Prandelli: “Adesso è la Nazionale che fa fare esperienza ai giovani”
lunedì 19 novembre 2012
Far crescere i giovani per far crescere la Nazionale. E’ questo il pensiero di Cesare Prandelli, ospite d’onore oggi a Vicenza in occasione della 12^ edizione del Gran Galà del Calcio Triveneto. ''Schierare i giovani – ha spiegato il Ct - è fondamentale perché noi dobbiamo pensare anche al futuro. In amichevole lanciamo i giovani, mentre le partite di qualificazione dobbiamo vincerle”.
Con la Francia Prandelli ha dato spazio dal primo minuto a Verratti ed El Shaarawy (“ha qualità tecniche e comportamentali importanti”), due ragazzi che rappresentano un patrimonio di tutto il calcio italiano: “Ci piacerebbe vincere tutte le partite - ha detto - ma forse è meglio perderne qualcuna per responsabilizzare e far fare esperienza ai giovani perché possano crescere. Dobbiamo porci degli obiettivi, ma anche pensare in prospettiva al futuro della Nazionale. I tempi sono cambiati, una volta in Nazionale venivano schierati i giocatori di esperienza, adesso è la Nazionale che fa fare esperienza ai giovani''.
Agli studenti vicentini presenti in sala Prandelli ha poi spiegato per quale motivo ha deciso di adottare un codice etico: “Era un passo obbligato. Noi come Nazionale dovevamo dare l'esempio di premiare oltre alla bravura anche le doti morali. Tutti i giocatori hanno condiviso questa scelta e hanno firmato consapevoli che si tratta di una scelta giusta. I calciatori, soprattutto i più giovani, hanno la necessità di vivere in un mondo di regole. Ma le regole vanno sempre condivise e loro l'hanno fatto nel firmare il codice etico''.
Dopo un plauso alla Fiorentina (“è la rivelazione del campionato, andrà lontano”) il Ct ha risposto a una domanda su Federico Marchetti, il portiere della Lazio protagonista assoluto nel match che i biancocelesti hanno disputato sabato a Torino con la Juventus: “E' un portiere che teniamo d'occhio - ha ammesso - e posso assicurare che non è mai stato escluso dalla Nazionale. Ma noi in questo momento abbiamo quattro portieri importanti che sono Buffon, Sirigu, De Sanctis e Viviano, detti in ordine sparso. Per le gerarchie future non possiamo esprimerci ora - ha concluso il Ct - quindi terremo tutti in considerazione e poi vedremo le scelte da fare”.