Prandelli: “Forte emozione”. Buffon: “Il Papa scalda il cuore”
martedì 13 agosto 2013
Cesare Prandelli gli ha regalato la maglia della Nazionale con la scritta Papa Francesco, Gigi Buffon un pallone firmato da tutti gli Azzurri. A loro Papa Francesco ha regalato una giornata indimenticabile e parole difficili da dimenticare: "Sono rimasto molto colpito dal suo discorso – ha ammesso Prandelli nel corso della conferenza stampa organizzata in Vaticano subito dopo l’udienza - sembrava un discorso non da allenatore, ma da una persona che vuole educare i ragazzi. Il Papa ha parlato di tre valori: abilità, bellezza e cameratismo. Sono state tre parole significative, che usiamo noi allenatori, lui è andato oltre dicendo che l'individualismo non deve esistere. Queste sono parole da utilizzare in tutti i campi". Il Ct aveva annunciato di voler invitare il Pontefice ad assistere all’amichevole in programma domani sera allo Stadio Olimpico: “L'emozione è stata forte, non sono riuscito ad invitarlo allo stadio perché mi ha anticipato, dicendo di aver avuto tante richieste e che in Vaticano lo rimproverano per il suo essere 'indisciplinato'. Ho sentito un profumo particolare, che continuo ad avvertire ancora adesso".
Emozionato anche Gigi Buffon: “Sicuramente per me e per tutti noi è un grandissimo orgoglio poter partecipare all'evento di domani e di oggi. L'unica cosa che si può dire è che è una giornata speciale, che resterà impressa nelle menti e nei cuori di tutti noi per sempre. Abbiamo la fortuna di avere un Papa speciale, finalmente si possono tradurre in fatti concreti le molte parole e pensieri che spesso ci proponiamo di fare e non mettiamo in pratica. Con un Papa così, che ci indica la via da seguire, che ci scalda anima e cuore, è più facile fare quelle cose che ci rendono migliori".
Il capitano azzurro ha poi scherzato: “Sono contento anche perché per la prima volta c'è una persona che riscuote più successo di Messi. E' la normalità e mi ha fatto piacere. Mantenere il dilettantismo? E' giusto non perdere la passione per lo sport, ma quando si parla di professionismo e alti livelli può diventare arduo far restare intatto il concetto".