L’Italia riparte dalla Svizzera, Lippi da Marchisio e Criscito
martedì 11 agosto 2009
L’Italia riparte dall’amichevole con la Svizzera e Lippi da due giovani, Marchisio e Criscito, ultimi arrivati in casa azzurra. Alla vigilia dell'amichevole in programma a Basilea, il Commissario tecnico azzurro conferma la virata verso un modulo più equilibrato, il 4-4-2, e soprattutto il debutto assoluto dei neo convocati. “Giocheranno dall’inizio - ha annunciato Lippi nella conferenza stampa di oggi - non ci possiamo più permettere partite di basso livello, d'ora in poi l'Italia dovrà offrire prove di altissimo livello. Vedo che qualcuno continua a chiedere rivoluzioni, ma di rivoluzioni ne abbiamo già fatte troppe. Qui c’è gente come Criscito, Marchisio, Bocchetti, Santon: ho detto loro che non abbiamo più tempo per aspettare che crescano. Sono i giovani, ma devono dimostrare di essere già vecchi”.
Insomma Lippi vara una nuova Italia all'insegna del cambiamento nella continuità. Accanto allo zoccolo duro dei campioni di Berlino con Cannavaro al record assoluto di presenze (127), spazio ai giovani. Il test estivo, nelle intenzioni del commissario tecnico, deve essere la svolta sulla via del Mondiale. Il rinnovamento è frutto delle riflessioni scaturite dalla delusione in Confederations, ma le somme tirate dal tecnico riguardano il bilancio di tutto il primo anno azzurro: “Quando faccio una promessa, non mi contraddico. Avevo detto che avrei attinto all'Under 21, l'ora è arrivata”.
“Giocheremo – continua Lippi - con due attaccanti di ruolo, non tre, ma anche con centrocampisti propositivi e più equilibrio. Non sto qui a disegnare schemi sulla carta, il modulo non conta. La mia idea è semplice: una squadra intera che attacca, e dieci che difendono”.
Dall’amichevole con la Svizzera Lippi si aspetta molto: “Non è vero – sottolinea - che ad agosto la Nazionale perde sempre: vinse con Trapattoni in Germania, vinse con me nel 2005 a Dublino. Domani sera mi aspetto un'ottima prestazione, una partita fatta con convinzione, autorità e personalità, come questa squadra ha sempre fatto nei miei tre anni di gestione, fatta eccezione per la Confederations Cup”.