Prandelli: “Voglio una Nazionale che vada in cerca dello spettacolo”
giovedì 13 settembre 2012
Il successo con Malta ha regalato all’Italia i tre punti, ma la Nazionale non ha entusiasmato. Cesare Prandelli si aspetta presto un’evoluzione sul piano del gioco: “Dovremo osare qualcosa – spiega il Ct - trovare la nostra identità andando in cerca dello spettacolo. Voglio una squadra che sia ancora più, come dire, intensa. Che punti allo spettacolo. Ecco, questa è la parola d'ordine per il biennio''.
La rinuncia al trequartista è quasi obbligata: ''La scomparsa del 10 tradizionale - ricorda Prandelli - non è solo questione italiana. E' un po' di tempo che nel calcio moderno quel ruolo non c'è più. Se non in modo diverso. Noi tutti quando parliamo del trequartista dovremmo abituarci a intendere un'interpretazione diversa. Esistono i cicli, forse tra qualche anno torneranno a spuntare giocatori con abilità particolari. Ma ora non sono più dei 10 come li abbiamo sempre intesi: con le densità di centrocampo nel calcio moderno - spiega - diventano dei veri e propri centrocampisti. E dire che qualche volta all'ultimo Europeo mi si contestava di non impiegarlo. Pensiamo a Pirlo - aggiunge Prandelli - Era un 10, per necessità è stato arretrato. Con Malta era marcato a uomo, e se in quella zona sei bloccato devi trovare alternative sulle fasce''.
Prandelli annuncia che le porte della Nazionale potrebbero presto riaprirsi per Criscito (‘lo seguo con attenzione’) e parla di Insigne, tra i migliori in campo nel match di martedì: “E' presto per dire se la prestazione con Malta mi apre prospettive per il 4-3-3 con Balotelli: loro due non hanno neanche un minuto di allenamento insieme in azzurro. Però dopo tre partite di A, l'esordio di questo ragazzo del Napoli è stato molto buono: è una situazione interessante. Di tempo non ne ho molto, ma devo selezionare, capire chi dei tanti giovani interessanti può continuare a far parte di questo gruppo. Per costruire qualcosa di nuovo, per osare e dare spettacolo''.