Mancini: “Dispiace chiudere così, ma il gruppo resta aperto”. Scalvini: “Immaginavo un esordio diverso”
Il Ct ha raggiunto Sacchi a quota 53 panchine in Nazionale: “Questa sconfitta non vanifica nulla”. Gnonto: “Il gol non mi serve a niente”. Donnarumma: “Non ci sono scuse, dobbiamo dimostrare che non siamo questi”. Barella: “All’andata meglio noi, qui abbiamo pagato dazio contro una squadra più forte”martedì 14 giugno 2022
Una brutta sconfitta all’inizio, un altro pesante ko alla fine. In mezzo due pareggi, una vittoria e soprattutto un processo di rinnovamento necessario dopo la mancata qualificazione al Mondiale. Il nuovo ciclo inaugurato dopo la ‘Finalissima’ con l’Argentina fa registrare la prima pesante battuta d’arresto e Roberto Mancini non si nasconde: "È un peccato chiudere così. Loro sono forti - dichiara il Ct, che ha raggiunto Sacchi a quota 53 panchine in Nazionale -lo sapevamo. Abbiamo concesso troppo nel primo tempo e li abbiamo lasciati giocare. Dispiace chiudere così, ci sono stati degli errori, non abbiamo difeso bene come squadra, poi se vuoi recuperare e ti esponi al contropiede con questi giocatori qui rischi”.
Come promesso ha fatto esordire anche Giorgio Scalvini, Luiz Felipe e Gianluca Caprari, portando a 50 il numero di debuttanti della sua gestione, di cui ben 12 nelle ultime due settimane. “Questa sconfitta non vanifica nulla, è un percorso dove faremo cose buone e meno buone. Il gruppo è aperto e giocheremo altre due partite a settembre. Oggi loro sono stati più bravi e hanno meritato di vincere".
Da vero capitano Gianluigi Donnarumma ci mette la faccia. Il portierone azzurro ha alternato belle parate ad un disimpegno errato in occasione del secondo gol di Werner: “Siamo arrabbiati, non ci sono scuse. Bisogna guardarci in faccia, ripartire e dimostrare che non siamo questi. Stasera ci è mancato tutto, forse anche per un po' di stanchezza. Ci dispiace per i tifosi, così non va bene. Abbiamo fatto tutti degli errori questa sera, ma sicuramente dopo gli errori si cresce".
Tra le poche note liete della serata c’è il primo gol in maglia azzurra di Willy Gnonto, che a 18 anni, 7 mesi e 9 giorni è diventato il più giovane marcatore nella storia della Nazionale battendo il record detenuto da Bruno Nicolé, autore di una doppietta alla Francia all’esordio per poi ritirarsi giovanissimo, a soli 27 anni, dopo una carriera non all’altezza delle aspettative. La speranza è che Gnonto abbia più fortuna: “Il gol non mi serve a niente – sottolinea l’attaccante dello Zurigo, che proprio con la Germania aveva debuttato dieci giorni fa a Bologna - dopo una sconfitta del genere che a segnare sia stato io o un compagno non cambia il sentimento. E’ stata una gara difficile, loro hanno semplicemente dimostrato di essere più forti e avanti di noi. Rispetto all'andata è stata una partita totalmente diversa, hanno mosso meglio la palla e noi abbiamo corso per molto tempo a vuoto. Abbiamo tanto da lavorare”.
Otto mesi dopo l’esordio in Serie A, Giorgio Scalvini ha debuttato anche in Nazionale, un altro passo avanti importante nel cammino di questo classe 2003 abituato a bruciare le tappe: “Immaginavo un esordio diverso, ma sarà un evento per sempre nel mio cuore e nella mia mente. Avevo sentito le parole del mister sul possibile debutto, ho cercato di mantenere la calma e farmi trovare pronto”. Mancini lo ha inserito al posto di Frattesi, a conferma che lo vede bene a centrocampo: “Mi sento più difensore centrale, a tre come nell'Atalanta – confessa annunciando che giovedì insieme a Gnonto raggiungerà l’Under 19 per disputare la fase finale dell’Europeo in Slovacchia - ma mi va bene anche giocare a centrocampo”.
Anche Nicolò Barella riconosce la superiorità di una Germania che dieci giorni fa a Bologna aveva acciuffato il pareggio solo nel finale: “Ci dispiace davvero per i tifosi italiani che erano presenti allo stadio. All'andata abbiamo giocato meglio noi, qui abbiamo pagato dazio contro una squadra più forte. Come ha detto Mancini, in un percorso come il nostro purtroppo ci sta che ci siano momenti positivi e momenti neri”.