Fabrizio Ravanelli spegne oggi 49 candeline. Giocatore mancino dotato di grande facilità di corsa e spiccata abilità nel gioco aereo, nasce a Perugia e compie tutta la trafila delle serie "minori" partendo dalle giovanili della squadra umbra fino a debuttare in prima squadra con la stessa compagine nella stagione 1986/1987 trascinando a suon di gol i biancorossi in Serie C1 e conquistando anche il titolo di capocannoniere.
Viene quindi acquistato dall'Avellino e sale in Serie B. Dopo un prestito alla Casertana in C1 torna in B nelle fila della Reggiana con la quale disputa due campionati cadetti conditi da 24 centri. L'anno seguente arriva la chiamata più importante della sua carriera: fortemente voluto da Trapattoni, passa alla Juventus per la stagione 1992/1993 quando; lì toccherà le vette più alte del calcio italiano ed internazionale, conquistando la Coppa UEFA nella stagione dell'esordio e poi, sotto la gestione Lippi, uno scudetto, una coppa italia e soprattutto una Champions League nella sua ultima stagione juventina, firmando anche un gol in finale contro l'Ajax nel 1996.
Passa al Middlesbrough e segna una tripletta all'esordio contro il Liverpool concludendo la stagione con un invidiabile score di 31 reti in 48 partite disputate che gli valgono due finali, di FA Cup e League Cup, entrambe però perse. L'anno seguente si trasferisce a Marsiglia e, dopo due stagioni e mezzo, torna in Italia nelle fila della Lazio dove arricchisce la sua bacheca con una Coppa Italia e uno Scudetto nella prima stagione, una Supercoppa nella seconda. Torna nuovamente in Terra d'Albione prima di fare definitivo rientro in patria nello stesso Perugia che lo lanciò, concludendo la carriera agonistica con la finale per l'accesso alla massima Serie all'esito del campionato di B 2004/2005 che ha vedeva contrapposti gli umbri allenati da Cosmi al Torino che alla fine riuscì a spuntarla. Da professionista ha collezionato 629 presenze e 246 gol.
Con la Nazionale esordisce il 25 marzo 1995 nel match di qualificazione ad Euro 1996 contro l'Estonia. Prende parte alla campagna europea inglese sotto la gestione Sacchi e a tutto l'iter di qualificazione al Mondiale di Francia 1998 sotto l'egida Maldini senza però riuscire ad approdare alla fase finale della competizione a causa di un virus alle vie respiratorie. Si contano 22 apparizioni con la maglia azzurra condite da 8 reti.
Dopo il ritiro intraprende la carriera di allenatore, prima nelle giovanili della Juventus e poi con l'Ajaccio in Ligue 1. Opera inoltre in qualità commentatore ed opinionista televisivo.