Intervista a Enrico Sbardella, allenatore della Nazionale Under 17
venerdì 19 luglio 2013
Da domenica scorsa, a Norcia, è in corso Calcio Più, stage dedicato alle ragazze Under 15, sotto la guida di Enrico Maria Sbardella, allenatore della Nazionale Under 17 e responsabile tecnico della Rappresentative SGS Under 15.
Il tecnico azzurro ha parlato in esclusiva a Vivoazzurro.it
Ci racconti l'esperienza che le ragazze stanno vivendo a Norcia…
Per queste giovani ragazze è un'esperienza totalmente nuova e altamente formativa, utile ad avvicinarle allo sport d'élite e a capire cosa significa essere atlete di livello nazionale. Di media l'80% di loro, tra un anno, farà parte della Nazionale U17: è quindi importante programmare la loro crescita in modo professionale.
Come vede il presente e il futuro del calcio femminile in Italia?
Il presente è ancora pieno di ostacoli. Non si può cambiare la cultura sportiva di un popolo e la sua mentalità calcisticamente maschilista in pochi decenni, ci vuole tempo, competenza e pazienza. Nei paesi mediterranei il calcio femminile è molto indietro rispetto a quelli del nord-Europa, sia dal punto di vista numerico, che da quello organizzativo; malgrado questo la qualità tecnica delle nostre ragazze è notevole e ci tiene a galla. Il vivaio azzurro è in continuo mutamento e il processo di ringiovanimento avviato dal ct Cabrini in Nazionale A ha portato al debutto in prima squadre di molte ragazze provenienti dalle Nazionali giovanili: segno che la collaborazione tra gli staff inizia a dare buoni frutti.
La Nazionale maggiore è alle prese con gli UEFA Women's Euro 2013, come giudica l'Europeo delle Azzurre fino a questo momento?
Malgrado il risultato negativo contro la Svezia, giudico il cammino delle Azzurre molto positivo. Il traguardo minimo era l'accesso ai quarti di finale ed è stato centrato. Ora possiamo prenderci la rivincita dei precedenti europei, in cui siamo stati eliminati proprio dalla Germania, nostra prossima avversaria di domenica.
Chi è secondo lei la favorita della competizione?
Le favorite sono sempre le solite: Svezia, Germania, Norvegia, ma guarderei con particolare attenzione alla Francia. Da molti anni nelle nazionali giovanili è quella che esprime il miglior calcio, e ora quelle ragazze sono approdate in prima squadra...
Cosa si sente di consigliare a una giovane bambina o ragazza che vorrebbe iniziare a giocare a calcio a livello agonistico?
Di valutare con attenzione la società dove andare a giocare: che sia organizzata e che abbia istruttori-allenatori preparati e professionali. Troppe volte nel calcio femminile si trovano persone non idonee all'insegnamento che interrompono bruscamente la crescita sportiva dell'atleta. Inoltre è importante che le giovani atlete capiscano che si può giocare a calcio mantenendo la propria femminilità.