Lippi: “Contro l’Irlanda occasione importante, ma non sarà definitiva”
domenica 29 marzo 2009
I tre punti conquistati contro il Montenegro rilanciano le ambizioni dell’Italia, da sola al comando del girone complice il pareggio della Repubblica d’Irlanda contro la Bulgaria. E mercoledì sera a Bari, la Nazionale di Marcello Lippi affronterà proprio gli irlandesi guidati da una vecchia conoscenza, Giovanni Trapattoni. Una sfida di cui si è già parlato molto e ancora se ne parlerà, per le motivazioni legate alla qualificazione ai mondiali del 2010 in Sudafrica, ma anche per i risvolti emotivi che offre. Nonostante il vantaggio di due punti sui diretti concorrenti, Lippi frena gli entusiasmi: “Mercoledì – sottolinea – sarà senza dubbio un’occasione importante, ma non unica, non definitiva. Dopo la Repubblica d’Irlanda ci saranno altre quattro gare da giocare, dunque altri dodici punti in palio, un altro pezzo importante di cammino da percorrere. E’ vero che, battendo l’Irlanda, i punti di vantaggio diventerebbero cinque, ma se conosco Trapattoni, sono sicuro che sarà in grado di creare la giusta tensione e farà di tutto per tirarci un brutto scherzo”.
Piedi in terra. E concentrazione. La partita con il Montenegro non è stata una passeggiata di salute, a testimonianza, dice Lippi, “che tutte le gara a questo livello nascondono delle insidie. A Podgorica senza dubbio siamo andati meglio nella ripresa. Ma non è vero che nell’intervallo ho strigliato la squadra, questo lo dite voi. Ho semplicemente parlato ai ragazzi come faccio sempre tra il primo e il secondo tempo, cercando di correggere dove ce ne fosse bisogno. La vittoria con il Montenegro è stata un’iniezione di fiducia, abbiamo vinto fuori casa su un campo difficile rischiando pochissimo”.
L’infortunio di Di Natale si aggiunge alla lunga lista di defezioni. Lippi è particolarmente dispiaciuto: “Non ci voleva per noi e neppure per l’Udinese. Auguro a Totò di guarire prima possibile, anche se i tempi non saranno brevissimi. Il gruppo si sta assottigliando per colpa degli infortuni, ma per fortuna stanno uscendo fuori i giovani che si stanno inserendo benissimo, sono arrivati con la testa giusta. Il resto lo hanno fatto i nostri straordinari anziani”.
Un nome su tutti, quello di Pazzini che ha bagnato l’esordio con la maglia della Nazionale con un gol importante: “Pazzini è da sempre nel giro della famiglia Italia, però è chiaro che per venire in Nazionale un giocatore deve fare bene con il proprio club. E lui sta facendo benissimo. Un altro giovane è Giuseppe Rossi, io non l’ho dimenticato. Ma noi diventeremo grandi nella misura in cui non staremo attenti a chi gioca e a chi no, il punto focale è sempre il gruppo che deve andare avanti unito”.
E ancora Trapattoni. Lippi è stato il suo successore prima sulla panchina della Juventus e poi su quella della Nazionale e ora si trovano di fronte da buoni amici: “Trap è in assoluto l’uomo di sport più esperto che c’è in Italia, è stato un punto di riferimento per la mia generazione e il fatto che stia ancora lavorando e con grande entusiasmo mi colpisce molto. Credo che mercoledì sera, quando sentirà l’inno dell’Italia, accadrà qualcosa nel suo cuore e nel suo stomaco perché lui è un italiano vero e la Nazionale è stata una parte importante della sua carriera. Lo stimo moltissimo, mi piacerebbe avere tra 9 anni, quando anche io avrò 70 anni, gli stimoli e l’entusiasmo che ha lui”.
Ultime battute sulla squadra. Lippi annuncia che mercoledì cambierà qualcosa: “L’Irlanda ha caratteristiche diverse dal Montenegro, dunque vedremo nei prossimi due giorni quali soluzioni adottare”.