Lippi e l’espulsione: “Non è giusto, poi ci lamentiamo dei nostri arbitri…”
mercoledì 1 aprile 2009
Amarezza più che delusione. Marcello Lippi non ha mandato giù l’espulsione di Pazzini dopo appena 4 minuti di gioco, un episodio che ha condizionato tutta la partita e costretto gli Azzurri a rivedere schemi e modulo di gioco. “Non è giusto – attacca il Commissario tecnico – ci lamentiamo sempre dei nostri arbitri, ma guardiamo quelli stranieri. Stasera il direttore di gara ha dato un’interpretazione errata a quell’episodio, lo hanno visto tutti. E noi siamo stati costretti a giocare in dieci un incontro delicato come quello con la Repubblica d’Irlanda. Ripeto, non è giusto”.
Sulla squadra non ha nulla da dire: “Abbiamo lottato, chiuso gli spazi; i ragazzi hanno fatto quello che potevano fare in dieci, peccato che poi sia arrivato quel gol alla fine. Ma soprattutto il peccato più grande è stato quello di aver giocato questa gara in inferiorità numerica, con tutte le conseguenze che sono derivate”. Il protagonista dell’episodio incriminato, quel Pazzini che sabato scorso ha bagnato il suo esordio con la maglia della Nazionale con un gol al Montenegro, chiede di rivedere il presunto fallo in tv per avere conferma della sua innocenza: “Sono saltato – racconta – per andare a prendere la palla, non ho cercato l’uomo, ho solo alzato il braccio per la dinamica dell’azione. Non c’è dubbio, l’arbitro ha commesso un bell’errore ed è un peccato perché ha falsato tutta la partita”.
Pepe si consola con la reazione della squadra: “Abbiamo dimostrato di essere un grandissimo gruppo, abbiamo lottato senza mai disunirci. Dopo quell’episodio che ha condizionato la partita, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare”.