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La favola di Federica, da una foto ricordo al gol vittoria con l’Inghilterra

mercoledì 27 novembre 2013

La favola di Federica, da una foto ricordo al gol vittoria con l’Inghilterra

“Posso farmi una foto con voi. Sapete, il mio sogno sarebbe giocare con la Nazionale italiana”. E’ iniziata così la favola di Federica Cavicchia, che con il gol segnato ieri all’Inghilterra ha regalato alla Nazionale femminile Under 17 il primo storico successo nella fase finale del Campionato Europeo. Federica vive in Svizzera con i suoi genitori, originari di Caserta, e un anno fa, durante le festività natalizie, si trovava a Roma per disputare un torneo con la sua squadra, il Kriens.  La Nazionale femminile Under 19 si allenava nel campo accanto e alla vista delle maglie Azzurre Federica ha chiesto di potersi fare una foto con le ragazze, confessando di sognare da sempre di giocare con la Nazionale italiana. Pochi minuti dopo, vedendola in campo tenere molto bene testa a ragazze e ragazzi della sua età, dallo staff dell’Under 19 è partita una telefonata al cellulare di Enrico Sbardella, tecnico dell’Under 17: “Vieni, c’è una ragazza che devi assolutamente vedere”. E così si è avverato il sogno di Federica, che dopo il suo primo gol in Nazionale ora non vuole più svegliarsi: “Era la prima volta che giocavo davanti a tutta quella gente – racconta – è stata un’emozione bellissima. Quando ho visto così tante persone ho pensato ‘oggi devo segnare’. E ho segnato”. Dopo la gioia, le lacrime: “Tornata negli spogliatoi ho ricevuto subito la telefonata di mia mamma, piangeva. E’ rimasta in Svizzera, ma se dovessimo raggiungere la semifinale verrebbe qui in Inghilterra”.
La qualificazione e il viaggio della mamma di Federica passano dalla partita di venerdì con il Portogallo (calcio d’inizio alle 12.30, le 13.30 italiane), l’unica squadra capace di battere l’Italia nella Fase Elite dell’Europeo. “La vittoria di ieri – spiega Sbardella – ci ha dato la conferma che possiamo giocarcela con tutti. L’umore delle ragazze è alle stelle, ma non c’è il rischio che possano sentirsi arrivate. Ogni partita da qui in avanti per noi sarà come una finale”.