Sirigu: “Con la Costa Rica match difficile, Campbell mi ha impressionato”
lunedì 16 giugno 2014
L'infortunio di Gigi Buffon, ancora adesso miglior portiere del mondo e icona azzura, aveva fatto scattare l'allarme nel club Italia alla vigilia dell'esordio mondiale contro l'Inghilterra. Ma Salvatore Sirigu, primo portiere sardo a vestire la maglia della Nazionale, ha sostituito alla grande il titolare, contribuendo con alcune parate da campione alla vittoria con gli inglesi. In conferenza stampa a Casa Azzurri ha raccontato le sensazioni del debutto: "Sono contento di portare un po’ di Sardegna qui in Brasile. Quando ho saputo che avrei giocato, ero emozionato, mi sono arrivati numerosi messaggi e ho capito che la cosa si faceva seria. Poi in campo l'emozione è passata e sono rimasto tranquillo. Buffon mi ha detto ‘In bocca al lupo, sono contento che giochi’ e la cosa mi ha dato serenità. La parata più difficile penso sia stata sulla punizione di Baines, l'ho vista all'ultimo momento".
Sirigu e l'azzurro, un rapporto intenso: "A me piace lo sfottò tra tifosi delle varie squadre, mi diverte, ma il Mondiale unisce tutti gli italiani sotto un'unica maglia ed un'unica bandiera. Ed io sono orgoglioso di poter vestire l'azzurro". Per il numero uno del Paris Saint Germain non c’è solo il calcio: "Possiedo un cavallo che si chiama Genio. Ho italianizzato il nome, visto che quando lo acquistai aveva passaporto francese e si chiamava Genial. Poi, pur non essendo un esperto, mi piace l'arte e vivendo a Parigi mi interessa scoprire posti dove si respira l'arte pura".
Si torna al calcio. Sirigu da piccolo giocava in attacco: "Esterno destro, ma poi il destino ha voluto che diventassi un portiere. Per quanto riguarda il fatto che sempre più giocatori italiani vanno all'estero come il sottoscritto, dico che ci dobbiamo abituare. Io consiglierei ad un ragazzo di fare esperienze altrove se trovasse una squadra pronta a credere nella sue qualità".
Un grande specialista del ruolo come Walter Zenga in tempi non sospetti gli predisse un gran futuro. Ora il salto di qualità sembra essere arrivato, con Sirigu che difende la porta di una squadra che milita in Champions League: "Sicuramente giocare partite decisive mi ha aiutato ad acquistare sicurezza. Non credo di essere tra i Top Ten al mondo, non mi interessa. Sono felice quando so di avere dato tutto me stesso. Il Mondiale però è diverso, non tanto per la partita in se stessa, ma per il contesto davvero speciale. Se riesci a rimanere concentrato rispetto al contesto, allora non hai problemi".
Venerdì a Recife arriva la Costa Rica, che a sorpresa ha battuto l'Uruguay: "Sapevo che avrebbero potuto stupire, già con il Psg, incontrando in Champions League l'Olympiakos, rimasi impressionato da Campbell (autore del primo gol all'Uruguay, ndr). Sarà una gara importante ai fini della qualificazione e difficile, anche perché, giocando alle 13, patiremo il caldo ancora di più che a Manaus".
Sirigu racconta poi un divertente aneddoto da spogliatoio: "Nel tempo libero ci dedichiamo ai video giochi che aiutano a fare gruppo. Io e Thiago Motta siamo bravissimi in quelli di guerra. De Rossi pensa di essere bravo a basket, ma non è vero”.
Infine torna a parlare del suo rapporto con Buffon: "Mi auguro che torni presto in campo per noi Gigi non è solo un giocatore, è qualcosa in più. Una partita non cambia le gerarchie e non penso assolutamente ad entrare in competizione con lui. Se verrò chiamato ancora in causa, cercherò di fare del mio meglio, ma solo per il bene della squadra".