il sorteggio ci abbina a Francia, Svizzera e Norvegia. Si comincia con la sfida più affasciunante: Italia – Francia, a Cluj. Dopo il botta e risposta Kalimuendo – Pellegri nel primo tepo, a metà ripèresa decide il gol di Barcola (2-1). Reazione d’orgoglio con la Svizzera: 3-0 a fine primo tempo (Pirola, Gnonto, Parisi), ma nella ripresa si rischia la rimonta (3-2). Ultima giornata decisiva: con la Norvegia basterebbe un pareggio, ma a metà ripresa arriva il gol di Bothem che ci condanna. Svizzera, Italia e Norvegia alla pari a 3 punti, ma nella classifica avulsa gli svizzeri hanno 4 gol fatti e 4 subiti contro il 3-3 dell’Italia. E’ un’altra eliminazione amarissima, che chiude il ciclo di Nicolato.

OGGI. Il resto è l’attualità: sulla panchina dell’Under 21 arriva Carmine Nunziata, reduce da un 3° posto all’Europeo Under 19 nel 2022, ma soprattutto da un clamoroso 2° posto al Mondiale Under 20 del 2023, in Argentina, dove l’Uruguay in finale ci impedisce di festeggiare il primo storico mondiale giovanile (1-0).

EURO U 21 / Piazzamenti Italia

ANNO RISULTATI
1978 QUARTI
1980 QUARTI
1982 QUARTI
1984 SEMIFINALE
1978 QUARTI
1986 2° POSTO
1988 QUARTI
1990 SEMIFINALE
1992 CAMPIONE
1994 CAMPIONE
1996 CAMPIONE
1998 ELIMINATA 1° FASE
ANNO RISULTATI
2002 SEMIFINALE
2004 CAMPIONE
2006 1° TURNO FASE FINALE
2007 1° TURNO FASE FINALE
2009 SEMIFINALE
2011 ELIMINATA 1° FASE
2013 2° POSTO
2015 1° TURNO FASE FINALE
2017 SEMIFINALE
2019 1° TURNO FASE FINALE
2021 QUARTI
2023 2023

U21: Reti all time

19 GILARDINO
16 PIRLO
12 GABBIADINI
11 VIALLI
MACCARONE
10 ACQUAFRESCA
VIERI
LUCARELLI
9 PALOSCHI
MANCINI
SCULLI
BUSO
BELOTTI
IMMOBILE
BALDIERI
SCAMACCA
8 VENTOLA
BONAZZOLI

U21: Presenze all time

46 PIRLO
37 BARDI
35 BRIGHI
34 BONERA
33 FERRARI
31 ROSINA
MOTTA
DONADEL
CALDIROLA
30 GILARDINO
MARRONE
29 CORINI
28 PALOSCHI
27 PINZI
BARONIO
BOVO
BENASSI