Montolivo: “Coverciano oasi felice”. Parolo: “Contento di essere qui”
mercoledì 13 novembre 2013
Felici di essere in Nazionale e di avere la possibilità di giocare Italia-Germania, una sfida ricca di fascino e che ha permesso di scrivere alcune delle pagine più belle del nostro calcio. Riccardo Montolivo e Marco Parolo stanno vivendo due momenti diversi: il primo è capitano di un Milan che attraversa un periodo difficile, mentre Parolo è una delle sorprese di questo campionato, protagonista di un avvio di stagione che gli ha permesso di tornare ad indossare la maglia azzurra a quasi due anni di distanza dalla chiamata di Prandelli nel marzo 2011 per le gare con Slovenia ed Ucraina.
“Venire in Nazionale – ha ammesso Montolivo in conferenza stampa - è sempre un piacere, c'è voglia di fare parte di questo gruppo che è sempre positivo. Coverciano è un’oasi felice”. A Coverciano c’è anche Mario Balotelli, che per le ultime prestazioni con la maglia del Milan ha ricevute più di una critica: “Ormai gioca da tanti anni – ha spiegato il centrocampista rossonero parlando del compagno di squadra - ha la pelle dura, sa che ci sono momenti negativi e positivi, che si passa presto dai grandi elogi a forti critiche. Fa parte della carriera di un giocatore, non credo sia particolarmente stressato o nervoso”.
Nel reparto offensivo non è Balotelli l’unica stella di una Nazionale ricca di attaccanti di talento: “Rossi è un grandissimo – ha confermato Montolivo – e nessuno di noi ha mai dubitato delle sue qualità, anche nei momenti più difficili. In attacco abbiamo giocatori importanti come Osvaldo, Insigne, Gilardino e altri che oggi non ci sono".
Venerdì intanto l’Italia ritroverà la Germania, una sfida che rievoca dolci ricordi a Montolivo: “Non può essere una partita come le altre soprattutto per me, visto che mia madre è tedesca e che quindi al 50% lo sono anche io''. Il centrocampista del Milan era in campo nella semifinale vinta dagli Azzurri agli ultimi Europei: “E' stata sicuramente una serata magica, il ricordo più bello perché poi la finale è andata in un certo modo. C'era la sensazione di essere quasi una famiglia, una squadra unita da un legame fortissimo, e credo che sia quello che ci ha permesso di fare così bene. C'era gioia da parte di tutti, anche da chi giocava meno, e la sensazione di essere un corpo unico. Speriamo di ricreare questo clima per il Mondiale”.
Ieri in conferenza Prandelli ha spiegato che il modulo di base è con un centrocampo a quattro, ma che la squadra deve essere in grado di saper cambiare veste: “Centrocampo a rombo o in linea? L'idea di base è quella di non dare riferimenti. Non si può parlare di un unico modulo, dipende tanto dagli avversari e da chi gioca".
Non manca un giudizio su quanto sta accadendo negli stadi italiani e sui cori discriminanti che hanno portato alla chiusura di diversi settori: “Nelle curve, ma anche in tutto lo stadio, ci sono persone che non possiamo definire tifosi perché non si comportano come tali. Credo in generale che lo sfottò ci debba essere, che la presa in giro ci debba essere, fa parte del calcio, c'è sempre stato. Il problema è che il confine fra sfottò e discriminazione è molto labile e bisogna chiarire questo aspetto. Bisogna mettere regole molto chiare. Il razzismo, però, non si risolve dall'oggi al domani, ci vuole del tempo e va affrontato
partendo dalla base, partendo dall'istruzione. Io sono comunque sempre a favore del tifo pro, non del tifo contro".
Marco Parolo si è guadagnato la convocazione a suon di gol con un avvio di stagione in cui ha trascinato spesso il Parma alla vittoria. Anche ieri nella partitella in famiglia ha realizzato una tripletta: “Sono contento di essere qua – ha dichiarato - di essere tornato. Dimostra quanto di buono sto facendo a Parma. Sarò sulla lista per il Mondiale solo se ripeterò da qui a fine campionato quanto fatto nelle prime dodici giornate. Se penso alla Germania mi viene in mente la semifinale Mondiale del 2006, una grandissima gioia, una grandissima emozione, visto che ho vissuto quella partita con un gruppo di tedeschi. Solo pensare di affrontare la Germania, una squadra forte, che si è rinnovata ma che è un avversario che conserva tutto il suo fascino, deve essere uno stimolo positivo per fare molto bene venerdì sera".