1984 - 86

1984 - 86

Le qualificazioni iniziano a marzo 1985: Azzurrini nel girone 8 con Lussemburgo e Belgio. Prima dell’esordio, Vicini porta i suoi a La Valletta per un test con la Nazionale A maltese: è il 5 dicembre 1984. Vincono i nostri Under 21 per 1-2 e per la prima volta vanno in gol insieme Roberto Mancini e Gianluca Vialli. In squadra ci sono tanti giovani promettenti: Donadoni, Giannini, De Napoli, ma anche Cravero, Matteoli, Orsi, Baldieri.

Tre mesi dopo, il 27 marzo 1985, il girone inizia con la trasferta a Bruxelles: si gioca all’Heysel (due mesi prima della Finale di Coppa Campioni del 29 maggio di quel 1985, quando moriranno 39 persone) e l’Italia ne esce con 1 punto, 1-1 (vantaggio di Mancini su rigore). Seguono 11 gol al Lussemburgo (5-1 e 0-6, in totale 4 gol di Baldieri, 3 di Mancini e Vialli) e un 3-0 al Belgio a San Benedetto del Tronto. Col Lussemburgo (foto sopra Vialli), a Benevento, la prima tra i pali di Walter Zenga, altro protagonista in Under e poi in Nazionale A.

Ai quarti troviamo la Svezia: 1-1 a Ullevi (Italia avanti con rigore dello sfortunato Stefano Borgonovo) e 2-1 a Bergamo; il 9 aprile semifinale di andata all’Arena Garibaldi di Pisa, dove esorcizziamo il tabù inglese. Prima vittoria in gare ufficiali dell’Under 21, con gol di Vialli e Donadoni e la prima in panchina di Nicola Berti; al ritorno, al Country Ground di Swindow, Vialli all’89’ pareggia il gol di Robson e diventa il miglior marcatore della Fase di Qualificazione. Italia in finale, dove troverà la Spagna, capace di ribaltare al ritorno il ko in Ungheria (1-3 e 4-1). L’appuntamento con gli spagnoli, però, è in agenda 6 mesi dopo,  ad ottobre, perché il Mondiale 1986 in Messico si gioca dal 31 maggio al 29 giugno.  

In quei mesi cambierà profondamente lo scenario.  Il 17 giugno a Città del Messico l’Italia è eliminata ai Mondiali dalla Francia di Platini; il 9 luglio il Presidente del Coni Franco Carraro diventa Commissario Straordinario della Figc dopo le dimissioni del Presidente federale Federico Sordillo in seguito allo scandalo del Totonero bis. Si chiude quindi il ciclo Bearzot e la successione in Nazionale tocca proprio ad Azeglio Vicini, che viene sostituito in Under 21 da Cesare Maldini, con Dino Zoff all’Olimpica. Prima di lasciare il testimone a Maldini, però, il CT, dopo la prima panchina in Nazionale l’8 ottobre a Bologna (2-0 alla Grecia), vuole giocarsi la finale rincorsa per 10 anni. La settimana dopo, quindi, torna sulla panchina degli Azzurrini allo Stadio Flaminio di Roma nella finale di andata dell’Europeo Under 21 1984-86 con la Spagna. L’Italia attacca fin dall’inizio, ma subisce la rete di Calderé su un contropiede innescato da Llorente, nipote di Gento. L’assedio azzurro esalta il portiere iberico Ablanedo, poi Vialli e Giannini (su punizione) trovano le reti del 2-1 finale, che avrebbe potuto essere più largo se l’arbitro Suarez avesse concesso un rigore netto per fallo su Vialli.

Botta e risposta nel finale di primo tempo: al 36’ un errore in disimpegno di De Napoli, concede a Eloy la palla dell’1-0, deviata da Cravero, un minuto dopo, Giovanni Francini stacca di testa in area e sigla l’1-1. Quando mancano solo 15’ alla fine, però, arriva la doccia fredda: Roberto di testa riporta avanti la Spagna: si va ai rigori. Dal dischetto è una “Caporetto” azzurra, sbagliano Giannini, Desideri e Baroni (tutti romanisti), per la Spagna invece Roberto, Eusebio e Ramon vanno tutti a segno. Finisce 3-0, altra delusione per una generazione di grandi campioni che negi anni seguenti vinceranno tutto in Europa con i club (Zenga e Ferri con l’Inter, Fe Napoli e Francini con il Napoli, Donadoni e Maldini con il Milan, Vialli e Mancini con la Sampdoria), ma tra Under 21 e Nazionale (semifinale a Euro ’88 e terzo posto ai Mondiali ’90) si fermeranno sul più bello.