12 maggio 1963: quando Sandro Mazzola rubò la scena a Pelé
martedì 12 maggio 2015
Anche quando scendono in campo per una semplice amichevole, le partite tra Italia e Brasile non possono mai essere considerate gare come le altre.
A maggior ragione se a presentarsi a San Siro il 12 maggio del 1963 è la squadra fresca vincitrice del suo secondo Mondiale consecutivo, un'impresa riuscita prima soltanto agli Azzurri di Vittorio Pozzo.
A Milano la grande attesa è tutta per Pelé, confermato titolare nonostante un problema fisico rimediato qualche giorno prima ad Amburgo in un incidente automobilistico.
La curiosità, invece, è per l'esordio di due idoli di casa: gli interisti Aristide Guarneri e, soprattutto, Alessandro Mazzola.
La gara di Pelé dura venticinque minuti: annullato dalla marcatura asfissiante di Trapattoni, la Perla Nera accusa nuovamente dolore al ginocchio ed è costretto ad abbandonare il campo.
Gli Azzurri trovano allora il gol con Sormani e poco dopo è lo stesso oriundo a conquistare un calcio di rigore. Sul dischetto si presentano Rivera e Mazzola, primo segnale del dualismo che accompagnerà tutta la loro carriera in azzurro.
A calciare, alla fine, è il ventenne talento dell'Inter che bagna dunque il suo esordio in Nazionale con il gol.
La rete galvanizza Mazzola, che nella ripresa serve anche l'assist per il terzo centro firmato da Bulgarelli.
«Merito di Sandrino Mazzola – commenterà l'idolo di Bologna nel dopo gara - mi ha dato una palla che non potevo sbagliare».
Quel pallone Mazzola deciderà poi di portarselo a casa al termine della partita in ricordo del suo indimenticabile esordio: «Ne ho uno col quale giocò mio padre anni fa – dichiarerà il talento azzurro - lo metterò vicino quasi a confermare una continuità di famiglia».