Panucci: “La Spagna è cresciuta politicamente, in campo siamo meglio noi”
venerdì 20 giugno 2008
La seconda giovinezza di Christian Panucci fa sorridere anche lui. Il difensore, richiamato in Nazionale lo scorso ottobre da Donadoni, si sta confermando una delle note più liete di questo Europeo. Lui stesso si stupisce della sua capacità di recuperare così in fretta: “E’ Spalletti che diceva che non ce la facevo a giocare tante partite di fila, non io - scherza Panucci – ma, a parte le battute, devo dire che nei test che effettuiamo ogni mattina sono fra quelli che recupera più velocemente, forse anche per il ruolo che ricopro e che mi consente di spendere meno di altri. Donadoni, dopo la prima gara, ha deciso di cambiare. Mi sto trovando bene in quel ruolo e sto cercando di dare il massimo. Poi, con gli stimoli che ti può dare un quarto di finale di un Europeo, si supera ogni tipo di fatica fisica. Soprattutto per uno come me che potrebbe essere all’ultima grande occasione con la maglia azzurra”.
Il centrale parla anche di un fisico integro e di una vita fuori dal campo che gli ha permesso di rimanere a certi livelli. “Mi sono sempre comportato da professionista, sono uscito poco la sera e sono stato anche fortunato, e qui tocco ferro, perché il mio fisico è integro e di questo probabilmente devo ringraziare mia mamma”.
Panucci fotografa anche il momento particolare della Nazionale azzurra dopo il girone di qualificazione. “Siamo partiti malissimo, ma quella sconfitta ha ricompattato il gruppo e ora c’è un’Italia determinata e convinta. Oggi si riparte da zero. Ora siamo di nuovo in corsa, ci sono gli occhi di una squadra che vuole vedere gli obiettivi. E’ una squadra motivata e convinta. Mi spiace per Barzagli: Donadoni, scherzando, mi ha detto che li stavo facendo fuori tutti, ma, a parte le battute, mi spiace davvero tanto aver perso anche Andrea dopo l’infortunio di Cannavaro”.
Poi Panucci dispensa elogi a Chiellini che con lui forma la nuova coppia di difensori centrali. “Con Giorgio parliamo tanto anche fuori dal campo. Non ci conosciamo a livello di movimenti perché è la prima volta che giochiamo insieme e allora il dialogo aiuta molto. Vi posso assicurare che diventerà uno dei più grandi centrali del Mondo, perché ha tutto”.
Quindi si parla della Spagna. “Una squadra difficile da affrontare. Dovremo essere bravi a recuperare palla velocemente e a ripartire, perché altrimenti possono crearti problemi. Forse la Spagna in queste competizioni ha sempre sofferto squadre forti fisicamente: noi siamo molto tecnici e meno fisici e questo per loro può essere un vantaggio, ma io sono convinto che alla fine passerà l’Italia. Una Spagna che a livello politico in questi ultimi dieci anni è cresciuta tantissimo, cosa che non ha fatto l’Italia. Se segnerò? Io ci provo sempre poi a volte va come con la Romania, altre volte salvano sulla linea come con la Francia”.
Il gruppo è il punto di forza di questa Nazionale e Panucci lo sa. “Da quando sono tornato in Nazionale a ottobre scorso, ho capito perché questo gruppo aveva vinto il Mondiale. Iinizialmente non volevo tornare, poi mi ha convinto mio padre e credo di aver fatto la scelta giusta. Il fatto di aver giocato con Donadoni, forse mi fa dare ancora qualcosa in più. Sono contento di quello che mi sta regalando la mia carriera. A quale allenatore devo di più? Lo ripeto, sono stato fortunato, ho giocato con tutti i più forti, da Sacchi a Capello, a Hidding a Spalletti e tutti mi hanno dato qualcosa. Anche Lippi con il quale non ho avuto un buon rapporto, mi ha dato consigli utili. Sceglierne uno mi sembra riduttivo”.
La Spagna è fatta di tanti buoni giocatori, ma Panucci sa che di fronte si ritroverà un’Italia forte e convinta. “Abbiamo voglia di andare avanti. Siamo partiti per vincere e ora ci siamo aggiustati dopo un girone difficile. Loro hanno giocatori forti come Villa e Torres. Come si fermano? Come si sono fermati altri forti come Henry e Benzema”.
A proposito di Henry e Benzema, Panucci torna a parlare di Francia dopo le dichiarazioni di Domenech. “Lui dice che l’Italia è stata aiutata dall’arbitro e che il rigore era inesistente? A volte bisognerebbe non commentare queste dichiarazioni, ma se proprio devo, dico che lui ha visto un’altra partita o non l’ha vista proprio. E’ da quando ha perso l’Europeo Under 21 nel 1994 contro di noi che trova sempre delle scuse. Loro sono stati sfortunati nell’episodio e a perdere subito Ribery, ma l’Italia ha giocato una grande partita”.
Panucci non crede a rivincite o vendette dopo il famoso scontro fra Tassotti e Luis Enrique al Mondiale del 1994. “E’ una partita di prestigio e una rivalità sportiva da tanti anni, ma non è una vendetta per Tassotti. Una partita fra due rivali storici”.
Panucci non ha gradito certe critiche dopo la gara con l’Olanda. “Onestamente dopo la partita contro l’Olanda si è esagerato con le critiche dal punto di vista personale. La critica sportiva è stata giusta anche nei miei confronti, ma non quando si sminuisce l’uomo, soprattutto Donadoni che è una persona tranquilla, di valori, molto umile. Noi siamo abituati e non ne facciamo un dramma, però si è superato il limite. Anche io non vado a dormire tranquillo, quando gioco partite come quelle contro l’Olanda. Anzi secondo me Donadoni in quella partita ci entrava poco, abbiamo sbagliato l’approccio noi. Quando si va sul personale non va bene”.
Il Mondiale 2010 Panucci lo vede ancora lontano. “Ora penso a questa grande occasione dell’Europeo. Non me la sento di affermare che punto al Mondiale 2010, magari in questo ruolo due anni o tre ancora reggo, ma bisogna essere intelligenti e non fare mai il passo più lungo della gamba”.