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L'Italia torna a Berlino, Spalletti volta pagina: "Bisogna fare di più di quello che si è visto finora. Qui abbiamo una responsabilità maggiore"

Nello stadio che 18 anni fa incoronò gli Azzurri campioni del mondo, sabato alle 18 si gioca l'ottavo di finale contro la Svizzera. Donnarumma: "Dopo la fase a gironi c'è più consapevolezza". Out Dimarco, da valutare Bastoni: Mancini sostituirà lo squalificato Calafiori

venerdì 28 giugno 2024

L'Italia torna a Berlino, Spalletti volta pagina:

Entrando all'Olympiastadion di Berlino, gli occhi di tutti sono subito andati alla porta di destra rispetto alla tribuna centrale. Gigi Buffon si è fatto una passeggiata verso l'area dove il 9 luglio 2006 si calciarono i rigori che valsero il titolo mondiale; Luciano Spalletti e la sua squadra, invece, è come se quella serata l'avessero rivissuta con le parole del capodelegazione. Per sognare di tornare a Berlino, il 14 luglio, l'Italia sabato alle 18 dovrà battere la Svizzera negli ottavi di finale di EURO 2024. Si sfidano due nazionali che nei minuti finali della terza giornata dei rispettivi gironi hanno visto cambiare il loro destino: la Svizzera ha subito il gol dell'1-1 dalla Germania che ha negato il primo posto alla squadra di Murat Yakin, con Spalletti che si è invece aggrappato al gol al 98' di Mattia Zaccagni contro la Croazia per accedere agli ottavi da seconda.

Un gol che il Ct azzurro auspica sia stato quello della svolta. "Da domani abbiamo da fare qualcosa di meglio rispetto a quello che si è visto finora - le parole di Spalletti in conferenza stampa -. Avevamo questa qualificazione da raggiungere e che ci serviva tantissimo, perché avevamo un sorteggio difficile e i calciatori lo hanno un po' subito come me, ma vedere quello shanghai umano dopo che la palla di Zaccagni è entrata in rete è un qualcosa che ti rimane addosso. C'era da passare questo turno: ora mi aspetto di vedere i calciatori più sciolti, anche perché la considerazione va subito sullo scontro diretto. Non si possono fare calcoli o valutazioni: devi per forza agire perché nel turno successivo ci si va se si riesce a vincere la partita, e per vincere bisogna avere quei comportamenti lì".

La ricetta per proseguire la difesa del titolo di campione d'Europa è servita: "Non possiamo permetterci di avere quei cali di tensione che abbiamo avuto all'inizio dei due tempi contro Spagna e Croazia. Il fatto di essere dentro al cuore della competizione ti dà quel livello che devi esibire sempre. Mi aspetto qualcosa di diverso, perché ripeto: non siamo stati ancora capaci di esprimere il meglio. Questa qualificazione arrivata all'ultimo secondo, però, per come è stata cercata è meritata". 

Capitolo formazione: mancherà lo squalificato Riccardo Calafiori, con Spalletti che ha annunciato l'impiego al suo posto di Gianluca Mancini. Ma non ci sarà neanche Federico Dimarco; le ultime ore della vigilia, invece, saranno decisive per l'utilizzo di Alessandro Bastoni, che nella giornata di ieri ha accusato una leggera alterazione febbrile. Davanti, invece, "non ci sarà uno che rimane fuori tra Scamacca e Retegui, nel corso della partita giocheranno entrambi", spiega Spalletti a proposito delle scelte offensive: "Scamacca secondo me è bello chiaro come calciatore. Può fare gol in qualsiasi momento: ha quella qualità, quell'estro e quei guizzi che ti sbranano, oltre a una potenza nel tiro che se ti calcia addosso fai fatica a scansarti. Fa però più fatica a essere continuo con i comportamenti con la squadra".

Contro la Svizzera, nelle qualificazioni al Mondiale del 2022, gli errori dal dischetto furono decisivi ("I rigoristi si vedranno nel momento in cui capitano, ma dovremo essere bravi a vincere la partita"); diciotto anni fa, invece, quello di Grosso portò l'Italia sul tetto del mondo. "Tutti si ricordano il momento qui a Berlino - le parole del Ct -. Noi sul pullman avevamo Gigi Buffon che ha parlato di questa situazione a tutti, ci ha fatto rivivere quelle emozioni che noi a quei tempi vivemmo da casa. Sappiamo che abbiamo questo confronto da onorare, una responsabilità maggiore, come è una responsabilità sapere che abbiamo tifosi in tutti il mondo. Anche se nelle due partite contro Albania e Croazia eravamo in minoranza allo stadio, sapevamo che avevamo tanti tifosi a spingere davanti alla televisione e questa cosa si percepisce".

DONNARUMMA Spalletti si alterna in sala stampa con Gianluigi Donnarumma, che di Buffon ha lo stesso nome e ne ha ricevuto l'eredità. "Gigi ci ha parlato di cosa successe qui nel 2006, l'emozione è tanta - le parole del capitano della Nazionale -. Domani sarà una grandissima sfida, in un torneo importante, quindi bisogna essere pronti, positivi, andare con la testa giusta e dare il 110 per cento. Ma saremo pronti". Donnarumma torna, come aveva fatto Spalletti, sulle prime tre partite: "Dobbiamo limare sicuramente alcune cose che magari potevamo fare meglio nel girone, ma ora c'è più consapevolezza. Avevamo un girone molto difficile e ci davano tutti per spacciati: noi ce l'abbiamo messa tutta e abbiamo superato l'ostacolo, quindi questo ti dà una motivazione in più. Quando arrivi agli ottavi poi vuoi arrivare fino alla fine: l'adrenalina e l'emozione saranno sicuramente forti, ma dobbiamo avere testa. Sappiamo che dietro di noi ci sono 60 milioni di italiani che ci danno ancora più carica e quello sarà molto importante per domani".

L'avversario nasconde diverse insidie e ha tante qualità, a cominciare proprio dal portiere, Yann Sommer. "Spero che domani faccia molto meno rispetto a quello che ha fatto in Serie A con l'Inter". Sommer è anche un pararigori, proprio come Donnarumma. E dopo la fase a gironi, dagli ottavi si può finire agli 11 metri, con l'Italia che a Wembley vinse la semifinale e la finale dal dischetto, e Donnarumma che ha già ipnotizzato Modric. "Ai miei compagni ho fatto far gol su rigore per dare loro autostima (scherza, ndr). Ci siamo allenati tutti perché magari qualcuno esce ed entrano altri. Anche io ho preparato varie situazioni con il preparatore. Rispetto a tre anni fa mi sento più responsabile, un uomo diverso e sono cresciuto molto giocando all'estero. Nel gruppo sono uno dei più grandi e indosso la fascia da capitano, un'emozione che non si può spiegare. Sono contento perché da quando ero bambino sognavo di giocare queste competizioni". Quel bambino, a sette anni, vide Buffon diventare campione del mondo proprio qui, a Berlino. Una motivazione, enorme, in più, per provare a tornarci tra due settimane.

 

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Diario EURO 2024, 28 giugno: la conferenza stampa di Luciano Spalletti e Gigio Donnarumma