Milano, 3 luglio 1968: nasce ufficialmente l'Assocalciatori
L'Associazione Italiana Calciatori nasce ufficialmente a Milano il 3 luglio 1968, giorno della firma dell’atto costitutivo nello studio del notaio Barassi. A costituirla sono alcuni calciatori - Bulgarelli, Mazzola, Rivera, Castano, De Sisti, Losi, Mupo, Sereni e Corelli - oltre a un avvocato, che da appena un anno ha lasciato il calcio giocato, accettando l'invito di assumere la direzione dell'Associazione: è Sergio Campana, che fino al 2011 sarà presidente dell’AIC.
L'idea di costituire un sindacato nasce dall'esigenza di una difesa della figura del calciatore, ancora non ben delineata e sufficientemente tutelata; un sindacato che sia riconosciuto come interlocutore da Federazione e Leghe e che abbia come propri rappresentanti gli stessi calciatori.
Inizialmente l'AIC raccoglie solamente i calciatori di Seria A e B, con l’integrazione di Serie C (1971) e Serie D (1973) che avviene negli anni immediatamente successivi.
Tra le prime conquiste dell’Assocalciatori, l’abrogazione - con effetto retroattivo - della norma che permetteva alle società di ridurre del 40% gli emolumenti ai calciatori che non avessero raggiunto un numero minimo di presenze in gare di campionato (10 maggio 1969) e la creazione di una ‘Commissione paritetica’ (28 aprile 1971), composta da 5 rappresentanti delle società e 5 dei calciatori, con il compito di regolamentare i rapporti tra calciatori e società, e di concordare i minimi di stipendio.
Nel 1981 viene emanata la Legge 91, che regola i rapporti tra società e sportivi professionisti e che riconosce lo status di lavoratore dipendente ai calciatori: oggi sono quasi tremila i calciatori professionisti riconosciuti dalla legge come veri e propri lavoratori subordinati, che possono godere delle tutele conquistate, anno dopo anno, sulla spinta di quel primo gruppo di calciatori guidato da Sergio Campana.
Nell'immagine di copertina, il primo Direttivo dell'AIC