Prandelli: “Cresce la squadra, ma anche l’entusiasmo della gente”
martedì 7 settembre 2010
Un grande abbraccio, cori, striscioni, una targa in ricordo di cinque meravigliose stagioni, e qualche lacrima di commozione per vecchi amici che si ritrovano. E’ successo poco prima che iniziasse la partita, quando Firenze ha regalato ancora una volta il suo affetto a un tecnico che non dimenticherà. Poi Prandelli, tra ansia ed emozione, si è seduto sulla panchina dell’Italia per il secondo appuntamento con le qualificazioni europee, avvolto dal calore dei suoi tifosi. Sapeva che la città avrebbe risposto in questo modo alla chiamata della Nazionale: “Firenze – dice il cittì a fine gara – è grande, è generosa, sapevo che sarebbe stata una serata di festa per tutti, non solo per me. Qui ho trascorso cinque anni stupendi e non finirò mai di ringraziare la gente per quello che mi ha dato.
E sulla partita: “Nonostante l’avversario fosse più facile rispetto al precedente, il rischio di fare brutta figura c’è sempre. Sono stati molto bravi i ragazzi ad alzare il ritmo e a trovare i gol, poi è chiaro che non si può giocare su quel livello per 90’. Ma sono contento perché la squadra cresce e cresce anche l’entusiasmo della gente attorno a noi. Sono felice per Gilardino, che si è sbloccato, aveva tanta voglia di fare gol e me lo aspettavo. Come mi aspettavo questo Cassano, sta bene mentalmente e fa cose importanti”.
Gilardino, dunque, ha ritrovato il gol dopo undici mesi: “E’ facile giocare bene – ammette l’attaccante – e segnare quando hai alle spalle un centrocampo dai piedi buoni, che ti consente di arrivare in porta con la palla. Il livello delle Far Oer è basso, ma noi abbiamo fatto vedere cose buone. Il momento della verità per noi sarà tra un mese, quando affronteremo Serbia e Irlanda: sono due partite fondamentali del nostro girone, ma ci faremo trovare pronti”.