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Panico, carriera da record: con 155 presenze in azzurro supera la Morace

martedì 14 settembre 2010

Panico, carriera da record: con 155 presenze in azzurro supera la Morace

Quando domani Patrizia Panico entrerà in campo a Gubbio per guidare l’Italia contro la Francia, nel ritorno dello spareggio che vale l’accesso diretto al Mondiale 2011; quando suonerà l’inno nazionale e il silenzio del pubblico la lascerà sola con i suoi ricordi, mentre il suo sguardo vagherà tra erba e cielo; quando, in un solo interminabile momento, le passerà davanti, rapidissima, tutta una carriera strepitosa; in quegli attimi la bambina che ha iniziato a giocare a calcio nella periferia di Roma negli anni ’80 e la donna che oggi ha raggiunto il professionismo negli Stati Uniti, la Patrizia di ieri e di oggi capirà quanto la sua carriera è stata davvero speciale.

Patrizia Panico, quattordici anni dopo il suo esordio contro il Portogallo, quando dopo 5’ bagnò la prima anche con il gol, domani festeggerà 155 presenze con la maglia della Nazionale italiana, superando un altro mostro sacro del calcio italiano declinato al femminile, Carolina Morace, diventando inoltre il calciatore, aldilà delle differenze di genere, con la più lunga militanza in azzurro: 19 partite in più rispetto anche a Fabio Cannavaro, recordman della squadra maschile.  Per l’occasione, sarà il presidente federale Giancarlo Abete, prima dell’inizio del match, a scendere in campo per consegnare al capitano azzurro un riconoscimento per questo suo straordinario traguardo, al quale simbolicamente tutto il calcio italiano renderà onore.

Ma non parlate a Patrizia di record: “Sono solo numeri – dice - per me la partita più importante è sempre quella che si deve ancora giocare, a cominciare da quella di domani. E poi riassumere una carriera in cifre è riduttivo. Vi assicuro che i numeri, da soli, non bastano a spiegare tutti i sacrifici e tutti gli sforzi che ho dovuto fare per ogni presenza in Nazionale. Anche perché, rispetto agli uomini, per noi è più difficile fare esclusivamente le calciatrici, siamo dilettanti e oltre al calcio devi pensare a studiare e a lavorare”.
Patrizia, trasferitasi in estate nel campionato statunitense dopo aver vinto 6 scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe e 9 titoli di capocannoniere in Italia, ha ancora l’umiltà di chi vuole scrivere pagine importanti: “Dove voglio arrivare? Ovvio, al Mondiale”.  E allora, con la gamba distesa e la borsa del ghiaccio sulla caviglia, dopo le botte prese a Besancon (“Quando giochi davanti le prendi, anche se io cerco pure di darle…”), Patrizia stringe i denti e pensa alla Francia più che al record: “Sarà una partita importante, abbiamo fatto finora un bel percorso, ci siamo preparate bene, la squadra è cresciuta molto, possiamo farcela”. Domani, secondo il capitano azzurro “la Francia giocherà come all’andata, mentre noi dobbiamo ripetere la stessa prova in fase difensiva ma fare qualcosa in più quando siamo in possesso di palla”.

Quattordici anni dopo, Patrizia è sempre la stessa. Come la sua fame di vittoria…