Ricorrenze Azzurre

I match non ufficiali della storia della Nazionale italiana

Tra i 38 appuntamenti di questa curiosa rassegna spiccano la partita per il Giubileo del 2000 e lo scontro contro il Benfica di Eusebio

venerdì 3 aprile 2020

La storia ultracentenaria della Nazionale italiana è infarcita di traguardi, successi, record e vittorie, ma contiene anche moltissime curiosità e aneddoti, che contribuiscono a comporne l’affascinante mosaico.

Accanto alle centinaia di partite disputate dagli Azzurri dal 1910 a oggi, tra amichevoli, competizioni mondiali, europee e percorsi di qualificazione, vi sono ben 38 match non ufficiali, che hanno visto l’Italia opposta a selezioni talvolta “esotiche”, capaci di dare curiosa rilevanza storica a confronti non corredati dal crisma dell’ufficialità statistica.

In ordine di tempo, l’ultima di queste occasioni certamente peculiari risale al 31 maggio del 2017 quando, ad Empoli, una selezione sperimentale azzurra guidata da Ventura scese in campo e batté 8-0 i semi-dilettanti del San Marino con protagonista Lapadula, autore di una tripletta.

Partite, queste, che non mettono in palio punti, trofei e non fanno strappare alcun pass. Spesso “allenamenti agonistici” o, talvolta, semplici esibizioni come quella svolta a Roma nel 2000, anno del Giubileo, tra l’Italia di Trapattoni e la Selezione All-Stars composta dai migliori stranieri della Serie A: Olimpico stracolmo quel 29 ottobre, spalti gremiti e uno spettatore d’eccezione, Papa Giovanni Paolo II.

Il primo degli appuntamenti di questa curiosa serie di partite risale al 14 aprile del 1912, col pareggio di Genova contro gli English Wonderers: erano tempi in cui i britannici inventori del gioco raramente si vedevano impegnati contro rappresentative non provenienti dalla Terra d’Albione.

Che dire poi del pirotecnico 4-4 contro un’incredibile rappresentativa mista Juventus-Torino giocata nel capoluogo piemontese il 5 gennaio 1913, col calciatore della Pro Vercelli Pietro Leone arrivato in ritardo alla partita e sceso in campo soltanto nel secondo tempo?

Nel 1928 andò in scena a Milano il confronto tra l’Inter e la Nazionale, terminato con un tennistico 3-6 per gli Azzurri che annoverarono tra i marcatori anche Meazza e Baloncieri, ancora oggi entrambi nella top 10 dei marcatori della storia della selezione italiana.

Memorabile il confronto tra il Benfica di Eusebio e l’Italia dell’allora diciannovenne Gianni Rivera,che ebbe luogo a San Siro il 14 marzo del 1962 con i nostri portacolori capaci di spuntarla sull’allora corazzata lusitana per 4-1 (la rete della bandiera portoghese fu siglata proprio dalla “perla nera del Mozambico”).

Varie di queste partite furono concepite come appuntamenti di preparazione a manifestazioni internazionali o percorsi di qualificazione.

Degna di menzione quella che vide l’Italia contrapposta a Roma agli Stati Uniti il 2 aprile 1975: gli americani, che proprio in quegli anni stavano facendo muovere i primi, veri passi al loro calcio, furono vittime di un’autentica goleada e ci volle il pallottoliere per tenere il conto di una disputa archiviata sul 10-0; in rete anche Chinaglia che, poco più di un anno dopo, sbarcò proprio negli States per entrare a far parte dei New York Cosmos di Pelé.

Prima del Mondiale argentino del 1978, allo stesso modo, fu organizzato a Buenos Aires un vernissage contro il Deportivo Italiano, vinto dagli Azzurri per 1-0.

Nell’imminenza dell’apertura di Italia ’90, precisamente il 2 giugno ad Arezzo, la Nazionale delle “notti magiche” archiviò sul 3-0 un test di rifinitura contro i francesi del Cannes.

Anche il Mondiale brasiliano del 2014 fu preceduto da un confronto non ufficiale: l’8 giugno, a Volta Redonda, la squadra allenata da Prandelli affrontò la Fluminense battendola per 2-5 con la doppietta di Insigne e la tripletta di Immobile.