Nazionale U21

Intervista esclusiva a Marcello Trotta, l'azzurrino del Fulham che si ispira a Vieri

martedì 12 agosto 2014

Intervista esclusiva a Marcello Trotta, l'azzurrino del Fulham che si ispira a Vieri
Domani l'Under 21 affronterà in amichevole la Romania, allo stadio ‘Ilie Oana’ di Ploiesti (calcio d’inizio alle ore 19.30 locali, le 18.30 italiane). Tra gli Azzurrini che nel pomeriggio giungeranno in terra balcanica c'è anche Marcello Trotta, che con la selezione guidata da Gigi Di Biagio conta 3 gol in 3 partite. Nato a Santa Maria Capua Vetere, nel casertano, e cresciuto nel Napoli, Marcello Trotta è approdato in Inghilterra nel 2008, dove ha militato nelle giovanili del Manchester City, quindi del Fulham. Dopo un anno al Wycombe e alcuni mesi al Watford, l'attaccante italiano viene ceduto in prestito al Brentford, club della terza divisione inglese, con cui in due stagioni mette a segno 19 gol in 59 gare. L'Azzurrino, che quest'anno è tornato a vestire la maglia del Fulham, ha parlato in esclusiva a Vivo Azzurro. Giochi in Inghilterra dal 2008, come ti ha arricchito la scuola calcistica inglese? In Inghilterra si gioca un calcio più fisico e grintoso, che mi ha insegnato a lottare su ogni pallone e a non mollare mai. Trasferirsi in un altro stato a 16 anni non deve essere stato facile... All'inizio non è stato facile, perché ho dovuto lasciare parenti e amici, ma è una scelta ho fatto io. Ci sono pro e contro, sicuramente è stata una decisione importante. In ogni modo a Londra, dove vivo, c'è molta Italia. Come mai i tifosi inglesi ti hanno soprannominato "Rodney"? Qualche anno fa la BBC mandava in onda una fiction chiamata Only Fools and Horses. Uno dei personaggi, "Rodney", di cognome faceva "Trotter", e siccome i tifosi inglesi pronunciavano il mio cognome in modo simile, hanno preso a chiamarmi direttamente "Rodney". Come ti descriveresti calcisticamente parlando? Sono una punta che gioca molto palla a terra, viene incontro e va negli spazi. Credo di essere tatticamente intelligente e avere fiuto per il gol. Quando hai iniziato a giocare a calcio? Avevo 3 o 4 anni, mio fratello giocava e seguendo lui ho iniziato anche io. Per me è sempre stato un divertimento: prima giocavo con gli amici per le strade di Portico di Caserta, poi ho iniziato la trafila delle giovanili. Quali erano i tuoi calciatori preferiti da bambino? Sono cresciuto ai tempi di Ronaldo e Vieri. Da interista mi ispiravo in modo particolare a "Bobo", anche perché gioco nel suo stesso ruolo e ho simili caratteristiche fisiche. Cosa ti piace fare quando non giochi a pallone? Mi piace andare in giro con gli amici, guardare i film al cinema e giocare alla Playstation. Specialmente quanto torno in Italia, la cosa più importante per me e ritrovare gli amici. Che partita sarà con la Romania? Sarà una partita dura, loro lotteranno fino alla fine, ma anche noi siamo agguerriti e cercheremo di fare una buona gara.  

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