Italia, è un sogno mondiale: battuta la Spagna, domani con il Brasile per il 1° posto
Un’incredibile semifinale consegna l’Italia alla storia. I ragazzi di Magrini superano ai rigori la Spagna e guadagnano la finale contro i maestri brasiliani.sabato 26 luglio 2008
Sarà anche “solo” beach soccer, uno sport che forse non tutti conoscono come il calcio, eppure domani, a Marsiglia, la finale della Fifa World Cup di specialità, sarà un inedito Italia – Brasile. No, non scherziamo: domani a Marsiglia la finale del Mondiale di beach soccer sarà proprio Italia – Brasile. Dobbiamo ripeterlo e riscriverlo due volte, perché, in effetti, fino a qualche giorno fa, provare solo ad immaginare una finale Italia – Brasile in questo sport, più che proibito, era roba da diventare lo zimbello del gruppo. Ed invece l’Italia, la “cenerentola” delle 8 rimaste in lizza nel secondo turno, l’unica che non aveva mai passato i quarti di finale, ha compiuto il miracolo. Si è messa il vestito buono, ha evitato di perdere la scarpetta ed ha conquistato il suo principe, questa finale, a scapito delle sorelle cattive, Francia e Spagna, che hanno dovuto arrendersi una dopo l’altra. Giovedì la Francia, strapazzata 5-2, oggi la Spagna, battuta solo ai rigori al termine di un confronto epico, ma va bene lo stesso.
A fine partita, gli azzurri sono con le lacrime agli occhi. In mixed zone arriva il Ct Giancarlo Magrini: “Abbiamo dato l’anima, arrivare ad una finale mondiale è una soddisfazione senza limiti. La dedico alla Presidenza della LND e alla mia famiglia che mi ha accompagnato in questi 40 anni di attività. La finale è il sogno di tutti quelli che in questi 5 anni hanno lavorato, prima di me e con me, la Figc, la Lnd, tutti abbiamo fatto tanti sacrifici perché non dimentichiamoci che siamo tutti dilettanti e lottiamo soprattutto per la maglia.” Poi l’analisi della partita: “I ragazzi sono stati straordinari poi abbiamo avuto un pizzico di fortuna nei momenti di difficoltà di fronte ad una grande Spagna. Ma sapevamo che la nostra arma migliore era e resta la compattezza, la determinazione, abbiamo meritato il 10 e lode, anche perchè ci abbiamo creduto fino all’ultimo respiro”. Quando arriva capitan Roberto Pasquali in zona mista, il suo sguardo è eloquente, quello di chi sente di aver davvero scritto un’impresa sportiva. Ed ora si gode i complimenti di tutti, avversari compresi, per quelle due zampate che hanno tenuto in gioco l’Italia: “Sono stato anche fortunato, ci ho provatoper due volte ed è andata bene. Comunque tutti ci credevamo fino alla fine, il nostro è un gruppo solido, siamo 12 giocatori e un mister, il tredicesimo di noi, sempre pronti a lottare, con tanta fiducia ciascuno nell’altro e quest anche oggi è stato importante. Non ci sono prime donne, ma gente che si sacrifica solo per questa maglia azzurra, anche grazie a quello che stiamo facendo in Italia con il nostro campionato”. E poi la dedica: “A mio figlio (Simone ndr), la cosa più importante che ho, poi alla squadra e al mister.”
Una menzione speciale va anche a Stefano Spada, dcisivo spesso nel finale, come in tutta la Coppa del Mondo: “E’ un ragazzo – risponde Magrini - in cui ho sempre creduto, così come Fabro, non ha avuto finora la fortuna che meritava”. E chissà che domani non entri in gioco per il Guanto d’oro, il premio di miglior portiere. Se lo meriterebbe.
Domani dunque c’è il Brasile. Nessuno vuole sentir parlare di Italia rassegnata ad una sconfitta onorevole: “Io penso a giocarmela, anche loro hanno fattofatica a vincere con il Portogallo, anche se siamo consapevoli cheloro sono ipiù forti del mondo. Ma non avranno vita facile”. D’accordo anche capitan Pasquali: “Sognare non costa no? Sono un gradino sopra a tutti, non solo a noi, hanno vinto anche senza Buru oggi, ma vogliamo sognare ancora un po’, almeno fino a domani”.
La gara - Oltre un’ora di battaglia, combattuta quasi sempre in trincea, a contenere gli assalti delle furie rosse, ma sempre con la lucidità e la consapevolezza di chi sa di poter resistere, per provare poi a contrattaccare, a gettarsi oltre le linee avversarie per sfondare, aprire varchi e far crollare le certezze altrui. A parte il primo tempo, chiuso in vantaggio 2-1, l’Italia ha dovuto mettersi l’elmetto in questa semifinale contro la Spagna, che sembrava sempre sul momento di chiudere la contesa, di uscire dal campo con lo scalpo dei nostri. Ma quando c’è aria di battaglia, bisogna affidarsi a chi sa stare al gioco: ed allora ecco che i ragazzi italiani, tutti straordinari per intensità, spirito di sacrificio, grinta e coraggio, hanno chiesto aiuto al “guerriero”, al secolo capitan Roberto Pasquali, che, quando tutto sembrava finito, per due volte con il suo destro al vetriolo, ha rimesso le cose posto, tenendoci vivi, fino alla fine. Fino a quando, anche dopo le paure infinite di un supplementare nel quale qualche duna di sabbia ha al lontanato la fine anticipata del match, è toccato ai tiri dal dischetto assegnare questa finale mondiale. Una sfida uno contro uno che ha visto affrontarsi quattro uomini pronti a tutti. Il primo duello è tra Spada, eccezionale anche oggi, e Amarelle: lo spagnolo, l’estro fatto persona, lo spettacolo puro del beach soccer, ha angolato, ma stavolta fin troppo e il palo, beffardo, ha detto no, un no che è riecheggiato nel cuore di tutti i ragazzi oggi in maglia bianca stretti lì al centro del campo. E allora il secondo duello, come in un ok corral: in porta va lo spagnolo Roberto e dal dischetto c’è Max Esposito, uno che, in questi frangenti, sa essere freddo. Sembra fatta, perché non si puòsprecare un’occasione del genere e invece il centravanti italiano spara sul corpo enorme di Roberto. Crolla il mondo addosso a tutti, gli spagnoli si abbracciano e si materializzano gli spettri che fino ad allora sembravano allontanati. Ma no, dice Tasuku Onodera dal Giappone, primo arbitro del match, così non vale: Roberto si è mosso prima del tiro e il suo cenno, le due mani tese ad incrociarsi, a dire che il tiro era da ripetere, fa sospirare tutti gli italiani, in campo e sugli spalti. C’è un’altra speranza di chiudere il conto: Esposito riprende la palla, Roberto stavolta è fermo, il destro del bomber napoletano stavolta è preciso, la palla finisce in rete, e lì, più che la gioia, esplode il cuore di chi, da 5 anni, fatica e lavora per far crescere questo sport in Italia. Giocatori a terra, con volto tra la sabbia, altri in ginocchio, a pensare a quanta strada ha fatto questa Nazionale che, pur campione europea 2005, in un Mondiale non aveva mai passato il primo turno. Domani la maglia azzurra sarà di fronte a quella verdeoro, per giocarsi la Coppa del Mondo di Beach Soccer della Fifa, anche se, comunque vada, quest’Italia ha già vinto il suo Mondiale. “No, sognare non costa” ripetono mister Magrini e capitan Pasquali a fine gara. E allora sogniamo altre 24 ore…
Detto dell’esito finale, riviviamo i 39’ effettivi del match: la Spagna parte all’assalto da subito. Pronti via e nel primo giro di lancette Amarelle guida i suoi nella nostra area, con Spada che salva sulla rovesciata del capitano iberico. Poi Pasquali perde palla su Nico che la offre allo stesso Amarelle e oplà, cucchiaio su Spada che era uscito per fare da sponda al compagno in difficoltà. Usciamo dal fortino dopo 2’ e Pasquali sfiora la traversa da lontano. E’ un’altra Italia rispetto all’impresa con la Francia, ma dopo 4’ si rivedono i fulmini e le saette di giovedì: Feudi calcia da metà campo, tiro teso, Esposito anticipa Roberto e di testa spizza quel tanto che basta per l’1-1. Al 5’ ecco al tiro Leghissa, palla ribattuta, il biondo difensore allunga di testa quasi ad allontanare e Feudi si avvita su se stesso per una rovesciata che va all’angolino, 2-1 da antologia, altra perla nello strepitoso Mondiale del terracinese, chepotrebbe entrare tra i migliori 3 giocatori del mondo domani. Nel finale del primo tempo, prima Alvarez manda alto da buona posizione, poi Palmacci per tre volte hala palla del ko, del +2, ma calcia sempre a lato. Poi però l’entusiasmo sembra scemare e subiamo un secondo tempo tutto spagnolo: già al 1’ Alvarez fa 2-2 da tiro libero, poi Nico su un’altra punizione centra la traversa e all’11’ Amarelle stavolta fa ‘uomo assist anche da fallo laterale, palla nel mucchio per il gigante J. Torres che batte tutti e insacca di testa. Terzo tempo: calcio d’avvio e Pasquali rimette tutto a posto con un rasoterra che si infila tra Roberto e due difensori appostatisi a difenderlo. L’Italia è viva: Feudi da posizione impossibile stampa un altro bolide sulla traversa, Pasquali calcia alto dopo aver rubato palla a Nico, poi Esposito, su assist di feudi in contropiede, calcia frettolosamente. Al 7’ punizione rischiosa per gli spagnoli (infrazione di 5” fischiata a Spada, dubbia): Amarelle fa secco l’incrocio. Salvi. Feudi sfiora ancora la rete da lontano (7’), Corosiniti calcia alto dopo un anticipo di Leghissa (10’), poi sembra calare il sipario. Manca poco più di 1’ e Amarelle controlla su Leghissa, lo aggira e infila Spada sul primo palo. 4-3 Spagna. E’ finita? No, calcio d’avvio e Pasquali fa il bis. 4-4. Poi la Spagna va vicina al gol dell’infarto, per gli italiani: Nico a fil di palo, Amarelle rovescia di pochissimo fuori, poi ancora nel supplementare Spada a contrastare Torres e, sul fil di sirena, rovesciata di Nico a lato. Si va ai rigori, e qui la storia la fa l’Italia.
Italia – Spagna (2-1, 0-2, 2-1)
Italia: Spada, Leghissa, Feudi, Pasquali, Palmacci. Fabro, Corosiniti, Platania, Condorelli, Maradona jr., Soria, Esposito. All. Magrini.
Spagna: Roberto, Antonio, Cristian Torres, Nico, Amarelle. Miguel Beiro, Kuman, Javi Alvarez, Javier Torres, Miguel, Dona, Juanma.
Arbitri: Postma (Ned), Onodera (Jap).
Marcatori: nel 1°t 2’ Amarelle (S), 4’ Esposito (I), 5’ Feudi (I); nel 2°t 1’ Javi Alvarez (S), 11’ C. Torres (S); nel 3°t 1’Pasquali (I), 11’ Amarelle (S), 11’ Pasquali (I).
Note: ammoniti Spada (I).
Così in tv – Italia – Spagna è stata trasmessa in diretta da Eurosport (con interviste a fine gara di Stefano Barnabini) e in differita a mezzanotte Raisportpiù (telecronaca di Tommaso Mecarozzi e commento tecnico di Mario Facco).
Il riepilogo
Girone A: Uruguay – Iran 6-1, Francia – Senegal 6-7 dcr (5-5 dts), Senegal – Uruguay 7-8 dts (6-6 dtr), Iran – Francia 7-8 dcr (5-5 dtr, 6-6 dts), Senegal – Iran 4-1, Francia – Uruguay 4-3. Classifica: Francia, Uruguay e Senegal 5, Iran 0. Qualificate: Francia e Uruguay (migliore posizione nella classifica avulsa).
Girone B: Italia – Isole Salomon 7-4, Portogallo – El Salvador 8-2, Isole Salomon – Portogallo 3-14, El Salvador – Italia 1-4, Portogallo – Italia 5-4 dts (4-4), El Salvador – Isole Salomon 3-6. Classifica: Portogallo 8, Italia 6, Isole Salomon 3, El Salvador 0. Qualificate: Portogallo e Italia.
Girone C: Argentina – Russia 5-3, Camerun – Emirati Arabi 4-10, Argentina – Emirati Arabi Uniti 5-2, Camerun – Russia 0-4, Emirati Arabi Uniti – Russia 0-5, Camerun – Argentina 0-3. Classifica: Argentina 9, Russia 6, Emirati Arabi 3, Camerun 0. Qualificate: Argentina e Russia.
Girone D: Brasile – Spagna 3-2, Messico – Giappone 4-3, Spagna – Messico 2-1, Giappone – Brasile 1-8, Spagna – Giappone 6-1, Brasile – Messico 7-1. Classifica: Brasile 9, Spagna 6, Messico 3, Giappone 0. Qualificate: Brasile e Spagna.
Quarti di Finale: Portogallo – Uruguay 6-3; Argentina – Spagna 0-2; Brasile – Russia 6-4; Francia – Italia 2-5.
Semifinali: Portogallo – Brasile 4-5, Italia – Spagna 5-4 dcr.
Il calendario
Domenica 27 Luglio. Finali: ore 17.30: finale 3° e 4° posto: Portogallo - Spagna; ore 19.00: Finale 1° e 2° posto: Italia – Brasile.
La rosa azzurra
Portieri: Stefano Spada (Terracina), Germano Fabro (Coil Lignano Sabbiadoro). Difensori: Michele Leghissa (Friulpesca Lignano S.), Giuseppe Platania (Catania BS), Francesco Corosiniti (Panarea CZ). Centrocampisti: Giuseppe Condorelli (Catania BS), Roberto Pasquali (Terracina), Simone Feudi (Terracina), Diego jr. Maradona (Mare di Roma). Attaccanti: Giuseppe Soria (Vasto), Paolo Palmacci (Terracina), Massimiliano Esposito (Coil Lignano Sabbiadoro).
Lo Staff. Capodelegazione: Nicola Saccinto. Commissario tecnico: Giancarlo Magrini. Team Manager: Ferdinando Arcopinto. Segretario: Giuseppe Patassini. Medico: Daniele Cucchi. Fisioterapista: Giacomo Anibaldi. Magazzinieri: Fabio Daddi e Carlo Peppicelli