UEFA Women's Euro 2013, Panico: “Siamo un gruppo vero”
lunedì 22 luglio 2013
Il giorno dopo la sconfitta con la Germania il rammarico per l’eliminazione dall’Europeo lascia spazio alla consapevolezza di una crescita significativa per il futuro del calcio femminile italiano, un’iniezione di fiducia che vale più dei quarti di finale raggiunti in Svezia. L’Italia è tra le prime otto d’Europa e ha dimostrato di non provare più alcuna soggezione al cospetto delle squadre più forti. Anche contro le tedesche, vincitrici delle ultime cinque edizioni del torneo continentale, la Nazionale di Antonio Cabrini non ha recitato mai il ruolo di vittima sacrificale e l’1-0 finale, frutto di un gol evitabile quanto fortunoso, è la fotografia di una gara equilibrata, in cui ha prevalso la squadra più esperta: “E’ stato fatto un passo importante da parte delle ragazze – spiega Antonio Cabrini – si sono confrontate con nazionali meglio strutturate giocando ad armi pari con squadre che prima sembravano imbattibili. Dalle ragazze più giovani sono arrivate risposte molto positive e tutto il gruppo rispetto ad un anno fa ha fatto un grande salto, soprattutto di mentalità. La cosa che mi è piaciuta di più è proprio l’arricchimento a livello mentale e fisico delle ragazze. E’ un grande risultato per il calcio italiano”.
In un anno Cabrini è riuscito a trasmettere carattere e fiducia a una squadra capace di dominare il girone di qualificazione all’Europeo (9 successi e un pareggio) e che in Svezia ha dimostrato di avere basi solide per poter guardare con ottimismo al futuro. A settembre inizieranno le qualificazioni per il Mondiale del 2015, una nuova avventura che vedrà coinvolte anche altre giovani speranze del calcio italiano: “Saremo molto attenti alle nuove proposte che ci verranno date dal campionato – assicura Cabrini – ampliare il movimento è molto importante e mi auguro che le partite di questo Europeo contribuiscano a farlo crescere. Abbiamo visto stadi sempre pieni, non solo quando giocava la Svezia. Una vera festa”.
Con 98 reti in maglia azzurra Patrizia Panico è uno dei simboli del calcio italiano. Con la Germania è andata a caccia del suo primo gol in questo Europeo e con uno splendido colpo di tacco è andata vicina a regalarci il pareggio: “Un po’ di rammarico c’è – ammette – siamo partite subito forte, loro poi hanno preso il sopravvento e non siamo riuscite ad esprimerci al meglio. In questo Europeo abbiamo mostrato un bel gioco, abbiamo giocato bene la palla a terra e dopo un ottimo girone di qualificazione abbiamo affrontato alla pari squadre importanti come Danimarca, Svezia e Germania”.
In attesa di decidere il suo futuro in azzurro (“è una scelta che richiede calma e lucidità”), Panico non nasconde il suo ottimismo per quanto fatto in questi Campionati Europei: “Non dobbiamo migliorare cose macroscopiche, abbiamo visto che il gap con le nazionali più forti è sottile anche se è chiaro che dobbiamo lavorare sui dettagli. In questa fase finale in pochi hanno ricordato che abbiamo giocato senza le centrali di difesa titolari (Toma e Neboli, ndr), ma chi le ha sostituite non le ha fatte rimpiangere. Bartoli e Salvai non si sono comportate bene, ma di più. E’ la conferma che non ci sono undici titolari, ma che siamo un gruppo vero, dove anche altre ragazze possono inserirsi”.
L’arrivo di Antonio Cabrini in panchina è stato decisivo: “Non ha portato solo la sua carriera – evidenzia il bomber azzurro - anzi, l’ha messa da parte. Ha portato gioco, schemi e ci ha dato un’identità precisa. Prima facevamo quasi esclusivamente attenzione alle altre squadre, ora pensiamo più a noi e a fare il nostro gioco”.
La crescita del movimento è fondamentale per il futuro della Nazionale: “Sarebbe importante investire non solo in risorse economiche, ma anche umane. Abbiamo trovato stadi con 10-12 mila persone, un grande entusiasmo e nessun problema di ordine pubblico. Sono queste le cose che vanno davvero evidenziate”.
Foto: Uefa.com/GettyImages