Prandelli: “Con la Spagna è dura, dobbiamo costringerli a difendersi”
lunedì 3 marzo 2014
''Sono attaccato da tutti e questo mi piace. Vuol dire che la federazione si fa rispettare''. Cesare Prandelli risponde così alle polemiche sulla mancata chiamata in Azzurro di Daniele De Rossi e sulle lamentele di Antonio Conte per la convocazione di Giorgio Chiellini. Pochi minuti prima di salire sull’aereo che lo porterà a Madrid, dove mercoledì l’Italia affronterà in amichevole i Campioni del Mondo e d’Europa della Spagna, il Commissario tecnico confessa: “Era una partita che forse era meglio non fare perché potremmo incontrare la Spagna al Mondiale tra tre mesi e il risultato poi condiziona le voci intorno a questa Nazionale. Troveremo delle difficoltà, contro una squadra che ha quel palleggio e cercheremo di attaccarla molto alta, come abbiamo fatto in Confederations Cup, per costringere i campioni del mondo a difendersi”.
Le porte per il Brasile non sono chiuse per nessuno e Prandelli si sofferma sui singoli: “La scelta di Diamanti di andare in Cina è una scelta di vita, che comporta dei rischi per la maglia azzurra. Giaccherini sta subendo troppi cambiamenti a livello tattico, Poli l’ho convocato e lo seguo, ma ho preferito Parolo. Cassano? Ci sono ancora due mesi di campionato, non escludiamo niente e nessuno”. Tra cento giorni inizierà il Mondiale: “Passare il turno – dichiara il Commissario tecnico – è il traguardo minimo. Dico spesso che, se non siamo più i migliori, possiamo comunque battere i migliori”.
Il Ct, che in tema di Oscar definisce la maglia azzurra la sua ‘Grande Bellezza’, commenta poi l’esclusione dai convocati di Daniele De Rossi (“ai giocatori ho detto che io guardo le partite e non devo aspettare il giudice sportivo. Ho detto che se vedo un gesto che ritengo non in linea, il calciatore che lo ha commesso non viene in Nazionale: non voglio gesti sconsiderati ai Mondiali”) e risponde al tecnico della Juventus Antonio Conte, che ieri sera aveva dichiarato di non aver gradito la convocazione di Chiellini, reduce da uno stop di tre settimane per infortunio: “Quando un giocatore è a disposizione – spiega Prandelli, che fa anche i complimenti a Conte per la ‘Panchina D’oro’ vinta oggi sottolineando che l’avrebbe votato - io ho diritto di chiamarlo. Ieri sera alle 23.22 il medico della Juventus ha mandato un messaggio al nostro medico dicendo che tutti i giocatori stavano bene e che Giorgio aveva fatto il riscaldamento. In questi anni – ricorda il Ct - abbiamo avuto un rapporto con tutti gli allenatori, due anni fa abbiamo fatto il giro dell'Italia. Abbiamo dato la nostra disponibilità, i nostri medici sentono i medici delle squadre prima di una convocazione. A tutti gli allenatori che chiamano, ho sempre detto che ho il diritto di convocare un giocatore che vedo in campo o in panchina. La Juve si aspettava una telefonata? Mi aspettavo io una loro chiamata''.
Nei giorni scorsi Prandelli ha aderito con la Federcalcio alla campagna contro l’omofobia: “Ho trovato all'interno della Federazione molta disponibilità nel sostenere questa battaglia. I calciatori della Nazionale sono liberi di farlo o meno, decideranno singolarmente”. Tra i primi ad aderire alla campagna era stato il centrocampista del Cagliari Dessena: "Ho anche pensato di convocarlo, come a suo tempo avrei voluto convocare Farina - confessa il Commissario tecnico azzurro - magari lo farò per il ritiro pre Mondiale”.
Sulla possibilità di rinnovare il contratto con la Figc precisa: ''Non ho mai messo diktat. Ci incontreremo a metà marzo con la federazione, c'è una prospettiva nuova. Da parte mia c'è una riflessione, prima di fine marzo ci vedremo almeno 2-3 volte con la Figc, lo faremo perché devo essere convinto al 100% - aggiunge il ct - Se c'è un progetto tecnico importante, le componenti più importanti del nostro calcio si devono confrontare. Deve essere un progetto che salvi il nostro calcio da un orizzonte non più roseo. E Lega e Figc devono condividere questo progetto".