Nove degli Azzurrini che potrebbero conquistare, nell'ultimo appuntamento contro il Portogallo, un posto alle Olimpiadi di Pechino 2008, in Cina non ci saranno. Alla scadenza del biennio, infatti, chi è nato prima dell'1 gennaio 1985 sarà fuori dai Giochi. E' il caso, tra gli altri, di GianpaoloPazzini, uno dei "big" dell'Under di Casiraghi, classe 1984, che oggi, per spazzare via ogni dubbio e per allontanare polemiche e voci infondate, ha fatto una promessa: "Ho sbagliato a dire certe cose - ammette - ma alcune frasi sono state equivocate. Le ho rilasciate a caldo, quando la delusione era cocente. Io sono uno di quelli che a Pechino non andrà, ma questo non significa che contro il Portogallo non mi impegnerò. Anzi. Come molti altri miei compagni, voglio che l'Under vada a Pechino e ce la porteremo. Prima di congedarci da questa squadra, abbiamo l'opportunità di lasciare il segno e un buon ricordo: lo faremo nel modo migliore, impegnandoci al massimo". L'amarezza per la mancata qualificazione alle semifinali non è stata ancora superata: "Il nostro campionato Europeo - continua Pazzini - è stato caratterizzato da una serie di episodi sfortunati, molte cose non sono andate per il verso giusto. Io, come molti altri miei compagni, potevo dare di più e siamo sinceramente dispiaciuti per non aver centrato il traguardo delle semifinali anche perchè la nostra squadra aveva tutti i mezzi per arrivarci". Ma adesso c'è il Portogallo e bisogna voltare pagina: "E' una partita importante - conclude Pazzini - e siamo pronti a rimboccarci le maniche. L'Olimpiade è un traguardo troppo prestigioso per mancarlo. In questo momento non voglio più pensare a quello che è successo, ho solo voglia di giocare questa partita e di farlo nel migliore dei modi".