Il 9 luglio 2006 l'Italia vinceva a Berlino la sua quarta Coppa del Mondo
mercoledì 9 luglio 2014
Sono trascorsi otto anni, ma il ricordo resta indelebile nella memoria di tutti. La finale di Berlino, con capitan Fabio Cannavaro che alza la quarta Coppa del Mondo, è stata l'apice di un cammino trionfale ed emozionante, partito con la vittoria dell'esordio per 2-0 contro il Ghana, grazie ai gol di Pirlo e di Iaquinta. La qualificazione nella fase a gironi è passata poi dall'1-1 con gli USA (Gilardino) e dal 2-0 alla Repubblica Ceca (Materazzi e Filippo Inzaghi), proseguendo con l'ottavo di finale da batticuore contro l'Australia (1-0, rigore trasformato all'ultimo secondo da Francesco Totti) e con il quarto di finale con l'Ucraina (3-0, Zambrotta e doppio Luca Toni). La semifinale di Dortmund contro la Germania, vinta 2-0 in maniera meritatissima contro i padroni di casa grazie ai gol epici ai supplementari di Grosso e Del Piero, ha portato una nazione intera a giocarsi la finale nella capitale tedesca contro la rivale più agguerrita degli ultimi anni: la Francia. I transalpini avevano eliminato l'Italia sia nei Mondiali di casa (quarto di finale vinto ai rigori) sia nella dolorosissima finale europea del 2000, quando un gol a una manciata di secondi dalla fine di Wiltord e il golden gol di Trezeguet ai supplementari avevano regalato ai Bleus una storica doppietta.
Ma a Berlino è stata un'altra storia. In svantaggio dopo pochi minuti per un rigore trasformato da Zinedine Zidane, gli Azzurri hanno reagito benissimo trovando presto il pareggio con un colpo di testa di Marco Materazzi e, con una grande prova di squadra, sono arrivati fino ai calci di rigore che tante volte li avevano penalizzati. Quella volta no, era scritto nel destino che proprio Trezeguet, giustiziere sei anni prima, doveva sbagliare il rigore che avrebbe permesso all'Italia di salire per la quarta volta sul tetto del mondo, grazie a una sequenza perfetta di tiri dal dischetto. Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero e Fabio Grosso hanno consegnato la Coppa nelle mani di Cannavaro, che l'ha alzata nel cielo di Berlino con tutto l'orgoglio di essere italiano, appuntando un'altra stella, la quarta, sulla maglia azzurra.