Il fantastico viaggio di Andrea: dalla Serie D alla Nazionale, Cambiaso si racconta a Vivo Azzurro TV
La gavetta nelle serie minori, la rottura del crociato e tanti sacrifici per poter tagliare quei traguardi che sembravano irraggiungibili sino a pochi anni fa: “Senza quell’infortunio non sarei arrivato dove sono ora, devo continuare a migliorare ogni giorno”giovedì 24 ottobre 2024
Dalla Serie D alla Nazionale, dalla festa promozione con l’Albissola a quella per il primo gol in maglia azzurra con il Belgio. Gli ultimi sette anni di vita di Andrea Cambiaso sono stati come un lunghissimo giro sulle montagne russe, una giostra di emozioni dalla quale non vuole più scendere: “Come ho fatto ad arrivare qui è una bella domanda – ha dichiarato nell’intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV in occasione dell’ultimo raduno della Nazionale a Coverciano - non me lo so spiegare neanche io. È stato un percorso bellissimo, mi auguro che sia ancora all’inizio di questo sogno che piano piano sto realizzando”. Se deve riconoscersi un merito, Andrea non ha dubbi: “La tenacia, la fame che ho avuto sin da piccolo. Ho sempre creduto in me stesso e così sono arrivato fino alla Nazionale”.
STOP AND GO. Ogni percorso nasconde degli ostacoli e superarli può rappresentare uno stimolo in più per raggiungere prima il traguardo. Nel 2019 ad Alessandria un brutto infortunio arresta la sua corsa, ma dopo alcuni mesi di pausa forzata il cammino riprende più spedito di prima. Arrivano così l’esordio in Serie B con l’Empoli e il debutto in A con il Genoa, la squadra in cui è cresciuto da ragazzo e grazie alla quale si attira le attenzioni della Juventus. Acquistato per quasi 9 milioni di euro dai bianconeri, viene girato un anno in prestito al Bologna per poi approdare definitivamente a Torino nell’estate 2023: “Ho sempre pensato che se non mi fossi rotto il ginocchio – le sue parole al microfono della piattaforma OTT della FIGC - oggi probabilmente non sarei qui. È stata una mazzata, ero nella fase più importante della mia carriera, stavo facendo molto bene all’Alessandria e si parlava a gennaio dell’interessamento di qualche club di Serie B. Ho dovuto fare i conti prima con la rottura del crociato e poi con il Covid, ma sono stato bravo perché ho sempre tenuto la testa collegata e sono tornato”.
SOGNO AZZURRO. Un anno fa arriva così anche la prima convocazione in Nazionale: “Era il giorno prima di Juventus-Cagliari e il team manager mi ha dato la notizia. Quasi non ci credevo. Ho chiamato subito i miei genitori e mio padre mi ha detto ‘vabbè, andrai lì a fare il porta borracce’. Era contentissimo, ma voleva che rimanessi con i piedi per terra. Questa è una cosa che ho imparato bene da lui”. Per l’esordio bisogna aspettare la tournée americana di marzo, tre mesi dopo è tra i convocati per l’Europeo, dove giocherà tre partite tutte da subentrato. Luciano Spalletti lo descrive come un calciatore di cui è facile innamorarsi: “Con il mister c’è un ottimo rapporto, è un uomo di campo ed è bello avere a che fare con persone che hanno grande passione per questo sport. Lui ci chiede di giocare a pallone, come fa anche Thiago Motta, e di essere sempre disponibili con il compagno: questo lo abbiamo fatto vedere, soprattutto nelle ultime partite”. Il primo gol in maglia azzurra è storia recente. Lo scorso 10 ottobre allo Stadio Olimpico di Roma, davanti a 40.000 spettatori, gli basta un minuto per sbloccare il risultato con il Belgio: “È stato incredibile, lì per lì non ho esultato tantissimo perché temevo di essere in fuorigioco. Quando dopo il controllo VAR ho visto che l’arbitro indicava il centro del campo è stata un’emozione fortissima”.
Se l’amore per il calcio lo accompagna sin da quando era bambino (“da piccolo vedevo i calciatori come degli eroi, adesso essere l’idolo di qualcuno mi fa un certo effetto”), il golf è una passione sbocciata solo poco tempo fa: “Mi piace, è uno sport impegnativo dal punto di vista mentale”. In attesa di abbassare il proprio handicap, è su un altro prato verde che vuole però togliersi le soddisfazioni più belle: “L’obiettivo è quello di migliorare ogni giorno. Se tre anni fa mi avessero detto che sarei arrivato alla Juventus e in Nazionale non ci avrei creduto”.