Prandelli: “Volevamo riportare il sorriso tra la gente, ci siamo riusciti”
mercoledì 8 settembre 2010
Vittoria ed entusiasmo procedono di pari passo. Ritrovato il successo venerdì scorso a Tallinn nell’esordio europeo e ieri sera a Firenze nella seconda gara di qualificazione, la Nazionale ha riscoperto anche l’affetto e il calore della gente. - Due vittorie in due partite, il modo migliore per restituire il morale smarrito ad un ambiente e ad una squadra che, archiviato il Mondiale, ha iniziato l’opera di ricostruzione. “Siamo solo all’inizio – ammonisce Prandelli, ancora emozionato per l’accoglienza ricevuta da Firenze – e non possiamo fermarci qui. Mi sembra che si stiano costruendo cose belle intorno a questa Nazionale: volevamo riportare il sorriso e ci siamo riusciti, e al tempo stesso ci siamo resi contro che basta poco per fare bene. Ho visto facce felici e contente, le vittorie fanno morale”.
Una notte, quella di ieri, che il cittì non dimenticherà: “Porterò questo meraviglioso ricordo sempre con me – ha continuato – è stata una serata magica, hanno vinto tutti. I fiorentini hanno un cuore grande, lo hanno dimostrato, non c’è stato un fischio all’inno. Era strano vedere una Nazionale campione del mondo andare in giro per gli stadi italiani senza essere applaudita. C’era forse qualcosa di sbagliato nel rapporto con la gente. La gente quando viene a chiedere l’autografo o una fotografia lo fa perchè ci tiene, basta dedicarle del tempo. Ne abbiamo parlato con i giocatori. Se sono generosi, riceveranno molto in cambio. Poi io non ho obbligato nessuno ad andare a salutare bambini e tifosi, i ragazzi devono esserne convinti. Non dobbiamo aver paura di confrontarci con gli altri”.
Dietro l’angolo ci sono altri due impegni, le partite più importanti dell'anno contro Slovenia e Serbia: “In quelle occasioni dovremo essere più squadra – sottolinea Prandelli – e meglio organizzati. In futuro troveremo tantissime difficoltà, la strada è lunga e in salita. Ma io ci credo”. La facile vittoria di Firenze contro le Far Oer, malgrado la poca consistenza tecnica dell'avversario, ha già evidenziato il carattere della squadra messa in campo da Prandelli: “Ho fatto i complimenti a tutti per l'atteggiamento tenuto. I ragazzi hanno voglia di bruciare le tappe, non è sempre facile segnare 3 gol in 20 minuti”.
Prandelli non ha intenzione, per il momento, di abbandonare il modulo a tre punte: “In attacco – ammette - vogliamo arrivare a una soluzione con Cassano, Balotelli e un'altra punta. Questo è il nostro obiettivo, sempre che venga supportato dall'atteggiamento e dagli equilibri di squadra. Credo che potremo riproporre l'attacco a tre punte anche in occasione di sfide ben più importanti”.
Non solo Balotelli. Le porte della Nazionale rimangono aperte anche per alcuni giocatori finora impiegati con l'Under 21 e che potrebbero presto fare il loro ingresso nella nazionale maggiore. “Ci sono due o tre elementi che mi piacciono - spiega Prandelli - penso a Ranocchia, ad esempio. Aspetto novit, però, anche dai giocatori di club, che potrebbero maturare e quindi essere utili per questa Nazionale. Ripeto, la qualità dei giocatori è importante ma, senza la qualità del gioco, quelle dei singoli finiscono per perdere di importanza”.