L’Italia è in Sudafrica. Il gol di Gilardino firma la qualificazione
sabato 10 ottobre 2009
L’Italia è in Sudafrica, l’Irlanda va agli spareggi. I campioni del Mondo di Berlino andranno a difendere il titolo il prossimo anno, a giugno del 2010: a portarceli è il gol firmato da Alberto Gilardino a 1’ dal fischio finale, quando la Nazionale di Lippi aveva appena subito il 2-1 degli irlandesi. Un contropiede velocissimo di Pepe, il taglio di Iaquinta, il piattone nell’angolo giusto e l’Italia, con un turno di anticipo, con sette vittorie e due pareggi, ventuno punti e la testa del girone, ha in tasca il passaporto. Bastava un pareggio a Dublino e così è andata: è finita 2-2, con un botta e risposta repentino tra le due nazionali, gli abbracci di Lippi a tutta la squadra, la rabbia controllata a fatica da Giovanni Trapattoni che deve preparare la squadra agli straordinari.
Partita vivace e molto combattuta, con l’Italia che gioca con il lutto al braccio in memoria delle vittime del nubifragio di Messina (le due squadre hanno osservato anche un minuto di silenzio) e soffre nei primi 15’, costretta nella propria metà campo dal pressing degli irlandesi che passano in vantaggio al 7’, dopo un fallo di Legrottaglie: sulla conseguente punizione, Wheland, incustodito, calcia un grande destro di prima intenzione che si infila alle spalle di Buffon. Gli azzurri incassano, ma dopo una decina di minuti prendono le distanze dagli avversari: alzano il baricentro del gioco, guadagnando metri importanti e cominciano ad inserirsi con autorità.
Senza Cannavaro squalificato, che tornerà in campo a Parma mercoledì prossimo contro Cipro, Lippi schiera Buffon in difesa, Zambrotta, Legrottaglie, Chiellini e Grosso in difesa, a centrocampo Camoranesi, De Rossi, Palombo, Pirlo più avanzato alle spalle delle due punte Iaquinta e Di Natale. Al 26’ arriva il pareggio dell’Italia: sull’angolo battuto da Pirlo, Camoranesi stacca con perfetto tempismo di testa e realizza il suo quinto gol con la maglia azzurra.
La ripresa si apre con un gol annullato agli azzurri, al 1’: punizione di Pirlo, tocco di testa di Chiellini e deviazione vincente di Iaquinta, in posizione di fuorigioco. Folate offensive da parte degli irlandesi di Trapattoni, ma è l’Italia ad andare vicina al raddoppio con un gran tiro di Zambrotta che costringe il portiere alla deviazione in angolo. Al 30’ due cambi per Lippi: Gilardino al posto di Di Natale e Bocchetti, all’esordio in azzurro, in sostituzione di Grosso.
Al 41’ fallo di Zambrotta, l’arbitro fischia la punizione: e gli irlandesi ancora una volta sono abilissimi a sfruttare le palle inattive con un gol di testa di St. Ledger sul secondo palo. Mancano quattro minuti e l’Italia non ci sta. Mai sconfitta sarebbe stata più ingiusta, soprattutto l’idea di rinviare il discorso qualificazione alla gara contro Cipro non piace a nessuno. Meno che meno a Lippi che manda in campo Pepe al posto di Palombo. E sarà la mossa vincente. Perché è proprio il nuovo entrato ad avviare l’azione del pareggio con un rapidissimo contropiede sulla fascia, palla per Iaquinta, taglio per Gilardino che resiste a due difensori e indovina il piattone del 2-2.
C’è tempo solo per il triplice fischio del direttore di gara e poi esplode la gioia dell’Italia. Anche Marcello Lippi, questa volta, si lascia andare: “E’ una grande soddisfazione esserci qualificati con un turno di anticipo – ha dichiarato il ct – ma abbiamo rischiato grosso. Sarebbe stata un’ingiustizia se avessimo perso questa gara, che la squadra ha condotto con autorità e con qualità. Soprattutto i ragazzi sono stati bravi a trovare il gol a un minuto dalla fine: abbiamo comandato la partita, segnato due reti e una ci è stata anche annullata non so neppure per quale motivo”.
La ricostruzione dell’Italia è a buon punto: “Siamo ancora in pieno cantiere – sottolinea Lippi – ma nelle ultime due partite ho visto cose molto positive, c’è stato da parte del gruppo quel passo avanti che avevo chiesto e che volevo vedere. La cosa bella di questa squadra è che chiunque gioca lo fa con grande entusiasmo, e questo è importante per il discorso della ricostruzione”.