Intervista a Martina Rosucci: "Giochiamo per battere la Cina. Non siamo venute qui in gita!"
martedì 1 dicembre 2015
Non fatevi ingannare dai lineamenti gentili e dai modi affabili, né dal fatto che sia cresciuta ammirando l’umiltà di un campione come Alessandro Del Piero e che oggi si riveda in un leader silenzioso come Claudio Marchisio. Sotto i lunghi capelli biondi e dietro al sorriso sornione, Martina Rosucci nasconde infatti un carattere forte e determinato, consapevole che la crescita di tutto il calcio femminile passi prima di tutto dai risultati. Per questo dall’hotel Renaissance di Guiyang, dove è arrivata ieri con la squadra dopo un viaggio estenuante di più di 16 ore, la centrocampista del Brescia parte dalle due amichevoli in programma giovedì e domenica contro la Cina per raccontare i suoi obiettivi e quelli di una Nazionale che vuole regalare ai tifosi tante soddisfazioni e contribuire in maniera significativa al rilancio di tutto il movimento.
Giovedì a Guiyang giocherete la prima delle due amichevoli con la Cina (il secondo test è in programma domenica a Qujing). Cosa vi aspettate da queste due gare?
“E’ importante giocare amichevoli contro squadre di livello. E’ vero che non ci sono punti in palio, ma ci teniamo a fare bella figura e sicuramente non siamo venute qui in gita. L’importante è partecipare non è un motto che fa per me e, come tutta la squadra, faccio sempre di tutto per uscire dal campo con una vittoria”.
All’aeroporto di Guiyang ad accogliervi c’erano delle troupe televisive locali, la gente vi ferma per strada per scattare foto e lo stadio, che ha una capienza di 52 mila posti, giovedì dovrebbe essere gremito. Provi un po’ di invidia per le tue colleghe cinesi?
“Beh, un po’ di invidia c’è. Queste sono cose che ti fanno sentire una calciatrice. In Italia il calcio femminile sta facendo dei passi in avanti, c’è un impegno evidente da parte della Federazione e sono stati fatti investimenti importanti. Ci sono buone prospettive, ma c’è ancora bisogno di un’ulteriore crescita soprattutto dal punto di vista mediatico”.
Sui Social Network della Federazione il calcio femminile attira sempre più appassionati e anche tu hai numeri importanti: 12.700 persone che ti seguono su Facebook, circa 6000 su Instagram…
“E’ vero, c’è chi mi prende in giro perché pubblico spesso foto e post sul mio profilo, ma credo che anche questo possa dare una spinta al nostro movimento. Non mi aspettavo di poter avere tutto questo seguito e colgo l’occasione anche per ringraziare tutti i tifosi che ci seguono su Vivo Azzurro. Il loro entusiasmo rappresenta l’entusiasmo dell’Italia e ci fa molto piacere”.
Cosa devono aspettarsi i tifosi dalla Nazionale?
“C’è un gruppo che si sta formando, con tante ragazze giovani e composto da persone intelligenti. Se riusciremo a mettere questa intelligenza al servizio della squadra potremo fare grandi cose. Dobbiamo assolutamente qualificarci per l’Europeo e poi voglio giocare il Mondiale, anche perché proprio un anno fa ho vissuto la più grande delusione della mia carriera perdendo il play off con l’Olanda”.
Intanto ti stai togliendo delle belle soddisfazioni con la tua squadra di club. Il Brescia è tra le prime otto squadre d’Europa, è lecito sognare di poter giocare la finalissima della Champions League a Reggio Emilia?
“Sarebbe davvero un sogno, quasi un’utopia. Ma è vero che in questa Champions League sta accadendo qualcosa di particolare. A essere sincera non pensavo di poter raggiungere i quarti di finale, con le mie compagne abbiamo disputato quattro partite praticamente perfette. La Champions League riesce a farti superare i tuoi limiti, è una competizione che sa regalare grandissime emozioni”.
Nei quarti di finale affronterete il Wolfsburg. Servirà un’altra impresa…
“Realisticamente abbiamo il 10% di possibilità di passare il turno, ma ce la giocheremo alla pari. Raggiungendo i quarti abbiamo comunque già dato un segnale importante nell’anno in cui la finale si gioca in Italia”.
Qui in Cina siete 8 ragazze del Brescia. Quali vantaggi ha la Nazionale nel poter contare su un blocco così consistente?
“E’ importante il fatto che ci conosciamo bene e la mentalità che abbiamo. A Brescia abbiamo una società seria alle spalle e anche l’esperienza in Champions League ci sta facendo crescere molto”.
A proposito di crescita. Hai sempre indicato Alessandro Del Piero come tuo modello, quanto è stato importante cercare di seguire il suo esempio?
“Se oggi gioco a calcio lo devo anche a lui. E’ stato un grandissimo giocatore, che mi ha sempre colpito per l’umiltà che aveva dentro e fuori dal campo. Mai una parola fuori posto, mai un comportamento sopra le righe. Da piccola giocavo in attacco e mi ispiravo a lui, ma il mio vero ruolo è sempre stato centrocampista e in mezzo al campo ho un altro punto di riferimento come Claudio Marchisio. Abbiamo caratteristiche simili e mi piace come interpreta il ruolo”.
Hai collezionato 27 presenze in Nazionale ma per ora hai segnato un solo gol. Quando arriverà il secondo?
“L’unica rete in maglia azzurra l’ho realizzata in Estonia. Un bel gol, ma è arrivato il momento di farne altri”.
Magari a cominciare da giovedì…
“Magari”.