Montolivo: “Spero sia un Mondiale magico, la prima partita la più delicata”
giovedì 29 maggio 2014
“Giochiamo nella patria del calcio, spero che per noi sia un Mondiale magico”. Si è appena sposato Riccardo Montolivo, ma per il viaggio di nozze dovrà aspettare. Prima lo attende il volo per il Brasile, una nuova avventura che vuole vivere da protagonista: “Dobbiamo lavorare per arrivare fino in fondo – avverte - bisogna seguire questo sogno per cercare ancora una volta di stupire. Il Mondiale è complicato, ci sono nazionali fortissime, qualcuna forse più di noi. Probabilmente abbiamo meno individualità di altissimo livello rispetto a Brasile, Spagna, Argentina e Germania, ma se giochiamo da squadra possiamo mettere in difficoltà tutti. L’idea deve essere quella di mettersi a disposizione del gruppo”.
Il 14 giugno a Manaus con l’Inghilterra gli Azzurri inizieranno a scrivere una nuova storia e, in attesa di conoscere l’epilogo, anche l’incipit sarà decisivo: “L’obiettivo minimo è passare il girone – ammette il centrocampista del Milan - per poi cercare di arrivare il più lontano possibile. La prima partita sarà la più delicata perché indirizza il girone in un certo modo. L’Inghilterra è una squadra di grande tradizione, ha giocatori di livello e ci ricordiamo la partita molto difficile giocata all’Europeo”.
Dalla finale conquistata all’Europeo di Polonia e Ucraina, la Nazionale è cresciuta sotto la guida di Cesare Prandelli, un tecnico che non ha mai nascosto la sua stima nei confronti di Montolivo: “Siamo più preparati rispetto a due anni fa, quindi più forti. Stiamo provando diverse soluzioni che probabilmente il mister attuerà a seconda della nostra condizione, dell’avversario e di altri aspetti. Il filo conduttore è avere sempre il controllo del gioco. Lo staff di Prandelli – spiega Montolivo – è di altissimo livello, il ritiro ci sta mettendo nelle migliori condizioni per arrivare il più pronti possibile al Mondiale”. La chiusura è su Balotelli e Rossi: “Mario sa che questo può essere il suo Mondiale, un banco di prova importante per lui. A Giuseppe auguro ogni bene e che sia un po’ la sorpresa di questa Italia, ma sarà l’allenatore a decidere se portarlo o meno in Brasile. Il mio auspicio è che venga”.