Osvaldo in rampa di lancio: “Più italiano io di certi politici leghisti”
domenica 9 ottobre 2011
Cesare Prandelli sta pensando a qualche novità da proporre martedì sera, quando l’Italia giocherà l’ultima gara del girone di qualificazione a Pescara contro l’Irlanda del Nord. Non è escluso che sia arrivato il turno di Pablo Daniel Osvaldo, arrivato in Nazionale in extremis per la doppia defezione di Pazzini e Balotelli, ma già al centro dell’attenzione. Già giocatore di Prandelli, quando il cittì sedeva sulla panchina della Fiorentina, il neo azzurro si è portato dietro qualche critica legata alle sue origini. Però giura: “Sono un italiano vero, calcisticamente sono cresciuto in Italia, qui mi sono sposato e sono nati i miei due figli. Sono più italiano rispetto a certi politici della Lega”.
Osvaldo non le manda a dire: “Canterò sempre l’Inno di Mameli, anche se ho rispettato e rispetto la decisione di Camoranesi di non cantarlo. Sono contento di essere in questo gruppo, ancora mi guardo intorno e non ci credo”.
Una speranza e un obiettivo: “Spero di non essere una meteora in questo gruppo, voglio ringraziare Prandelli per la fiducia che mi ha dato. Penso che la mia convocazione non sia stata causale: è vero che sono qui per l'emergenza in attacco, ma ritengo comunque importante che in questo momento il c.t. abbia pensato a me. Mi piacerebbe un giorno giocare contro l'Argentina, anche perché vorrebbe dire tornare in azzurro”.
Ringrazia Prandelli e un altro tecnico, Zdenek Zeman: “Con Zeman ho imparato tantissimo, lui e il c.t., che mi ha allenato nella Fiorentina, sono quelli che mi hanno insegnato di più”.
Le condizioni fisiche non ottimali di Marchisio, che ha subito un infortunio alla caviglia venerdì sera a Belgrado contro la Serbia, potrebbero rilanciare la candidatura di un altro giocatore, Antonio Nocerino. “Uno dei miei obiettivi in Nazionale – spiega l’azzurro - era cercare di conquistarmi la fiducia della squadra e del mister. Sono molto felice di essere entrato in punta di piedi in questo gruppo ed essermi conquistato un ottimo spazio. In questa Nazionale ci divertiamo, giochiamo con piacere, corriamo e puntiamo sul possesso palla. È un'idea di gioco molto buona, lo confermano i risultati che abbiamo ottenuto in questo girone di qualificazione. Quando la squadra si diverte e ha un gioco definito, tutto è più semplice. Non sono il nuovo Gattuso, io e Rino giochiamo in modo diverso. Dicono che sono un incontrista e che so fare solo quello. Se corro, non vuol dire che sono tecnicamente scarso e che non mi piace giocare. Se sono qui e il mister mi mette in campo vuol dire che non sono poi così male”.