Prandelli confessa: “Ho avuto paura che potesse finire in tragedia”
mercoledì 13 ottobre 2010
«Quando ho visto gli ultras che provavano a sfondare la vetrata e la gente che scappava terrorizzata, ho avuto davvero paura. In situazioni del genere, basta poco per trasformare tutto in tragedia»: il giorno dopo la notte nera di Genova – che è proseguita anche fuori dallo stadio - Prandelli ha ancora quelle immagini davanti agli occhi. Ha trascorso una notte insonne, il cittì, durante la quale sono riaffiorati ricordi drammatici. Non per niente Prandelli era in campo il 29 maggio 1985 a Bruxelles, quando si consumò la tragedia dell’Heysel: “Ieri sera ho avuto paura, c’erano tanti bambini allo stadio. Noi volevamo giocare. Tutti sapevano che gli hooligan avrebbero impedito la partita? Noi no. E’ chiaro che quella di ieri è gente che non ha nulla da perdere e perciò è disposta a tutto. Veri delinquenti, immagino con problemi sociali e politici. I giocatori della Serbia erano impreparati e impauriti, abbiamo chiesto loro di andare sotto la curva a calmare la gente. Applausi e segni nazionalisti? Non so, ma è chiaro che sono sotto scacco. Hanno le famiglie, devono tornare in Serbia e rischiano di ritrovarsi quella gente sotto casa. Sono stati costretti ad assecondarli».
Tornando alla partita, Prandelli sottolinea: “Noi eravamo pronti e avremmo voluto affrontare la Serbia; abbiamo fatto regolare riscaldamento, poi quando siamo stati costretti a tornare nello spogliatoio abbiamo cercato di capire quanto durasse la pausa per evitare problemi fisici. Abbiamo sempre pensato di giocare”.
E adesso cosa succederà? “Aspettiamo con serenità le decisioni della Uefa”.