Verso Belgrado. Buffon: “Ci teniamo a mantenere la nostra imbattibilità”
martedì 4 ottobre 2011
Belgrado rappresenta per l’Italia una tappa importante verso il Campionato Europeo. Lo ha detto Prandelli e lo pensa anche Buffon: “Possiamo sfruttare questa gara – sostiene il numero uno azzurro - per vedere all'opera qualcuno che non ha avuto molte possibilità e valutare a che punto è il nostro processo di crescita. Per la nostra classifica, la partita vale poco o niente. Ma ci teniamo a mantenere l'imbattibilità”.
L’Italia ritrova la Serbia ad un anno di distanza dalla gara d'andata che, nell'ottobre 2010, a Genova fu sospesa per i disordini provocati dagli hooligans serbi. “Non credo che la partita di venerdì sera – continua Buffon – sarà particolarmente complicata. Quando ci sono eccessi come quelli che si sono verificati a Genova, c'è da pensare che dietro ci sia una regia. La forza di fare quello che hanno fatto quei tifosi arriva probabilmente da un disegno diverso”.
Prandelli non sembra intenzionato a cambiare, probabilmente riproporrà il modulo delle ultime gare: “Al di là del modulo, in queste partite bisogna mettere in campo tanta personalità. La disposizione tattica può aiutare, consente di lavorare nel modo migliore e garantisce convinzione. Il ct ci ha messo nella condizione di dare il meglio: sarebbe un'altra iniezione di fiducia se riuscissimo a superare questo esame. Non c'è tanto tempo per effettuare prove o esperimenti. La strada intrapresa non è sbagliata, ma questo non significa che eventuali novità siano da bocciare a prescindere. L'allenatore non ha dogmi particolari, è aperto alle novità”.
A Belgrado potrebbe trovare spazio Mario Balotelli. “Nell'ultima gara che abbiamo giocato contro l’Estonia – sottolinea Buffon - Mario ha fatto vedere grandissima voglia di emergere in maniera definitiva e prepotente: è un bel segnale. Comunque non abbiamo solo lui. In attacco ci sono anche Rossi, Cassano, Pazzini. Non sono tante le squadre che possono contare su elementi di tale qualità. Giocatori del genere partono da una base importante, sta a loro sfruttare queste doti”.