Eventi istituzionali
Martedì 19 il presidente Gravina nel quartiere Tamburi di Taranto, sede di un campo danneggiato dai vandali. "FIGC vicina alle comunità"
15 novembre 2024
VII Edizione (2018)
NARRATIVA: “Lo stretto necessario” di Pierluigi Pardo – ed. Rizzoli
Con il suo stile avvolgente, a volte irridente, sicuramente sincero, Pier Luigi Pardo lascia il microfono per trasferire sulla pagina una storia che a che fare con il calcio ma, forse di più, con una confessione: è quella di un uomo che parte per ritrovarsi, insieme all'amico di sempre. Due uomini in crisi mentre l'Italia di Lippi affronta il Mondiale del 2006. Un viaggio lungo l'Italia, ma soprattutto un viaggio dentro se stesso. Per capirsi e per farsi capire. E fare i conti con le proprie debolezze, con i propri ricordi e con le proprie responsabilità. E magari fare i conti con l'universo femminile, mentre gli Azzurri fanno rotolare il pallone fino a Berlino
SAGGISTICA: “Storia della Coppa del Mondo di calcio” di Riccardo Brizzi e Nicola Sbetti – ed. Mondadori
I Mondiali di calcio sono stati raccontati molto e in molti modi nel corso di quasi 100 anni di storia. Grandi protagonisti, partite leggendarie, momenti decisivi che sono entrati nella memoria collettiva. Ma poche volte si è andati in profondità negli aspetti politici della Coppa del Mondo. L’impatto della manifestazione sui Paesi ospitanti - fossero democrazie o dittature - la Guerra Fredda, il ruolo giocato dalla Fifa nella geopolitica internazionale, l’affacciarsi delle multinazionali e la crescita esponenziale del business sportivo. Sono molti gli spunti che emergono in “Storia della coppa del mondo di calcio” di Riccardo Brizzi e Nicola Sbetti. Il primo è docente di Storia Contemporanea all’Università di Bologna, il secondo ricercatore e specialista in Storia dello Sport. Il risultato è un saggio asciutto, ma ricco, curato nelle note e nei riferimenti bibliografici, che restituisce una versione meno raccontata di quella storia dei Mondiali che tutti pensavamo di conoscere bene.
ECONOMIA E MANAGEMENT: “New Media & Digital Football”, di D. Chieffi, C. Habetswallner e M. Vulpis – ed. L&V
Il rapporto tra il Calcio e New Media ha un valore strategico; il lavoro di tre esperti riconosciuti dall’intero sistema sportivo come Chieffi, Habetswallner e Vulpis rappresenta un pilastro e un punto di riferimento: "New Media & Digital Football" è un libro unico nel suo genere, che racconta la rivoluzione digitale del “Calcio 2.0”. Vengono analizzate tutte le dimensioni del fenomeno, tra cui quella “sociologica”, di sempre maggior rilevanza grazie ai nuovi strumenti che permettono di coinvolgere e fidelizzare ancora di più i tifosi; vengono poi studiate le principali esperienze internazionali, e viene infine lanciata una sfida molto attuale: la rivoluzione digitale in Italia ha ancora delle difficoltà ad esprimere tutto il suo potenziale, ma sarà decisiva per delineare la competitività del nostro sistema calcistico. Con l’obiettivo finale di trasformare i fan e i followers in dei veri e propri consumers.
TECNICA: “Organizzazione liquida” di Massimo Lucchesi – ed. Allenatore.net
Questo libro parla di tattica ed in modo particolare della fase offensiva. Spesso quando si parla di attacco o meglio di fase offensiva si parte dai sistemi di gioco (4-4-2, 4-3-3…) e si inizia a spiegare movimenti preordinati e sequenze di passaggi che non hanno alcun senso. Da un paio d’anni a questa parte si è passati da un calcio memorizzato ad un calcio per princìpi. Le giocate preordinate sono state sostituite da risoluzioni di gioco sul piano situazionale. All’interno di questa evoluzione anche i ruoli hanno subìto un cambiamento culturale: ora non è più il ruolo che stabilisce la funzione del giocatore in campo, ma lo spazio. Tradotto in esempio pratico, se un’ala si accentra fra le linee avversarie, non ragionerà più da attaccante esterno, ma da rifinitore. A questo punto diventa evidente che per essere più difficilmente marcabili bisogna creare movimenti ed andare ad occupare spazi di campo un tempo di specifica competenza di un ruolo. Come dice il sottotitolo del libro “allenare mobilità, interscambiabilità, imprevedibilità nel calcio moderno”, si sente l’esigenza di cambiare spazi e quindi funzioni mantenendo una logica ed un equilibrio di squadra. Tutto questo si può attuare solo applicando un calcio per princìpi che si contrappone in maniera totale al calcio di schemi. Un altro vantaggio del calcio per princìpi risiede nella possibilità di variare il sistema di gioco in funzione di varie esigenze, mantenendo inalterata la filosofia di gioco della squadra.
STUDI SPECIALIZZATI: “La Cultural Intelligence nel calcio” di Guglielmo De Feis – ed. Odradek
Un premio per aver elaborato, con estrema chiarezza, un saggio dove l'approfondimento scientifico si coniuga con un tema problematico di stretta attualità: le differenze antropologico-culturali, infatti, esigono il rispetto della specificità dei codici della comunicazione umana e ciò, nel mondo del gioco del calcio - spettacolo planetario e interculturale, in anticipo sui processi di globalizzazione – rappresenta un problema che, spesso, non si è preparati ad affrontare. Le soluzioni proposte da De Feis sulla base di esperienze vissute costituiscono un valido ausilio per tutti e, in particolare, per tutti coloro che in questo mondo operano.
STORIE DI CALCIO: "Non so parlare sottovoce’ di Aldo Agroppi – ed. Cairo
MENZIONE SPECIALE MARCO ANSALDO: "Demoni" di Alessandro Alciato – ed. Sellerio
Menzioni speciali: “La tecnica calcistica” di Attilio Sorbi (ed. Correre); “Ma il cielo è sempre rossoblù” di Maria Barresi (ed. Minerva)
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VI Edizione (2017)
NARRATIVA: “Duellanti" di Paolo Condò – ed. Baldini & Castoldi
Le grandi rivalità nello sport, e nel calcio in particolare, alimentano il mito e accendono l’entusiasmo di tifosi e appassionati. Quella tra Mourinho e Guardiola, tratteggiata in maniera amabile e non convenzionale dalla penna di Paolo Condò, racconta del ‘fuoco sacro’ che alimenta e corrode entrambi. Due allenatori che hanno rivoluzionato il calcio moderno, costruendo le basi di quello del futuro: sostanza contro forma, concretezza contro bellezza, aggressività contro riflessività. Se vogliamo due facce della stessa medaglia, nel senso della ricerca della perfezione, della volontà di primeggiare. Profondamente diverso resta invece il percorso che hanno scelto per raggiungere la vetta, figlio di un approccio alla vita diametralmente opposto. Ma in fondo, è proprio questo di cui si nutrono i duellanti.
SAGGISTICA: "La vita in novanta minuti" di Walter Veltroni – ed. BUR
Il calcio metafora della vita e la vita metafora del calcio. Un filo rosso, anzi verde, quello di un campo di gioco, per svelare la meraviglia, la gioia, il dolore e la passione che accomuna milioni di persone. Attraverso il dialogo, mai banale, con tanti grandi campioni, l’autore racconta diverse esperienze, molti “novanta minuti’. È la scoperta di numerose partite, giocate ognuna con difficoltà e colpi di genio difformi, che danno vita ad un racconto appassionante grazie al quale conoscere, emozionarsi ed immedesimarsi. Perché in fondo si parla di speranze realizzate e disilluse, come quelle dei lettori che ne hanno consacrato il successo. Perché forse il successo planetario del calcio sta proprio nella sua universale semplicità, quella di parlare diritto al cuore.
ECONOMIA E MANAGEMENT: "Il leader calmo" di Carlo Ancelotti con Chris Brady e Mike Forde – ed. BUR
Leadership e gestione dello spogliatoio. Temi ricorrenti per chi opera nel mondo dello sport, ma ugualmente rivolti a chiunque si trovi a lavorare in gruppo quotidianamente. Carlo Ancelotti ha da sempre adottato uno stile improntato sulla stima e la fiducia con i propri giocatori e collaboratori, distinguendosi dagli eccessi teatrali e, a volte, addirittura guerreschi di altri colleghi. I racconti di campioni come Cristiano Ronaldo, Zlatan Ibrahimovic, Paolo Maldini ed Alessandro Nesta, oltre a quelli di Sir Alex Ferguson e Adriano Galliani, sottolineano come calma, signorilità, fair play e autoironia siano alla base di uno stile di leadership vincente. Il suo ricco palmares lo può testimoniare meglio di mille altre parole.
TECNICA: "Il senso del gioco" di Francesco D’Arrigo – ed. La Casa Usher
Il Senso del Gioco introduce una nuova prospettiva, per certi versi rivoluzionaria, sulla metodologia di allenamento. Francesco D’Arrigo, con grande senso critico, ripercorre tutta la sua carriera, mettendosi anche in discussione, fino a definire un concetto cardine: è un'illusione comandare lo sviluppo del gioco attraverso moduli e schemi rigidi; al contrario, è fondamentale dare sempre più importanza al “saper fare”, alla fantasia, al pensiero e alle scelte di ogni singolo calciatore. Un libro particolarmente adatto agli allenatori di settore giovanile, perché possano sempre di più trasmettere ai ragazzi una metodologia basata sulla ricerca di soluzioni. Con un unico obiettivo finale: riconoscere la bellezza del calcio.
STUDI SPECIALIZZATI: "Il calcio dei bambini" di Isabella Croce – ed. Correre
Il libro di Isabella Croce ha il grande merito di aprire la riflessione sulla psicologia dell’allenamento, soprattutto nelle fasce di età più giovani (8-10 anni). Per allenare i più piccoli e le più piccole non bastano le sole competenze tecniche e tattiche; occorre conoscere a fondo le fasi evolutive, i percorsi di crescita e maturazione, le capacità di apprendimento e, soprattutto, il modo corretto di comunicare e interagire. Il Calcio dei Bambini ha anche un altro importante merito: pone infatti l’accento sul fondamentale ruolo che può giocare il calcio nella crescita delle nuove generazioni, a livello sportivo e, ovviamente, sociale. Utilizzando il gioco come linea guida.
MENZIONE SPECIALE MARCO ANSALDO: "L’ultimo rigore di Faruk" di Gigi Riva – ed. Sellerio
Quando il calcio incrocia la storia e le sue tragedie. Gigi Riva racconta un rigore fallito, l'ultimo battuto dalla Jugoslavia prima della guerra e della disgregazione. Il palcoscenico è il Franchi di Firenze, la squadra da battere è l'Argentina di Maradona a Italia 90. Faruk Hadzibegic, capitano della talentuosa Jugoslavia, sbaglierà il calcio di rigore condannando la sua squadra all'eliminazione. Con stile da narratore e con l'esperienza dell'inviato di guerra, Riva narra la fine di una nazionale che coinciderà con la fine della stessa Jugoslavia.
Menzioni speciali: "Il principe della zolla" di Gianni Brera a cura di Gianni Mura (ed. Il Saggiatore); "Dura solo un attimo, la gloria" di Dino Zoff (ed. Mondadori); "Aveva un volto bianco e tirato: il caso Re Cecconi" di Guy Chiappaventi (ed. Tunué)
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V Edizione (2016)
NARRATIVA: "La prima regola degli Shardana" di Giovanni Floris – ed. Feltrinelli
“La prima regola degli Shardana” è il perfetto intreccio tra storie e personalità, tra profili psicologici e racconti di vita. I quattro protagonisti del libro - Giuseppe, Raffaele e Sandro e Michela - percorrono le pagine del libro e i loro pensieri in un susseguirsi di accadimenti, tra amori e ricatti, con il desiderio di fondare una squadra di calcio per puntare alla Coppa sarda, ma anche e soprattutto per accompagnare se stessi. Un romanzo divertente, scritto con finezza e ricerca estrema delle sfumature. Un’avventura che parla di calcio, di vita, rincorrendo emozioni e suggestioni. L’esaltazione del gruppo con una citazione per Franco Selvaggi, che ha vinto un Mondiale senza giocare e senza mai andare in panchina: perché ciò che conta è partecipare a un progetto
SAGGISTICA: "La grande guerra ai tropici" di Marco Sappino – ed. Imprimatur
Marco Sappino ha saputo portare alla luce, con la sua scrittura da storico e da autore di programmi, una vicenda poco conosciuta. La storia di una tournée di 30 giocatori, capitanati da Vittorio Pozzo ed espressione del calcio italiano del 1914. Torino e Pro Vercelli salpano per il sud America mentre - dopo l'attentato di Sarajevo - in Europa soffiano i venti tragici della prima guerra mondiale. Una rocambolesca avventura di calcio vissuta attraverso la passione dei nostri emigrati e percorsa da incontri straordinari. Come quelli con i cantanti lirici Tito Schipa e Rosina Storchio, miti dell'arte italiana nel mondo.
Nel libro di Sappino si incrociano storie. Quelle dei pionieri del calcio e quelle dei nostri migranti, sullo sfondo di una guerra che travolgerà tutto. Anche i ragazzi che giocavano a pallone. Tra documenti d'archivio mai svelati e commozione umana.
ECONOMIA E MANAGEMENT: "Goal Economy" di Marco Bellinazzo – ed. Baldini & Castoldi
Un libro che rappresenta e rappresenterà per i prossimi anni un vero e proprio punto di riferimento. Un testo in grado di valorizzare il fascino del romanzo e della narrativa, ma allo stesso tempo di approfondire tutti i principali temi che hanno contraddistinto il settore calcio negli ultimi anni. Un lavoro di enorme valore scientifico. Si concentra sulla dimensione economica del calcio professionistico, richiamando gli elementi che ne caratterizzano il profilo in essere, tracciando le linee di evoluzione che stanno emergendo sia nei major old player che nei new player: un vero e proprio viaggio dalla Russia agli Stati Uniti, dal Messico al Brasile, dall’Argentina alla Cina, dal Giappone alla Corea del Sud, dai tornei mediorientali (Qatar, Emirati e Arabia Saudita) fino ai team più rappresentativi e vincenti del Continente africano, dall’India all’Australia. In sintesi: un libro che gli aridi addetti ai lavori dovrebbero leggere e approfondire. Perché questo sport, il più bello e giocato al mondo, è sempre più chiamato a muoversi con equilibrio tra gioco, passione, conoscenza, spettacolo e necessariamente business.
STORIE DI CALCIO: “Cobra, vita di un centravanti di strada" di Sandro Tovalieri e Susanna Marcellini – ed. Ultra
“Cobra, vita di un centravanti di strada” non è solo la lunga avventura di un cannoniere che si è diviso tra dodici città, lasciando in dote ogni volta gol e ricordi indimenticabili, a capacità di farsi apprezzare ed amare per il modo concreto di stare in campo e l’atteggiamento schietto fuori. Ma è anche il racconto di un uomo che non si è mai sentito un divo e ha sempre combattuto contro l’immagine del calciatore di successo, immerso spesso in un modo irreale. Anche perché la vita lo ha esposto sì a gioie straordinarie ma anche a dolori laceranti, di cui parla con pudore ma senza reticenze. Perché dietro al successo c’è la quotidianità, con tante partite da affrontare, sapendo bene che non sempre bastano la determinazione e la grinta per avere la meglio.
MENZIONE SPECIALE MARCO ANSALDO: "La domenica lasciami sola" di Simonetta Sciandivasci – ed. Baldini & Castoldi
" Quando una donna incontra un appassionato di calcio. Uno di quelli che la domenica - e non solo la domenica - " c'è solo il pallone". Simonetta Sciandivasci - con sottile ironia - racconta una storia d'amore che pare impossibile. Una storia di domeniche che non si possono condividere, di cene che non si possono vivere perché c'è il mondiale, anche se non gioca l'Italia. Di interessi diversi. Per lei il pallone è una cosa incomprensibile. " Cinque minuti di partita e mi sono già persa la cosa fondamentale: la porta" dice la protagonista nell'incipit del romanzo. Lei disapprova il calcio. Lui è pronto ad estinguersi piuttosto che stare con una lei che gli tolga SKY. Ma alla fine il calcio - in fondo - trionferà. Trionferà soprattutto l'amore, ed una visione del gioco del pallone forse più arguta. Perché le donne sono capaci di non prendere troppo sul serio lo sport più serio del mondo."
E-book: "Chiamami Pugile" di Gaia Piccardi
“Chiamatemi pugile, per favore. Lo sport non è né maschio né femmina. E’ come lo vivi”. Queste sono le parole rilasciate dalla campionessa Marzia Davide a Gaia Piccardi, autrice dell’e-book che narra le vicende delle otto donne di sport più originali che il playground italiano avesse da offrire nel 2015. Martina, Sara, Marzia, Eleonora, Petra, Michela, Dorothea e Valentina sono donne che praticano “sport da maschi” e che si sono rese protagonista di una serie di racconti che riflettono l’impegno e la fatica necessari per farsi riconoscere, per trovare sponsor, rispetto e visibilità, nonché le vittorie conquistate da coloro che hanno saputo inseguire le proprie passioni ed i propri sogni.
Fotografiamo il nostro calcio: "L'essenza del calcio" Immagine di Mara Cavallin
Una immagine che sia capace di racchiudere i valori positivi del gioco del pallone, “Fotografiamo il nostro calcio” è il nome del premio fotografico istituito dalla FIGC per quest’anno. Il concorso ha visto un coinvolgimento degli appassionati sul tema del calcio, sia maschile che femminile che ci hanno inviato scatti raffiguranti gli aspetti positivi, di correttezza e/o integrazione del calcio giocato o tifato, nonché dell’etica e del fair play, al fine di fare emergere la passione per il gioco e per la maglia azzurra. Tra le immagini ricevute ne abbiamo selezionate 6 da sottoporre al giudizio del pubblico. La vincitrice del concorso, che si aggiudica il premio con più di 3000 like, è Mara Cavallin con la sua foto “L’essenza del calcio” che rappresenta il valore dell’amicizia e dell’unione sul campo da calcio.
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IV Edizione (2015)
NARRATIVA: "Il Capanno sul porto" di Italo Cucci – ed. Minerva
Non è stato solo giornalismo, grandissimo giornalismo, quello prodotto tra gli Anni ‘50 e ‘60 da Alberto Rognoni, editore del Guerin Sportivo e attore straordinario del calcio italiano. È stata una miscela unica di sport, cultura, passione, coraggio, spirito irridente e anarchia romagnola. Tutti elementi perfettamente narrati da Italo Cucci, componente di quella meravigliosa redazione di Piazza Duca d’Aosta, là dove si esibivano Gianni Brera e gli esponenti maggiori della cultura italiana. Emerge forte il sentimento, venato di morbida nostalgia, per un’altra stagione del pallone, intessuto di forti relazioni umane, voglia di divertirsi, e di un candore smarrito nell’epoca moderna. Un libro che è il racconto di un’avventura unica nel panorama editoriale italiano, quella appunto del Guerin Sportivo, ma arricchita da una galleria di personaggi, luoghi, riti strampalati e altri severissimi. Uno di questi, il Processo al calcio tenuto nel Capanno del Conte Rognoni, precursore di quello biscardiano, è il punto di partenza e di arrivo del romanzo biografico di Cucci. Una storia bella, partecipata e narrata con una scrittura ricca di pathos e di sentimenti.
SAGGISTICA: "Il Calcio dimenticato" di Fabrizio Turco e Vincenzo Savasta – Editori Riuniti
Chi ha portato il calcio in Italia? E come ha fatto questo sport a diventare - nel breve volgere di pochi anni – il più praticato e seguito dal pubblico del nostro Paese? Con un’opera di grande rilievo storiografico, Turco e Savasta hanno saputo ricostruire gli anni pionieristici del pallone, colmando un pezzo realmente mancante nella narrazione dell’intera storia del football tricolore e aprendo al contempo un nuovo fronte di ricerca. Personaggi come Edoardo Bosio, primo calciatore italiano, o del ginnasiarca Francesco Gabrielli, o ancora del Duca degli Abruzzi e di Vittorio Pozzo, vengono qui ritratti come raramente è stato fatto in precedenza e soprattutto vengono collocati nella loro meritata dimensione storica. Il saggio dedica grande spazio alla nascita di tutti i nostri principali club, rivelando una serie di informazioni inedite sulla primogenitura del calcio e sui flussi da regione a regione. Accurato in ogni dettaglio, capace soprattutto di confrontarsi con la scarsa presenza di fonti, per le quali Turco e Savasta hanno dovuto affrontare evidenti problemi, il libro si distingue per il rigore scientifico, la passione storica degli autori e una scrittura sempre divulgativa.
TECNICA E STUDI SPECIALIZZATI: La preparazione fisica per ruoli" di Agostino Tibaudi e Matteo Basile – ed. Correre
Testo di argomentazione innovativa e moderna, analizza le diverse prestazioni in base al ruolo ed al sistema di gioco. Offre soluzioni pratiche per indirizzare la preparazione in base alle richieste tattiche ed è facilmente consultabile anche dagli allenatori.
FAVOLE DEL CALCIO: "Stella d’Africa" di Antonio Felici – ed. Coralli
A chi ancora si domanda se il calcio possa essere utile alla conoscenza del mondo e della società, si consiglia questo bellissimo libro. L’incredibile vita di Luciano Vassallo, capitano dell’Etiopia negli Anni 60 e mito assoluto dello sport africano, diventa un’occasione quasi ideale per raccontare una storia ancora più grande: quella del colonialismo, della difficile integrazione, della ferocia e della bellezza della vita. Felici dimostra una passione notevole per la narrazione storica e, unendola a una spiccata sensibilità personale, riesce a intrecciarla con maestria nella biografia di questo figlio d’Africa, reietto in gioventù per essere figlio di un soldato italiano e di una “faccetta nera” eritrea e poi riscattatosi attraverso il calcio, arrivando a sollevare la Coppa d’Africa nel 1962 come capitano della sua Nazionale. Ma non è finita qui, perché a Vassallo è toccata in sorta anche la fuga dal suo Paese, finito sotto una terribile dittatura, e il riparo in Italia, dove tutt’ora viva. Con una scrittura gradevole e modulata in maniera perfetta a seconda delle circostanze descritte, Felici intreccia sport, affetti, l’Italia del sogno imperiale, politica, geografia, con affreschi suggestivi di Asmara.
MENZIONE SPECIALE MARCO ANSALDO: "Mio figlio è un fenomeno" di Fabio Benaglia – ed. Il Ponte Vecchio
Surreale quanto credibile, questo testo fotografa perfettamente l’invasione di campo di tutti quei genitori che antepongono al ruolo di educatori quello di tifosi/ultrà dei propri figli. L’inchiesta fa sorridere e al contempo preoccupa, facendo emergere le problematiche di un universo in cui l’aspetto ludico lascia spazio alle ossessioni di quei padri e quelle madri che vedono nella possibile carriera calcistica dei propri figli un’assicurazione per il futuro o un risarcimento dei loro mancati exploit sportivi.
Gioia e passione. In questa immagine riconosciamo il senso più vero dell’esultanza per un gol, per una vittoria. Atleti e tifosi insieme, diverse generazioni unite dallo stesso amore.
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III Edizione (2014)
SAGGISTICA E NARRATIVA: "Dallo scudetto ad Auschwitz” di Matteo Marani – ed. Diarkos
Dopo aver guidato l'Inter alla conquista dello scudetto e il Bologna alla vittoria per due campionati di seguito, oltre che al trionfo nel primo trofeo europeo a Parigi nel 1937, l'ebreo ungherese Arpad Weisz scomparve nel nulla, condannato all'oblio dalle leggi razziali di Mussolini e a un forno crematorio ad Auschwitz dalla follia criminale di Hitler. Matteo Marani, con una ricerca lunga e meticolosa, degna del miglior giornalismo investigativo, è riuscito a ricostruire il glorioso percorso calcistico di un precursore del moderno allenatore professionista e il tragico destino di uomo, marito e padre di una delle milioni di vittime della Shoah. Il risultato è un libro asciutto nella forma ma denso nella sostanza, retto dall'inizio alla fine da una tensione narrativa che tiene avvinto il lettore, facendolo partecipe, con il racconto della fuga dei Weisz in Francia e in Olanda, della cupa atmosfera dell'Europa occupata dalle truppe naziste.
TECNICA E STUDI SPECIALIZZATI: “FC Barcelona training sessions” di Terzis Athanasios – ed. SoccerTutor.com
L’autore analizza alcune situazioni tattiche (offensive, difensive e di transizione) ricorrenti nel gioco del Barcellona, dopo di che si sforza di presentare una progressione didattica in relazione alle stesse. È evidente in molti casi una interpretazione personale dell’autore che non può far ritenere questo testo come “ufficiale” della metodologia del Barcellona. Riteniamo comunque meritevole di premio perché c’è correlazione fra le situazioni di gioco analizzate e la relativa didattica proposta.
OPERA STRANIERA: "Red Machine” di Simon Hughes – ed. Aliberti
È un avvincente spaccato del calcio inglese e di uno dei suoi "brand" più conosciuti nel mondo, il Liverpool FC. Attraverso una serie di interviste con alcuni dei giocatori che hanno fatto grande il Liverpool negli anni Ottanta - da Bruce Grobbelaar a Michael Robinson, da Craig Johnston a John Barnes - Simon Hughes ci porta a capire perché il Liverpool è una fede, prima ancora che un club calcistico, come dice molto bene nella prefazione uno dei suoi campioni di oggi, Steve Gerrard, che a Liverpool è nato e ha sempre giocato. Non è un caso che tutti noi, appassionato di calcio, anche se non siamo inglesi, sentiamo un brivido nella schiena quando il popolo di Anfield intona "You will never walk alone".
Una semplice cronaca dei campionati di calcio in tempo di guerra, dal 1940 al 1945, raccontati però con una straordinaria capacità cronistica, che ci fa rivivere con grande suggestione uno dei periodi meno conosciuti della storia del calcio italiano. La scelta della Giuria vuol essere non soltanto un riconoscimento alla qualità del libro, ma anche un omaggio alla carriera di Mario Pennacchia, un sapiente narratore di sport che ha fatto la storia del giornalismo sportivo in Italia.
Menzioni speciali: "É un gioco da ragazzi" di Domenico Facchni e Corrado La Grasta (ed. Ave)
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II Edizione (2013)
SAGGISTICA: “La piramide rovesciata” di Jonathan Wilson - ed. Libreria dello Sport
È giovane Jonathan Mark Wilson. Ha appena 37 anni, ma ha già scritto molto. E quasi sempre molto bene. Non solo articoli su alcune delle più prestigiose testate quotidiane britanniche, dal Financial Times al Guardian. Ma soprattutto molti libri. Da "The Outsider: A History of Goalkeeper", una ricognizione tecnica, psicologica e letteraria di quel ruolo talvolta indecifrabile e sempre solitario che è il portiere, capace di stimolare grandi scrittori come Nabokov o James Joyce; a "The Anatomy of England: A History of Ten Matches" (dalla partita contro la Spagna giocata nel 1929 a quella contro la Croazia disputata nel 2007) passando attraverso "Behind the Curtain: Travels in Eastern European Football" (e dietro la cortina di ferro il calcio veniva studiato, eccome come dimostrano esempi celebri dall'ungherese Béla Guttmann al russo Viktor Maslov, padre del 4-4-2). Per finire con quello che è forse il suo libro migliore, certamente il più importante, "La piramide rovesciata", scelto come vincitore di questa sezione dalla giuria del Premio Ghirelli, e già premiato nel 2009 dal prestigioso British Sports Book Awards nella sua versione originale: "Inverting the Pyramid: a History of Football Tatics".
ECONOMIA E MANAGEMENT: “Il pallone non entra mai per caso” di Ferran Soriano – ed. Vallardi
La "piramide" era lo schema più praticato nel calcio britannico alla fine dell' Ottocento: si giocava con il 2-3-5, l'Inghilterra adottò questo modulo per la prima volta contro la Scozia nel 1884. Oggi tutti gli appassionati sanno che , appunto , la piramide si è completamente rovesciata. Ma questo non è soltanto un libro di schemi e moduli , è una galoppata lunga e minuziosa nella storia del calcio e dei suoi grandi personaggi. Ed è questa la ragione della scelta della giuria del Premio Ghirelli. La capacità di Wilson di accoppiare competenza tecnica e capacità narrativa per dimostrare l'assunto che è il filo conduttore del suo libro: "Il calcio non riguarda i giocatori, o almeno non solamente i giocatori. Riguarda la forma e lo spazio, lo schieramento intelligente dei giocatori e i loro movimenti all'interno dello schieramento stesso". Basta aver visto giocare il Barcellona per capire quanto Wilson abbia ragione e il suo libro meriti di essere letto.
TECNICA E STUDI SPECIALIZZATI: “Le lesioni muscolari” di Gian Nicola Bisciotti – ed. Calzetti e Mariucci
Soltanto gli addetti ai lavori sono in grado di cogliere appieno la valenza scientifica e l'efficacia didattica di un volume molto tecnico quale quello di Gian Nicola Bisciotti. E sotto questo aspetto può essere molto indicativa e probante la valutazione che ne dà nella presentazione il professor Enrico Castellacci: "un lavoro incredibilmente completo sotto tutti i punti di vista: un crescendo di dati e notizie che vanno dallo studio anatomico, biologico e fisiologico a quello biomeccanico fino alla visioine funzionale e clinica del muscolo". Ma anche lettori meno esperti sono in grado di apprezzare la profondità non solo scientifica ma anche storica dell'opera di Bisciotti, la ricchezza della ricerca bibliografica, la minuziosa attenzione ai dettagli, la chiarezza delle illustrazioni e dei disegni a corredo dei testi, oltre che una scrittura che, pur non cedendo a tentazioni meramente divulgative, non diventa mai troppo tecnicistica. Per questo insieme di qualità la giuria ha deciso di premiare per la sezione Tecnica e Studi specializzati questa ponderosa opera di Bisciotti, che certamente è una fonte di consultazione per medici e fisioterapisti per la cura delle lesioni muscolari e la successiva riabilitazione, ma può essere di grandissima utilità anche per i preparatori atletici nel loro compito tutt'altro che secondario di prevenire gli infortuni degli atleti che sono loro affidati.
Menzioni speciali: “Il Paron, Nereo Rocco nelle testimonianze di calciatori, amici e avversari” di Gabiele Moroni (ed. Mursia); “Pallone Criminale” di Simone Di Meo e Giuseppe Ferraris (ed. Ponte alle Grazie); “La gestione delle società sportive nell’era del calcio business” di Giuseppe Febbo e Nicla Cervacchiola (ed. MySolution); “L’allenamento fisico nel calcio” di Ferretto Ferretti (ed. Correre);
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I Edizione (2012)
SAGGISTICA E NARRATIVA: “I diavoli di Zonderwater” di Carlo Annese – ed. Sperling e Kupfer
Il premio va a Carlo Annese che, partendo da una storia vera e drammatica come quella dei prigionieri italiani in Sudafrica, ha saputo rendere in chiave romanzata tutte le sfaccettature della natura umana. Dalla miseria del campo di prigionia per centinaia di migliaia di uomini nel pieno del Secondo Conflitto Mondiale, alla nascita di una vera e propria città che vide la luce grazie al genio di un ufficiale (Hendrik Fredrik Prinsloo) che riuscì a restituire dignità e voglia di vivere ai prigionieri attraverso lo sport – tra questi il calcio - e l’organizzazione collettiva. Un racconto a tutto tondo che rende merito al valore di collante sociale di ogni attività sportiva.
ECONOMIA E MANAGEMENT: “Team Leadership” di Paolo Guenzi e Dino Ruta – ed. Egea
Il premio va a Paolo Guenzi e Dino Ruta che hanno saputo spiegare lucidamente perché il mondo dello sport ha bisogno di manager e perché i manager possono migliorare a loro volta una volta a contatto con lo sport. Attraverso un percorso lungo e complesso gli autori hanno cercato di spiegare come si può cercare di trasformare un gruppo di atleti in una squadra e come un allenatore può diventare esercitare una leaderhip. Il tutto filtrato e riletto attraverso modelli e teorie che permeano il mondo accademico e manageriale. Una fusione di due mondi apparentemente così lontani (lo sport e i processi aziendali) ma in realtà vicini e persino comunicanti.
TECNICA E STUDI SPECIALIZZATI: “Il calcio a misura dei ragazzi” di Horst Wein – ed. Mediterranee
Il premio va a Horst Wein perché ha saputo mantenere la dimensione ludica del gioco del calcio nella strutturazione dell’insegnamento ai bambini. Wein ha reso semplice – in parole e illustrazioni - uno sport per nulla facile e in questa difficile opera è riuscito anche ad adattare l’insegnamento del calcio alle capacità creative e intellettuali dei bambini, cui il testo è dedicato. L’autore ha tenuto inoltre conto, con grande saggezza, del ruolo educativo e formativo del calcio, un gioco che ha pur sempre a che fare, oltre che con atleti, con la realizzazione di futuri uomini.
FOTOGRAFIA: “Tifoso non vedente del Chelsea” di Stefano Frantz
Il premio va a Stefano Frantz perché in un solo scatto ha saputo immortalare la passione per il calcio, una passione senza età e senza confini sensoriali. Perché il calcio può essere visto, ma può essere anche ascoltato, raccontato magari da una tifosa o da una persona cara invece che da un giornalista professionista. E tutto questo può accadere per un non vedente all’interno dello stadio della squadra del cuore. Questa foto ha il pregio di ritrarre insieme in due volti i tantissimi sentimenti che sono alla base dei valori più sani dello sport.
Menzioni speciali: “Biancoscudo – Cent’anni di Calcio Padova” di Massimo Candotti e Carlo Della Mea (ed. Vallardi); “Palla al calcio – Cent’anni di gol nella città dei canestri” di Giacomo Fasola e Francesco Moscatelli (ed. A.c. Cantù G.S. San Paolo);