Mancini: “Abbiamo sofferto, ma non è tutto nero”. Bonucci: “Ci sono le basi per un grande futuro”
Raspadori: “Noi in difficoltà nel gestire il pallone, troppi errori tecnici”. Donnarumma: “Vedere gli altri al Mondiale è dura, ma piangersi addosso non serve”. E sulla punizione di Alaba: “Non posso prendere gol sul mio palo”domenica 20 novembre 2022
A Vienna è arrivata la settima sconfitta della sua gestione in 57 partite, a conferma che la storia di Roberto Mancini in Nazionale ha molte più luci che ombre. Dopo la vittoria in rimonta di mercoledì in Albania, il Ct ha riproposto il 3-4-3, ma stavolta le risposte non sono state positive: “Per adottare questo modulo bisogna essere davvero compatti. È mancata la pressione degli attaccanti e così i due centrocampisti sono andati in difficoltà, ci siamo trovati con la squadra troppo lunga e con troppi spazi. Abbiamo fatto molti errori tecnici e perso tre o quattro palloni che solitamente non perdiamo. Abbiamo avuto la prima palla gol e avremmo dovuto segnare, poi sicuramente ci hanno messo in difficoltà. Nel secondo tempo ho visto un'ottima squadra, che non ha fatto gol per poca precisione e sfortuna. Peccato aver chiuso con una sconfitta, ma non è tutto nero".
È come sempre onesta la disamina di Leonardo Bonucci, stasera alla sua 120ª presenza con la maglia della Nazionale: “Non siamo stati quelli di sempre, in particolare nel primo tempo. Loro hanno impostato il match sull'aggressività e ci hanno fatto male. Queste partite servono per crescere". Il 3-4-3 deve essere ancora assimilato da una squadra che in passato ha già dimostrato di saper cambiare pelle: “Con i due centrocampisti dobbiamo essere più ordinati e noi tre di difesa dobbiamo muoverci meglio, ma ci sono dei meccanismi da provare durante l'allenamento e in questa settimana abbiamo avuto poco tempo. A questi livelli devi migliorare ogni aspetto, ma le marcature preventive sono la parte su cui abbiamo fatto più fatica, anche contro l'Albania”. Nel giorno dell’inizio del Mondiale la delusione per la mancata qualificazione è ancora forte, ma l’Italia nella sua storia ha sempre dimostrato di avere la forza caratteriale per reagire: “C'è grande amarezza – ammette il capitano azzurro - sono ferite che fanno male. Ma non possiamo piangere su quel che è stato, dobbiamo guardare avanti con la convinzione che si può costruire qualcosa di importante. Ci sono basi per un grande futuro, ci sono grandi talenti pronti a prendersi la scena internazionale".
Dopo le due reti realizzate a settembre con Inghilterra e Ungheria e l’ottima prestazione di mercoledì a Tirana, con tanto di assist al bacio per Grifo, stavolta Giacomo Raspadori ha fatto fatica a prendersi la scena. E nell’unica occasione avuta nel secondo tempo, Lindner con una gran parata gli ha negato la gioia del gol: “Abbiamo fatto molti errori tecnici, volevamo fare meglio e fare risultato in una partita che contava poco ma che per noi era importante. C'è stata difficoltà nel gestire palla, hanno approfittato dei nostri errori. Dobbiamo lavorare tanto per costruire il nostro futuro".
Anche Gianluigi Donnarumma non ha potuto festeggiare la sua 50ª presenza in Nazionale: “Il pensiero del Mondiale non è un alibi, ma ha contato un po'. Essere qui e vedere gli altri in Qatar è dura. Piangersi addosso ora non serve a niente, dobbiamo ritrovare la giusta compattezza e la serenità che avevamo prima. Siamo un grande gruppo, i giovani sono forti e noi big li aiutiamo. C'è un grande staff che sa come uscire da questa situazione”. Le parate su Sabitzer, Arnautovic e Posch hanno reso il passivo meno pesante, ma il portierone azzurro fa comunque autocritica sulla punizione del 2-0 di Alaba: “Mi aspettavo quel tipo di tiro perché lui calcia così. Ha fatto un gol incredibile, lo analizzerò per vedere dove ho sbagliato. Non posso prendere gol sul mio palo".