Verso i quarti con la Svizzera. Salerno: “Calma e maturità le nostre armi”
venerdì 6 novembre 2009
La Nazionale Under 17 ha raggiunto la città di Ijebu-Ode, nel sud della Nigeria, dove ha iniziato la preparazione in vista del quarto di finale mondiale contro la Svizzera, in programma domenica alle ore 19. Gli Azzurrini di Pasquale Salerno, dopo la giornata di ieri spesa nel trasferimento da Kaduna alla città sede di gara, sono tornati oggi al lavoro con una doppia seduta di allenamento durante la quale il tecnico azzurro ha alternato parte atletica e tattica: unico assente il portiere Perin, ancora convalescente per l’infortunio al piede.
Continua quindi la marcia degli Azzurrini in questa edizione del Campionato del Mondo che, grazie alla vittoria ottenuta negli ottavi di finale con gli Stati Uniti, si sta delineando come una della partecipazioni più positive per una rappresentativa azzurra: infatti, nelle cinque precedenti edizioni disputate, solo una volta l’Under 17 è riuscita a raggiungere la semifinale (1987), mentre nelle altre occasioni è stata sempre eliminata nella prima fase. Un risultato che il tecnico azzurro attribuisce non solo alle indiscusse qualità tecniche di questo gruppo (“Sono ragazzi di altissimo valore in grado di risolvere una partita in qualsiasi momento”) ma anche alla tenuta mentale che i suoi giocatori stanno dimostrando: “Finora la squadra è andata ben oltre le mie aspettative, dimostrando un’impeccabile capacità di adattamento agli spostamenti, alla situazione logistica ed organizzativa senza accampare nessuna scusa di sorta” sono le parole di Salerno che rovescia questo tipo di discorso anche sul comportamento che i suoi ragazzi hanno avuto in campo. “L’aspetto che maggiormente mi è piaciuto nelle gare fin qui disputate – spiega - è la calma che i miei ragazzi hanno dimostrato nei momenti più difficili senza mai perdere la testa, segno questo di una maturità eccezionale”.
L’ultima riflessione del tecnico azzurro è sugli aspetti organizzativi e sull’atmosfera che si vive in questi giorni nel Paese africano: “Ci troviamo in un posto dove la gente ha bisogno di tantissime cose e forse questa manifestazione e il calcio in generale rappresentano per loro un’importante valvola di sfogo. Noi siamo circondati dall’affetto e dal calore del popolo nigeriano, che ci ha preso in simpatia e ci sostiene sia durante gli allenamenti che durante le partite: è una bellissima sensazione che ci fa dimenticare alcune situazioni legate alla logistica e alla sicurezza”.