"Anche se molti di noi non andranno alle Olimpiadi, contro il Portogallo ci batteremo e ce la metteremo tutta per raggiungere questo obiettivo": chi parla è Alessandro Rosina, classe 1984, centrocampista del Torino, uno degli uomini simbolo dell'Under che domani sera giocherà l'ultimo atto di un Europeo sfortunato. L'Azzurrino, come molti altri suoi compagni, sa che sarà una partita piena di insidie: "Il Portogallo - spiega - è una squadra forte, che attua il possesso palla con giocatori tecnicamente molto bravi soprattutto in fase offensiva. Dispiace che questa gara non sia la finale del torneo: entrambe le squadre avevano tutte le credenziali per raggiungere questo traguardo. Purtroppo, però, il campo non ha detto questo. Abbiamo comunque la giusta determinazione e la voglia per raggiungere l`obiettivo Olimpiadi anche se molti di noi non ci saranno. Ce la metteremo tutta, è un traguardo troppo importante che non ci può sfuggire". Nelle dichiarazioni di Rosina c'è il pensiero di tutti i compagni di avventura, che questa mattina hanno ricevuto una "insolita" visita. Quella di un ragazzo olandese di tredici anni, Denzel Westenberg che, nel corso della partita che l'Italia ha giocato contro l'Inghilterra, è stato vittima di una punizione battuta da Aquilani e finita in tribuna. Denzel è stato colpito dal pallone e si è fratturato un polso e oggi è andato a conoscere l'autore della punizione "maldestra" e i suoi compagni, che lo hanno accolto con molto affetto e gli hanno regalato un pallone con le firme di tecnici e giocatori.