1980
Un deludente quarto quarto postoNel 1980 in Italia si svolge l’edizione n.6 dell’Europeo: primo torneo con Fase Finale a 8 squadre, Italia qualificata in quanto Paese ospitante, insieme alle altre 7 provenienti dai gironi di qualificazione: Spagna, Inghilterra e Belgio nel girone A con gli Azzurri, Grecia, Paesi Bassi, Cecoslovacchia e Germania Ovest nel girone B. Si gioca a Torino, Milano, Roma e Napoli, viene presentata la prima mascotte di un Europeo, “Pinocchio”.
L’Italia è stata scelta come sede del torneo il 13 novembre 1977 dalla UEFA, dopo un ballottaggio con l’Inghilterra. Ma, alla vigilia del torneo, emerge lo scandalo del “Totonero”: vengono arrestati dirigenti e calciatori di Serie A, tra i quali anche due degli attaccanti della Nazionale, Bruno Giordano e Paolo Rossi. Un clima che condizionò non poco il cammino dell'Italia di Enzo Bearzot, pur reduce dall'ottimo Mondiale del 1978, chiuso al quarto posto.
Il fatto di giocare in casa regala agli Azzurri i favori del pronostico, anche perchè Cecoslovacchia e Germania, finaliste nel 1976, sono nell'altro girone. E invece gli azzurri deludono sopratutto sul piano del gioco: il 12 Giugno esordiscono a San Siro contro la Spagna, ma non riescono ad andare oltre uno striminzito 0-0. Le cose sembrano riaggiustarsi il 15 Giugno quando a Torino battono l'Inghilterra di Kevin Keegan con un goal di Tardelli. Ma per disputare la finalissima è necessario vincere il girone, vale a dire battere il Belgio nell'ultimo incontro. All'olimpico di Roma l'Italia preme inutilmente per 90 minuti, protesta per qualche decisione discutibile dell'arbitro portoghese Garrido ed infine si arrende allo 0 a 0, che significa finale delle deluse, per il terzo posto. Gli azzurri sono fuori senza aver subito un goal, mentre i belgi si giocano il titolo continentale avendo i nostri stessi punti, la stessa differenza reti ma un maggior numero di goal realizzati.
La finale và alla Germania Ovest grazie a una doppietta di Hrubesch, che all'89' spezza l'equilibrio stabilito dal pareggio di Van Der Eycken. Per l'Italia c'è l'ultima beffa: nella finale per il terzo posto disputata a Napoli contro la Cecoslovacchia finiscono in parità i tempi supplementari (Jurkemik al 53' e Graziani al 72'). Al diciassettesimo calcio di rigore è fatale l'errore di Collovati, mentre Barmos non fallisce il diciottesimo tiro dal dischetto. E siamo soltanto quarti.