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Prandelli sul Mondiale: “Non ho deciso nulla, l’unico titolare è Buffon”

mercoledì 12 marzo 2014

Prandelli sul Mondiale: “Non ho deciso nulla, l’unico titolare è Buffon”

''Io dei 23 per il Brasile non ho ancora deciso nulla, l'unico titolare è Buffon. Tutti gli altri
sono sotto osservazione”. A tre mesi dall’inizio del Mondiale, Cesare Prandelli conferma che nessuno può sentirsi sicuro di un posto nell’undici titolare. In un’intervista esclusiva concessa a RaiSport 1, che andrà in onda stasera su ‘Zona 11 post meridiem’, il Commissario Tecnico spiega che solo Gigi Buffon può dormire sonni tranquilli: “Per me è l’unico titolare, per tutto il resto devo valutare la condizione fisica e lo stato mentale”.

Per Antonio Cassano “le porte della Nazionale non sono mai state chiuse, ma non sono neanche troppo aperte. E’ un grande talento che fa giocare bene le squadre, ma sappiamo anche che è un giocatore che devi mettere in un contesto organizzato, non devi dare solo
a lui la responsabilità”. E’ un discorso che riguarda anche Balotelli, ieri protagonista a Madrid di una prestazione opaca in Champions League: “Mario deve rimanere in un contesto di squadra, in un'idea di gioco e poi può  farti fare il salto di qualità". 

Dopo aver sottolineato che “purtroppo alcuni dei nostri giovani si sono persi”, il Ct si è detto soddisfatto per lo stage che si è concluso oggi a Roma e che gli ha permesso di vedere all’opera alcuni talenti emergenti: “Il bilancio è molto positivo, i ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo e attorno a loro c’era un buon clima. Tutti dobbiamo pensare che questi saranno i giocatori della nazionale del futuro. Non vedo lo
stage come un contentino, sappiamo che i calendari sono fitti e che i club hanno tanti impegni. Dovremo dare una continuità a questo stage per farli crescere, sia da un punto di vista tecnico che mentale, per capire anche se riescono a sopportare il grande stress". 

Qualora non dovesse trovare l’accordo per restare sulla panchina della Nazionale, Prandelli ha ribadito che resterebbe fermo per un po’: “Ho fatto una riflessione personalissima – ha spiegato – condivisa dal mio staff: noi non riusciamo a giocare su due tavoli. Le persone che gestiscono la nazionale sono persone perbene e hanno superato l'ostacolo del vincolo del risultato proponendo al Ct  un ulteriore prolungamento a prescindere dal Mondiale. E' gratificante e mi riempie di orgoglio. Il progetto tecnico va condiviso da tutti, perché non sarò commissario unico. Do la mia disponibilità al cento per cento a lavorare alla crescita tecnica, ma non ho mai fatto niente da solo in vita mia''.
   
Il Ct, che si è detto d’accordo sull’eventualità di una Serie A a 18 club e con le squadre B,    è poi tornato sulle ultime polemiche che hanno preceduto l’amichevole con la Spagna: “La federazione deve diventare un club importante. Questa unione è necessaria per essere più credibili. La nazionale è sempre stata oggetto di critiche: se uno critica per due giorni un club al terzo giorno c'è qualcuno che mette qualche paletto, in nazionale non è così. Noi siamo aperti, siamo democratici: ognuno può dire quello che vuole,ma non bisogna esagerare".
   
Ultima battuta sulle parole di Mariella Scirea, che ha stigmatizzato i cori beceri intonati da alcuni tifosi della Juventus: “Ha ragione, ha dimostrato di essere una persona di buonsenso e soprattutto vuole far rivivere l'immagine di Gaetano come deve essere vissuta: era l'esempio del rispetto,dell'altruismo,della correttezza. Quei cori sono deprimenti".