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“Report Calcio 2013”: dati e statistiche del mondo del pallone

giovedì 4 aprile 2013

“Report Calcio 2013”: dati e statistiche del mondo del pallone

Giunto alla sua terza edizione, anche quest'anno è arrivato l’appuntamento con il “Report Calcio”, la pubblicazione elaborata dal Centro Studi, Sviluppo e Iniziative Speciali della FIGC con il supporto di tutte le componenti della Federazione, in collaborazione con AREL-Agenzia di Ricerche e Legislazione- e con PricewaterhouseCoopers. Lo studio si sviluppa attraverso il censimento dell'attività agonistica, l'analisi del profilo delle Rappresentative Nazionali italiane e del calcio dilettantistico e un approfondimento specifico sugli aspetti economico-finanziari, organizzativi e fiscali del calcio professionistico. Il documento fornisce, inoltre, un confronto con le principali realtà calcistiche internazionali e un'approfondita analisi del profilo infrastrutturale degli stadi italiani.

Il “Report Calcio 2013” è stato presentato giovedì 4 aprile 2013 presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Via di Santa Maria in Via 37/a, Roma) alla presenza del Presidente della FIGC Giancarlo Abete, del Direttore Generale Antonello Valentini, del Commissario Tecnico della Nazionale Cesare Prandelli, del Segretario Generale dell'AREL On. Enrico Letta e di Emanuele Grasso in rappresentanza di PricewaterhouseCoopers. 

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Diversi segnali confortanti che inducono all’ottimismo, da una gestione economica più accorta da parte dei club alla crescita del valore di produzione che supera l’aumento dei costi, senza però dimenticare le criticità del sistema, prima tra tutte la situazione delicata dell’impiantistica e il conseguente calo di ricavi da stadio e affluenza di pubblico.
Tanti i numeri su cui riflettere a cominciare dal costo della produzione, cresciuto del 4,9%. La crescita dei ricavi non è ancora sufficiente a garantire un risultato in positivo, ma le società hanno avviato un circolo virtuoso: le perdite, cresciute nel quinquennio, sono infatti diminuite del 9,8% negli ultimi 12 mesi.
“Si intravedono segnali di ‘non continuità’ con il passato – ha sottolineato Emanuele Grasso – e si sta creando valore. Analizzando i principali dati economici finanziari in un periodo che va dal 2007 al 2012, possiamo osservare che la svolta c’è stata nel 2009, anche grazie all’introduzione dei principi del fair play finanziario”. La stagione 2011-2012 si è anche contraddistinta per l'inversione di tendenza riscontrata in termini di stabilità finanziaria, con il patrimonio netto delle società che, dopo anni di continue erosioni, è sensibilmente migliorato. I diritti tv  continuano a rappresentare la principale fonte di ricavo dell'industria calcio (990,7 milioni nel 2011-2012), pari a circa il 37% del totale del valore della produzione.

“La competitività del nostro sistema – ha spiegato Enrico Letta – passa anche dalla capacità di sviluppare questo mondo e sarebbe davvero un peccato se questa legislatura non fosse in grado di occuparsene”. Il Segretario Generale dell’Arel ha evidenziato il rafforzamento della base giovanile, senza dimenticare le problematiche legate all’anzianità degli impianti italiani.
Non si ferma infatti la flessione progressiva dei ricavi da stadio, scesi a 230,2 milioni (186,4 in Serie A), ma se la massima serie ha fatto registrare nell’ultima stagione un nuovo calo del 6,5% di presenze, in Serie B gli spettatori sono cresciuti del 22,8%. Resta evidente l’inadeguatezza degli impianti, che tra Serie A e B hanno un’età media di 57 anni.

“Nonostante le difficoltà infrastrutturali – ha dichiarato Giancarlo Abete – non dobbiamo dimenticarci che siamo al sesto posto nel mondo come presenza negli stadi davanti a paesi come Brasile, Argentina e Stati Uniti. Non nascondiamo i nostri problemi, ma dobbiamo avere fiducia nel futuro, senza entrare in una logica di pessimismo che non ci deve appartenere”. Il presidente federale ha ricordato che il calcio professionistico versa all’erario 1 miliardo e 70 milioni, sottolineando anche i segnali confortanti che arrivano dai dati sulla sicurezza, con la stagione 2011/2012 che ha visto un significativo calo delle partite in cui si sono verificati incidenti (-7,7%) e una forte diminuzione del numero di persone denunciate e arrestate (-21,6% e -44%): “Grazie all’impegno delle Forze dell’Ordine abbiamo avviato un percorso virtuoso - ha detto Abete, che ha anche ricordato il supporto sempre fornito dal Prefetto Manganelli – ed il calcio svolge un ruolo importante anche nell’integrazione, basti pensare ai 50 mila cittadini non italiani che giocano a pallone e alla crescita del numero dei bambini stranieri al loro primo tesseramento (quasi 10mila nel 2011/2012)”.