Pareggio contro l’Olanda. Lippi soddisfatto: “Squadra concreta e ordinata”
sabato 14 novembre 2009
Manca il gol, ma non la personalità. L’Italia che esce dallo stadio di Pescara con un pareggio (0-0) regala comunque spunti interessanti. Quella contro l’Olanda è la prima amichevole di preparazione ai Mondiali del 2010, un test importante per il collaudo dei giovani che Lippi tiene costantemente sotto osservazione e che si giocano le ultime chances per conquistare la convocazione per il Sudafrica. Proprio il commissario tecnico nei giorni scorsi ha ammesso che ci sono ancora cinque o sei posti da assegnare, quando mancano sette mesi all’appuntamento. Ma è anche un match che non nasconde le emozioni: il ritorno della Nazionale a Pescara nell’ottica dell’operazione di solidarietà promossa dalla Figc nei confronti della popolazione abruzzese colpita dal sisma (in proposito, prima del fischio d’inizio il capitano dell’Olanda ha consegnato a Cannavaro un assegno di 25.000 euro da parte della federazione olandese a sostegno dei terremotati); l’esordio di Antonio Candreva, 22 anni, cresciuto nella Lodigiani e oggi perno del centrocampo del Livorno; Buffon che festeggia la gara numero 100 con la maglia della Nazionale, 12 anni dopo il suo debutto a 19 anni contro la Russia il 29 ottobre 1997. E’, dunque, un’amichevole che ha un suo significato contro un’Olanda che non è un’avversaria qualsiasi e alla quale è legata la “figuraccia” dell’Italia del ct Donadoni nell’ultimo confronto a Euro 2008. Si comincia con gli azzurri schierati con il 4-3-3: Buffon in porta, Zambrotta, Cannavaro, Chiellini e Grosso in difesa, Pirlo, Palombo e Candreva a centrocampo, Camoranesi, Gilardino e Palladino in attacco. Amichevole, ma non troppo, fin dai primi minuti: aggressivi e determinati, gli olandesi concedono poco o nulla e entrano su tutti i palloni.
Partita difficile ed equilibrata, l’Olanda chiude bene tutti gli spazi e l’Italia fatica a creare buone occasioni. Nella ripresa l’ingresso di Giuseppe Rossi al posto di Palladino conferisce maggiore vivacità alla manovra. E’ un’Italia concreta e ordinata, come sottolinea a fine gara lo stesso Lippi: “Mi è piaciuta la concretezza della squadra – commenta il ct – e l’atteggiamento che abbiamo avuto: abbiamo aggredito e pressato, anche se non so spiegarmi la percentuale di passaggi sbagliati. Comunque soprattutto nel secondo tempo non abbiamo concesso nulla agli olandesi, non li abbiamo più fatti avvicinare all’area di rigore. Certo lo 0-0 non è un bel risultato, ma sono soddisfatto. Anche dei giovani, che hanno mostrato personalità”.
E proprio i più giovani entrati nell’ultima parte del secondo tempo danno la scossa. Biondini, Pazzini, Montolivo, Criscito e Marchionni sostituiscono rispettivamente Palombo, Gilardino, Candreva, Grosso e Camoranesi. Uno di questi, Pazzini, regala per un attimo l’illusione della vittoria: al 37’ cross di Pirlo, Cannavaro di testa, poi Pazzini mette in rete ma il giocatore ha segnato con la mano. Vivaci proteste da parte degli olandesi, l’arbitro Circhetta consulta i suoi assistenti e giustamente annulla. Poi arriva il fischio finale: 0-0 è un risultato che non dice granchè, ma quando di fronte c’è una squadra come l’Olanda e c’è comunque un’Italia che ha mostrato la sua personalità, il significato può essere importante.
Gli azzurri domani si trasferiranno a Cervia in vista dell’amichevole di mercoledì a Cesena: non ci saranno quattro giocatori, Buffon, Cannavaro, Pirlo e Camoranesi, ai quali Lippi, come da programma, ha concesso un meritato riposo.