Sfilata di campioni a Firenze per la Hall of Fame del calcio italiano
lunedì 2 dicembre 2013
Cesare Prandelli che premia Fabio Capello, Gabriel Omar Batistuta che riceve l’abbraccio affettuoso della sua Firenze, Franco Baresi e Gianni Rivera fianco a fianco, la commozione di Sergio Gonella e l’applauso della platea del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio per Massimo Moratti, che pochi giorni fa ha lasciato ad Erick Thoir il timone dell’Inter. Sono alcune delle immagini più belle e significative della terza edizione della ‘Hall of Fame’, il premio istituito dalla Figc e dalla Fondazione Museo del Calcio che ha visto 8 nuovi fuoriclasse entrare a far parte del gotha del calcio italiano: Franco Baresi (Giocatore italiano), Gabriel Omar Batistuta (Giocatore straniero), Fabio Capello (Allenatore italiano), Massimo Moratti (Dirigente italiano), Cesare Gussoni e Sergio Gonella (ex aequo nella categoria Arbitro italiano), Gianni Rivera (Veterano Italiano) e il due volte Campione del Mondo Eraldo Monzeglio (Premio alla memoria). Tanti applausi per tutti, con il sindaco Matteo Renzi a fare gli onori di casa (“Firenze è sempre più il luogo in cui tenere vivi i ricordi del calcio italiano”) e il presidente della Figc Giancarlo Abete “felice di poter ricordare le persone che stanno facendo e che hanno fatto grande il nostro calcio”.
I premiati, nominati da una Commissione composta dal Presidente dell’Ussi Luigi Ferrajolo e dai direttori delle maggiori testate giornalistiche sportive nazionali, hanno consegnato un cimelio simbolico della loro carriera che andrà ad arricchire la sezione ‘Hall of Fame’ del Museo del Calcio. E se Fabio Capello ha portato con sé la maglia con cui segnò lo storico gol del primo successo dell’Italia con l’Inghilterra a Wembley (“i nostri tifosi all’epoca erano stati apostrofati come 25mila camerieri a Wembley. Noi li abbiamo fatti felici”), Massimo Moratti ha consegnato una targa dello storico ‘Triplete’ conquistato dall’Inter.
Cesare Gussoni e Sergio Gonella, che ha donato come cimelio la divisa indossata per la finale Mondiale del 1978, sono stati premiati dal presidente dell’Aia Marcello Nicchi e dal presidente dell’Aiac Renzo Ulivieri. Il tutto sotto gli occhi del designatore arbitrale della Uefa Pierluigi Collina (“dobbiamo essere grati per quello che hanno fatto”), entrato a sua volta nella ‘Hall of Fame’ nel 2011.
Dopo Roberto Baggio (2011) e Paolo Maldini (2012), è entrato a far parte della ‘Hall Of Fame’ anche un’altra bandiera del Milan e della Nazionale come Franco Baresi, premiato dal Membro d’Onore della Figc Antonio Matarrese. Insieme hanno ricordato la finale del Mondiale del 1994 persa con il Brasile: “Non me lo fate rivedere – ha scherzato Baresi quando in sala sono partite le immagini del rigore sbagliato nella finale di Pasadena – è vero ho avuto il coraggio di tirarlo, forse sarebbe stato meglio non farlo…”. Da un simbolo del Milan a un altro, il gol realizzato da Gianni Rivera nello storico 4-3 alla Germania nella semifinale del Mondiale del ’70 resta una delle pagine indimenticabili della storia della nostra Nazionale. L’attuale presidente del Settore Tecnico della Figc, premiato dal presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi, ha raggiunto così nella categoria Veterano della ‘Hall of Fame’ altre due leggende del nostro calcio, Gigi Riva e Dino Zoff.
Il gran finale è stato all’insegna di Gabriel Omar Batistuta, tornato nella città che lo ha consacrato come uno degli attaccanti più forti della storia del nostro campionato. E per il ‘Re Leone’, apparso in grande forma, è arrivata l’ovazione del Salone dei Cinquecento: “Si è creato un feeling incredibile tra me e i tifosi – ha spiegato consegnando una maglia della Viola con il numero 9 – ho messo il cuore in una città che mi ha dato il cuore”. A premiarlo, insieme al sindaco Renzi, il presidente dell’Aic Damiano Tommasi, che con Batistuta ha vinto uno scudetto con la Roma. Un’altra città che ha imparato ad amare Batigol.