Ricordi Azzurri: Donnarumma un anno fa... l'intervista al portiere '"esordiente" in Serie A!
sabato 24 dicembre 2016
Portiere titolare del Milan, con già due presenze in Nazionale maggiore, "Gigio" Donnarumma è stato il grande protagonista della vittoria di ieri dei Rossoneri in Supercoppa Italiana contro la Juventus. Un'ascesa vertiginosa che ha portato il 17enne estremo difensore a essere uno dei personaggi calcistici del momento. Poco più di un anno fa Vivoazzurro.it lo intervistava in esclusiva; ai tempi era il promettente portiere dell'Under 17...Gianluigi Donnarumma nasce a Castellammare di Stabia 16 anni fa. 197 centimetri di esplosività dentro una storia sportiva che ha origine nella sua città e cresce nella sua famiglia. Lo zio, Enrico, allenava i portieri del Castellammare e all’età di 4 anni, mise tra i pali il nipote a cui insegnò i primi rudimenti. Una passione che aveva coinvolto già il fratello di Gianluigi, Antonio, portiere anche lui, di nove anni più giovane, con una carriera nelle giovanili del Milan, fino ad approdare a squadre come Genoa e Bari.
Allora Gianluca, raccontaci come hai iniziato
“Mio zio Ernesto mi portava per mano sui campi del Castellammare e mi trasmetteva col suo amore per questo sport, passione e fiducia. Avevo solo 4 anni e lui già vedeva in me la stoffa del portiere. Entrai nella scuola calcio con quel ruolo che non ho mai abbandonato, anche spinto dall’esempio di mio fratello più grande che, appena quattordicenne, ci lasciò per andare nelle giovanili del Milan”
Quindi hai maturato la tua esperienza nel Castellammare?
Non ho mai cambiato società. Purtroppo mio zio è venuto a mancare presto, circa 10 anni fa, e nella scuola calcio ho trovato Ernesto Ferrara, preparatore dei portieri, a cui devo molto. Con lui sono cresciuto tecnicamente e non solo, fino ad arrivare a due anni fa, quando c’è stato l’interessamento dei club di serie A.
Hai seguito le orme di tuo fratello, nel Milan…
In verità il provino, due anni fa, l’ho fatto con l’Inter e l’esito fu anche positivo ma poi è intervenuto il Milan che, dopo avere chiamato il presidente della mia società, ha deciso di prendermi.
Un sogno..
Si. Il Milan è la squadra del mio cuore; tifo rossonero da sempre e il mio sogno è di diventarne, un domani, la bandiera.
Un sogno cominciato appena due anni fa, e tu ne hai sedici...
Già, ancora non ci credo. Se penso che nell’arco di così poco tempo ho raggiunto la serie A e la Nazionale, mi dò un pizzico per risvegliarmi.
Quando hai esordito in Nazionale?
Sono stato chiamato da Rocca nell’Under 15 per una doppia amichevole con il Belgio a febbraio dello scorso anno: un esordio pieno di goal, visto che la partita è finita 3-3. Da lì ho continuato con l’Under 16, convocato da Zoratto, e poi conl’Under 17 allenata da Bruno Tedino per la prima fase di qualificazione di questi Europei: tre partite, un solo goal subito.
E quest’anno il Milan…
Si. Sempre a febbraio, se non sbaglio il 23, contro il Cesena, ho esordito in panchina.
A San Siro..
Mamma mia, che emozione. Sempre la stessa, ogni volta che esco dal tunnel e vado verso la panchina, rivivo il mio sogno di bambino.
Ma a 16 anni i sogni sono appena agli inizi...
Certo. Ne ho un altro: quello Azzurro lo coltivo da sempre. Ho davanti a me l’esempio di Buffon, il più grande di tutti, di cui spero di raccogliere l’eredità in Nazionale.
Ora sei in Bulgaria per gli Europei Under 17...
Una sfida difficile. Il nostro è un girone tosto ma sono fiducioso, lo supereremo.
Come ti trovi a Milano?
Mi trovo bene. Vivo nel convitto del Milan dove si occupano di me e del mio futuro. Continuo a studiare e quest’anno andrò in quarta ragioneria. Un passaggio, quello di vivere da solo ad appena 14 anni, che devo ai miei genitori: mi hanno accompagnato in questo percorso, dandomi forza e tranquillità. A loro va il mio primo ringraziamento.
Hai un hobby in particolare?
Il Calcio è il mio hobby, la mia passione. In più mi piace tanto stare con i miei amici: il gruppo è il mio ambito naturale.
E questa è la sensazione che si ha parlando con Gianluigi, il piccolo gigante che in appena due anni ha raggiunto mete incredibili, con i piedi ben piantati a terra e portando con sé una storia di amicizia: in Nazionale è insieme al suo amico e avversario di sempre, Luca Matarese (Genoa CFC), di Castellammare, ma della squadra rivale, lo Junior Napoli:” Quando eravamo bambini – ricorda Gianluigi - quanti goal mi ha segnato: l’ultima partita, quattro anni fa, addirittura due. Magari, insieme, vinciamo questo Europeo”.