1972
Fuori ai Quarti: il Belgio elimina i Campioni in carica
L’Italia si presenta da campione in carica ai nastri di partenza dell’Europeo 1972, dopo il successo del 1968, ma ha sulle spalle anche la delusione per la sconfitta per 4-1 con il Brasile a Città del Messico. In panchina c’è ancora Ferruccio Valcareggi, da molto ritenuto responsabile della sconfitta al Mondiale e contestato per la famosa staffetta Rivera – Mazzola. L’Europeo del ’72 può dunque diventare l’occasione del riscatto: dopo la rinuncia dell’Islanda, ci sono 32 squadre in lizza per i 4 posti della Fase Finale in programma in Belgio nel giugno 1972. Si formano 8 gironi di qualificazione da 4 squadre, le prime vengono ammesse ai quarti di finale che promuovono poi le 4 finaliste. L’Italia trova nel proprio gruppo Austria, Svezia e Irlanda: si comincia il 31 ottobre 1970, al “Prater” di Vienna, una partita che segna il destino della Nazionale e di Gigi Riva. L’Italia passa in vantaggio con De Sisti, e dopo il pari dell’austriaco Parits, raddoppia con Mazzola, che ribadisce in rete un tiro-cross di Riva. Alla ricerca del terzo gol, Riva, servito da Domenghini, punta verso la porta, ma da dietro Hof lo falcia. La gamba destra rimane piantata a terra nella forbice creata dalle gambe dell’avversario: rottura del perone destro, con distacco dei legamenti della caviglia.
L’Italia chiuderà al primo posto il girone 6, con 4 vittorie e 2 pareggi (in Svezia e contro l’Austria al ritorno) e ai quarti trova il Belgio. A Milano gli Azzurri di Valcareggi non vanno oltre lo 0-0 (19 aprile 1972) e a Bruxelles i belgi chiudono il match con i gol di Van Moere e Van Himst, prima della rete in extremis di Riva (2-1). Per la seconda volta in 3 edizioni l’Italia si ferma ai Quarti.
Il Corriere dello Sport commenta il giorno dopo con un titolo forte: “Una ingloriosa Waterloo per Napoleone Valcareggi”. Sotto accusa “atleti anziani e schemi superati”, il ct, è la critica diffusa, si è affidato agli eroi del Messico, facendosi battere da una squadra ritenuta mediocre ma decisamente più vivace. «Abbiamo perso meritatamente, si è chiuso un ciclo e se ne aprirà un altro» commenta il presidente Artemio Franchi.
In Belgio arriverà il primo titolo della Germania Ovest: Gerd Muller trascina i suoi prima con una doppietta ai belgi in semifinale (2-1) e poi con un’altra all’Unione Sovietica in finale (3-0).