Nazionale U21

L’Italia perde il passo contro la Serbia. Di Biagio: “Troppo disordinati”

martedì 19 novembre 2013

L’Italia perde il passo contro la Serbia. Di Biagio: “Troppo disordinati”

Si ferma a Gorji Milanovac la rimonta dell’Under 21, battuta (1-0) e scavalcata in classifica dalla Serbia che sale a quota dieci alle spalle del Belgio. La strada si complica. Condannata da un gol di Causic nella ripresa, la giovane Italia ha davanti a sé un percorso difficile, ma non impossibile. Del resto da subito Di Biagio aveva definito la Serbia la più forte del girone e a fine gara non ha dubbi né sugli avversari né sulla squadra: “Dovevamo giocare meglio, sapevamo quello che ci aspettava e ne abbiamo avuto la conferma in campo. Ci abbiamo provato fino all'ultimo, ma in maniera disordinata: dovevamo giocare palla a terra secondo le nostre caratteristiche e più tranquilli, forse in questo modo sarebbe andata diversamente. Però bisogna ammettere che loro hanno giocato meglio e hanno meritato. La strada per la qualificazione è sempre stata in salita, guardiamo avanti sapendo che non sarà facile”.
Due le novità rispetto alla gara di giovedì scorso contro l’Irlanda del Nord: l’ingresso di Molina e Rozzi al posto di Politano e Fossati, invariato il modulo con Bardi in porta, Zappacosta , Bianchetti, Antei, Biraghi in difesa, Molina, Viviani, Baselli, Battocchio a centrocampo, quindi Rozzi a ridosso di Belotti unica punta. Con il lutto al braccio in memoria delle vittime dell’alluvione che ha colpito la Sardegna (la Uefa, ha accolto la richiesta avanzata dalla Federcalcio consentendo agli Azzurrini di inviare in questo modo la solidarietà alle famiglie colpite e a tutta la popolazione sarda) l’Under affronta una sfida dura quanto decisiva sulla strada che porta ai play off con la giusta concentrazione. E’ buona la prima mezz’ora di gioco degli Azzurrini, che di fronte hanno una Serbia - reduce dal pareggio ottenuto venerdì scorso contro il Belgio proprio al “Metalac” - con grandi individualità, forte fisicamente, in particolare decisa a giocare il tutto per tutto per continuare il cammino europeo.
Abile nelle ripartenze in velocità, l’Italia sfrutta la corsia di sinistra per cercare di sfondare il muro serbo: il primo varco si apre al 19’, ma la conclusione di sinistro indirizzata da Viviani finisce fuori. Un minuto dopo una punizione battuta velocemente mette in movimento Rozzi che scavalca con un pallonetto il portiere in uscita, tiro salvato però sulla linea da un difensore serbo. E’ l’azione più pericolosa creata dagli Azzurrini, che si vedono negare dopo poco un rigore per un fallo netto in area (palla toccata con il braccio) di Causic. Finisce sul fondo, al 24’, una punizione di Viviani, mentre al 26’ è bravo Bardi a bloccare a terra un’azione insidiosa di Brasanac.
Quando attacca sulle linee esterne, la Serbia mette in difficoltà la squadra di Di Biagio che chiude il primo tempo stringendo i tempi e concedendo qualcosa di troppo ai serbi che al 38’ colpiscono il palo con Markovic.
Nella ripresa subito i padroni di casa all’attacco, ma Bardi al 5’ non si fa sorprendere dall’interno destro di Mitrovic. All’11’ Di Biagio ricorre al primo cambio: dentro Fossati, fuori Rozzi. Passano cinque minuti e la Serbia colpisce: un traversone in area di Causic per Mitrovic, bene appostato che non arriva alla deviazione ma spiazza Bardi, si trasforma in gol.
In vantaggio, i serbi acquistato ancora più sicurezza. Di Biagio manda in campo il debuttante Pettinari al posto di Molina e sono ancora i padroni di casa a farsi pericolosi: al 30’ Bardi neutralizza a terra un tiro dalla distanza di Mitrovic e al 34’ ci pensa Bianchetti con una chiusura provvidenziale.
Poca Italia in questo arco della partita e poco tempo a disposizione per tentare di raddrizzare il risultato. A sei minuti dalla fine entra Fedato al posto di Battocchio.
E l’Italia gioca in superiorità numerica, per l’espulsione di Markovic, negli ultimi minuti. Che servono solo ad esaltare un intervento di Bardi e a spegnere le speranze azzurre.

Nella foto: Rozzi in azione