Prandelli: “Contro la Spagna gara rischiosa, ma anche un’opportunità”
martedì 4 marzo 2014
“La partita di domani è rischiosa perché giochiamo contro i Campioni del Mondo e d’Europa e perché abbiamo avuto poco tempo per prepararla, ma queste sono le gare che possono darci un valore dal punto di vista della crescita, della personalità. Per questo chiederò ai ragazzi di tirare fuori il meglio che possono dare”: è il pensiero che Cesare Prandelli esprime nella conferenza stampa alla vigilia dell’amichevole di domani sera a Madrid contro la Spagna.
Il cittì ha le idee chiare. “Dovremo avere personalità – continua il commissario tecnico – nel cercare di attaccare con più giocatori, di controbattere azione su azione. Se pensiamo di difenderci e giocare in contropiede per tutti i 90 minuti, sarà una partita di sofferenza. Cercheremo di difendere alti, se difenderemo bassi sarà perché
loro sono stati più forti di noi”.
Non è un’amichevole qualsiasi, quella con la Spagna. Tra l’altro arriva in un momento particolare e in compagnia di qualche polemica. “Non so – replica Prandelli ad una precisa domanda - se la Nazionale sia mal supportata, però vedrete che quando andremo al Mondiale diventeranno tutti italiani con le bandiere al vento. Le polemiche delle ultime ore? Un po' mi sono sentito svuotato. Le energie vanno indirizzate verso la squadra, verso il progetto per i Mondiali, non in polemiche
inutili”.
Secondo il cittì è giusto che la Spagna abbia adottato i brasiliani Diego Costa e Thiago Alcantara, così come l'Italia ha fatto con Thiago Motta. “E' giusto utilizzarli, sono i nuovi italiani e i nuovi spagnoli, anche perchè abbiamo visto che in serie A nell'ultimo turno ha giocato solo il 38% di italiani, un dato abbastanza preoccupante”.
Gigi Buffon, capitano della Nazionale e della Juventus, ritroverà domani il suo rivale, Iker Casillas: “E’ un grande, ma ci sono anche Cech, Neuer ad altissimi livelli. E non è perche io sono italiano devo essere il più bravo per gli italiani e Iker perché spagnolo essere il più bravo per gli spagnoli. L'importante è che rimanga alto il livello della prestazione e la continuità che in questi anni siamo riusciti a dare”.
Quindi aggiunge: “E' il momento più bello della mia carriera e anche tutte queste responsabilità arrivano a puntino, perché ho l'età e la maturità giusta per potermi districare in mezzo a tutto ciò. Da quando mi operai nel 2010 ho fatto 3 anni in cui ho giocato 50-60 partite all'anno e questo è quello che interessava, perché vuol dire che
sto ancora bene”.
Sul sentimento di rivincita che potrebbe esserci domani sera per gli azzurri sconfitti 4-0 nella finale degli Europei del 2012, Buffon ricorda che “ è una partita importante, ma è sempre un'amichevole in cui ci sono in palio l'onore e l'onorabilità, che vale tanto, ma se potessi barattare una vittoria domani con una in una partita in cui ci si gioca qualcosa di più lo farei volentieri. Vogliamo non sfigurare e proseguire nel progresso di crescita degli ultimi tre anni, ma contro squadre come la Spagna, quando dai tutto e perdi ai rigori o ai supplementari, sei comunque soddisfatto di quello che hai fatto”.
Il Commissario tecnico Cesare Prandelli con l’ambasciatore italiano a Madrid Pietro Sebastiani (foto Getty Images)