Mancini: “La Nazionale è il simbolo di un’Italia che non molla mai”
Ai microfoni di TG Sport Speciale su Rai2, il presidente Gravina fiducioso sul futuro azzurro: “L’Italia può aggiungere un altro importantetrofeo alla sua storia e alla sua bacheca”venerdì 15 maggio 2020
“Quella della Nazionale è una storia bellissima che oggi compie 110 anni. E’ la storia di un percorso meraviglioso di una squadra che rappresenta l’Italia ed è patrimonio di tutti gli italiani. Una squadra sempre presente, capace di aggregare anche nei momenti più difficili, come quello che stiamo vivendo in questi giorni”: ospite del TG Sport Speciale su Rai2, condotto da Luca Di Bella ed Enrico Varriale con la presenza del ct Roberto Mancini e da Londra del capo delegazione della Nazionale Gianluca Vialli, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ricorda i 110 anni della maglia azzurra.
Un cammino iniziato all’Arena Civica di Milano il 15 maggio del 1910 contro la Francia, segnato da tante emozioni legate soprattutto ai quattro titoli mondiali vinti nel 1934, 1938, 1982 e 2006 e dal Campionato Europeo del 1968. Tra una settimana l’Italia avrebbe dovuto iniziare, con il ritiro pre Europeo, la sua avventura verso Euro 2020, interrotta da un evento di portata mondiale che ha costretto il rinvio della manifestazione al prossimo anno.
“Sono ottimista, come credo lo sia anche Roberto Mancini. Guardando al futuro – ha sottolineato Gravina in collegamento da Sulmona - l’Italia può aggiungere un altro importante trofeo alla sua storia e alla sua bacheca, coinvolgendo tutto il mondo del calcio e con l’aiuto dei nostri tifosi. Peraltro ci proiettiamo al 2021, abbandonando questo anno bisestile che si sta rivelando triste per tutti quanti. Abbiamo una squadra molto giovane e avremo un anno di esperienza in più a nostro vantaggio”.
In collegamento da Roma, nella splendida cornice del Foro Italico, il ct Roberto Mancini ha parlato del presente, ma anche del futuro azzurro. “Essere il Commissario tecnico della Nazionale è sempre motivo di orgoglio, lo è ancora di più in questo momento perché la Nazionale è il simbolo di un’Italia che non molla mai”. L’auspicio del ct è quello che il calcio possa ripartire, anche in prospettiva Nazionale.
“Le difficoltà, è inutile nasconderci, ci saranno. Non sarà semplice – ha spiegato – dopo questi mesi di inattività tornare in campo, ma la mia speranza, come quella di tutti gli italiani, è che si torni presto alla normalità e che anche la Nazionale possa riprendere in serenità il suo cammino. Anche se venivamo da un periodo carico di entusiasmo per le partite vinte e giocate bene, la speranza è che, avendo davanti un anno in più per prepararci, la squadra possa migliorare ancora, trovare più continuità e magari anche qualche altro giovane interessante. Per ragazzi come Zaniolo, per esempio, un anno in più significa ulteriori miglioramenti. Per lui come per altri”.