Almanacchi azzurri: 5 anni fa ci lasciava Enzo Bearzot, ct Campione del Mondo '82
lunedì 21 dicembre 2015
Il 21 dicembre 2010, cinqua anni fa, si spegneva Enzo Bearzot, ct della Nazionale campione del mondo in Spagna nel 1982 ed ex calciatore, tra le altre, di Inter e Torino. Il "Vecio" ci lasciò a Milano, all'età di 83 anni, dopo avere scritto il suo nome nella storia calcistica e sportiva di questo Paese.
Nato ad Aiello del Friuli il 26 settembre 1927, dopo una buona carriera da calciatore tra Pro Gorizia, Catania, e una doppia parentesi sia con i nerazzurri che con la squadra granata (con una presenza in Azzurro), iniziò la carriera da tecnico proprio con il Torino, dove fu prima preparatore dei portieri, poi assistente di Nereo Rocco e di Edmondo Fabbri. Nella seconda parte della stagione 1968/1969 divenne allenatore del Prato in Serie C, passando quindi nei quadri federali da selezionatore dell'Under 23. Venne nominato assistente di Ferruccio Valcareggi, poi vice di Fulvio Bernardini.
Nel 1975, quindi, Enzo Bearzot fu promosso a ct della Nazionale maggiore. Pur non riuscendo a qualificarsi a Euro '76, rimase sulla panchina azzurra, raggiungendo un quarto posto sia al Mondiale argentino del 1978 che ai Campionati Europei del 1980 che si giocarono proprio in Italia. La grande svolta arrivò nel 1982. Dopo una prima fase difficile, le sorti azzurre si ribaltarono con le epiche vittorie contro Argentina e Brasile, in cui il ct dimostrò ancora una volta la sua grande capacità di preparare le partite, inventando soluzioni decisive: su tutte, la scelta di far marcare a uomo Diego Armando Maradona da Claudio Gentile e quella di insistere su Paolo Rossi, nonostante le ingenti critiche. I risultati furono sotto gli occhi di tutti: Maradona reso quasi inoffensivo e Paolo Rossi Scarpa d'Oro del Mondiale con sei centri. Dopo aver eliminato anche la Polonia in semifinale (2-0), al Bernabeu arrivò il trionfo azzurro con il 3-1 alla Germania Ovest. Una notte indimenticabile, con l'Italia campione del mondo per la terza volta nella sua storia e un paese in festa. Grazie, anche, alle scelte di uno splendido allenatore.